Terremoto di Sansepolcro del 1948

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Terremoto di Sansepolcro del 1948
Data13 giugno 1948
Ora08:33:36 (CEST+1)
Magnitudo momento5.1[1]
Distretto sismicoValtiberina
EpicentroSansepolcro
43°34′55.2″N 12°08′24″E / 43.582°N 12.14°E43.582; 12.14
Stati colpitiBandiera dell'Italia Italia
Intensità MercalliVII-VIII
Vittime1
Mappa di localizzazione: Italia
Terremoto di Sansepolcro del 1948
Posizione dell'epicentro

Il terremoto di Sansepolcro del 1948 è stato un evento sismico verificatosi nel 1948 nell'alta valle del Tevere, nei pressi di Sansepolcro (AR).

Eventi sismici[modifica | modifica wikitesto]

Il sisma si verificò la mattina del 13 giugno 1948, alle ore 08:34 (le 07:34 dell'ora solare), e fece registrare una magnitudo momento di 5.1 ed un'intensità pari al VII-VIII livello della scala Mercalli.[1] L'epicentro viene collocato circa 1 km a nord di Sansepolcro, nell'alta valle del Tevere, a cavallo tra le province di Arezzo e Perugia.[1]

La scossa principale fu immediatamente seguita da un'altra di notevole intensità; ulteriori repliche furono registrate nel corso dell'intera giornata e per le settimane successive.[2]

Danni e vittime[modifica | modifica wikitesto]

Il centro maggiormente colpito fu Sansepolcro, dove era ancora vivo il ricordo del terremoto della Valtiberina del 1917 e dove la sequenza sismica causò scene di panico e l'abbandono quasi completo delle case, con 2 500 sfollati.[2] In città alcuni edifici subirono crolli parziali mentre la restante parte risultò lesionata; risultarono particolarmente colpiti l'ospedale, la Cattedrale e la chiesa di San Francesco dove il crollo di una volta causò una vittima.[1] Nel complesso vi furono anche una decina di feriti.[2] Lungo tutta la cerchia delle mura medicee si realizzarono accampamenti e baracche provvisorie.[1]

Danni rilevanti vi furono anche a San Giustino, in provincia di Perugia. Danni minori si verificarono in tutta l'alta Valtiberina e, più precisamente, a Caprese Michelangelo, Città di Castello, Chiusi della Verna e Pieve Santo Stefano.[1]

I danni furono inizialmente valutati in 400-600 milioni di lire, ma si stima che arrivarono a sfiorare il miliardo.[1] Nei giorni successivi al terremoto, accorsero in città il Presidente del Consiglio dei ministri, Alcide de Gasperi, e il Ministro del Lavoro Amintore Fanfani, quest'ultimo originario della valle.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Guidoboni E., Ferrari G., Mariotti D., Comastri A., Tarabusi G., Sgattoni G. e Valensise G., CFTI5Med, Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (461 a.C.-1997) e nell’area Mediterranea (760 a.C.-1500): terremoto del 13 giugno 1948, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 2018.
  2. ^ a b c P. Francesco Coccia, Attività sismica in Toscana durante il cinquantennio 1930-1980, Prato, Edizioni del Palazzo, 1982.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]