Steppa intermontana dei Saiani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Steppa intermontana dei Saiani
Sayan Intermontane steppe
Panorama stepposo nella regione
EcozonaPaleartica (PA)
BiomaPraterie, savane e macchie temperate
Codice WWFPA0815
Superficie33 900 km²
ConservazioneVulnerabile
StatiBandiera della Russia Russia, Bandiera della Mongolia Mongolia
Cartina dell'ecoregione
Scheda WWF

La steppa intermontana dei Saiani è una ecoregione terrestre della ecozona paleartica appartenente al bioma delle Praterie, savane e macchie temperate (codice ecoregione: PA0815[1]) che si sviluppa per circa 33.900 km² nell'Asia centrale, fra la Siberia meridionale e il nord-ovest della Mongolia.

L'ecoregione fa parte dell'ecoregione globale denominata Foreste montane dei Monti Altai-Saiani, inclusa nella lista Global 200[2].

Lo stato di conservazione è considerato vulnerabile.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La regione si sviluppa per una lunghezza di circa 400 km nella depressione di Tuva, fra i monti Saiani Occidentali, i Saiani Orientali ed i Monti Tannu-Ola.

L'area ha inverni freddi con precipitazioni nevose limitate ed estati con giorni molto caldi spesso seguiti da gelate notturne che limitano la crescita della vegetazione.

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Questa ecoregione steppica è situata in una vasta depressione nota come depressione intermontana di Tuva. Qui gli inverni sono terribilmente rigidi, ma le precipitazioni nevose sono limitate. Straordinariamente dure sono anche le condizioni durante l'estate: a giornate molto calde, infatti, seguono spesso gelate notturne. Sono proprio queste gelate che limitano la crescita della vegetazione. Ciononostante, nella zona possiamo trovare un certo numero di comunità erbose diverse, come la steppa a piccoli ciuffi, la steppa a grandi ciuffi, la steppa prativa e la steppa desertica. Inoltre, nella regione si trova un gran numero di laghi[1].

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Due esemplari di casarche comuni (Tadorna ferruginea)

La steppa intermontana dei Saiani costituisce una zona di transizione, con specie proprie sia dalla steppa del Kazakistan a ovest che della Mongolia ad est. Molti tipi di rettili scivolano o strisciano sul terreno, come la lucertola agile (Lacerta agilis) e il marasso (Vipera berus). Tra i roditori della regione figurano il citello dalla coda lunga (Urocitellus undulatus), il criceto nano striato (Cricetulus barabensis) e il gerboa del Gobi (Allactaga bullata). Tra le specie di uccelli più insolite della regione ricordiamo il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus), il calandro maggiore (Anthus richardi) e il falco sacro (Falco cherrug). Intorno ai laghi della regione, inoltre, i grandi aironi cenerini (Ardea cinerea) si riuniscono in compagnia di cormorani comuni (Phalacrocorax carbo), cigni selvatici (Cygnus cygnus) e casarche comuni (Tadorna ferruginea)[1].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stato di conservazione della regione è considerato vulnerabile. Alcune aree sono ancora incontaminate, anche se la maggior parte delle steppe sono oggi utilizzate per l'agricoltura. Altre potenziali minacce includono la coltivazione, l'irrigazione, l'invasione di specie esotiche e l'estrazione mineraria.

Solo piccole parti della regione rientrano, parzialmente, in aree protette limitrofe. Queste sono:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Sayan Intermontane steppe [collegamento interrotto], in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 26 giugno 2017.
  2. ^ Altai-Sayan Montane Forests, su wwf.panda.org, WWF. URL consultato il 10 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  3. ^ (RU) Sayano-Shushenskaya, su oopt.info. URL consultato il 28 settembre 2017.
  4. ^ (EN) Zapovednik "Ubsunurskaya Kotlovina", su rusnature.info. URL consultato il 28 settembre 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Ecologia e ambiente: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di ecologia e ambiente