Stewart Robertson

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Stewart Robertson (Glasgow, 22 maggio 194819 febbraio 2024[1]) è stato un direttore d'orchestra e pianista britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequentò la Royal Scottish Academy of Music e l'Università di Bristol. Studiò pianoforte a Londra con Dennis Mathews, direzione d'orchestra al Mozarteum di Salisburgo con Otmar Suitner e all'Università di Vienna con Hans Swarowsky.

Fu il più giovane direttore ospite dell'Opera di Colonia dopo Herbert von Karajan. Ha ricoperto il ruolo di Direttore Musicale del Balletto di Zurigo e della Scottish Opera Touring Company. Ha diretto la New York City Opera negli spettacoli trasmessi in diretta dal Lincoln Center.

Oltre ad essere un attivo pianista, fu autore e presentatore di programmi televisivi dedicati alla musica, trasmessi dalla National Public Radio, dal Public Broadcasting System, dalla BBC e dalla radiotelevisione della Svizzera Italiana.

Robertson è stato direttore musicale della Glimmerglass Opera di Cooperstown, nello Stato di New York, dal 1988 al 2006.[2] Dal 1998 al 2009 lavorò come direttore artistico e direttore principale della Florida Grand Opera di Miami. Fu docente di studi orchestrali presso la Florida International University. Dal 2005 fu direttore dell'Atlantic Classical Orchestra in Florida. Dal 2005 al 2008 fu direttore artistico e direttore principale dell'Opera Omaha.[3]

Ricevette una nomination per il Grammy 2007 nella categoria "Miglior incisione operistica" per la sua direzione del The Mines of Sulfur di Sir Richard Rodney Bennett.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Obituary: Conductor Stewart Robertson Dies at 75, su operawire.com, 19 febbraio 2024. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  2. ^ (EN) Glimmerglass Opera Music Director to Step Down, Associated Press, 2 dicembre 2005. URL consultato il 24 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2008).
  3. ^ International Who's Who in Classical Music 2009, Routledge Taylor & Francis Group, 2009, p. 693, ISBN 978-1-85743-513-9.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN122089693 · ISNI (EN0000 0001 1456 4358 · LCCN (ENnr97045025 · BNF (FRcb16181592x (data) · J9U (ENHE987012502991305171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr97045025