Stell Andersen

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Stell Andersen, alla nascita Cora Stell Andersen, nota anche come Cora Andersen (Linn Grove, 18971989), è stata una pianista statunitense che fece tournée negli anni '20 con Silvio Scionti eseguendo duetti per pianoforte. Negli anni '30 e '40 fece una tournée come pianista solista ed è stata l'unica solista americana invitata ad esibirsi all'Esposizione internazionale «Arts et Techniques dans la Vie moderne».

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cora Stell Andersen nacque a Linn Grove, in Iowa, ed era di discendenza norvegese.[1][2] Era conosciuta come Cora Andersen fino al 1918, quando iniziò a usare il suo secondo nome.[1]

Iniziò presto a studiare pianoforte ed infine andò a Chicago per studiare con Silvio Scionti all'American Conservatory of Music di Chicago. Dopo essersi diplomata nel 1916 andò a New York per ulteriori studi con Josef Lhévinne[1] e Isidor Philipp.[3]

Poco dopo la Andersen partecipò ad una tournée con Scionti suonando musica per due pianoforti.[4] Lodati dalla critica per il loro modo di suonare fantasioso e raffinato, continuarono a fare tournée insieme negli anni '20.[1] Sebbene avessero smesso di suonare insieme regolarmente, continuarono ad apparire insieme occasionalmente fino ai primi anni '50.[1]

Nel 1922 la Andersen fece il suo debutto da solista a New York alla Carnegie Hall. Girò gli Stati Uniti e l'Europa negli anni '30 e '40, suonando in Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Danimarca, Svizzera, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria e Belgio.[3][4] Nel 1937 fu l'unica solista americana ad essere invitata ad esibirsi all'Esposizione internazionale «Arts et Techniques dans la Vie moderne».[4] Continuò ad esibirsi per il Duca e la Duchessa di Windsor.[4]

Nel 1939 divenne la prima musicista invitata ad esibirsi su un pianoforte appena installato nella East Room della Casa Bianca.[4]

Il repertorio della Andersen era per lo più classico e romantico, inclusi compositori come Mozart, Beethoven, Chopin, Brahms, Schumann, Liszt, Grieg, Scriabin, Rachmaninoff, Saint-Saens e Ives.[3][5][6] Nel 1939 eseguì in prima assoluta la Fantaisie pastorale per pianoforte e orchestra op. 188 del compositore Darius Milhaud con la direzione di Milhaud.[6] Nel 1952 registrò questo pezzo e molti altri con il direttore Jonathan Sternberg.[6] Alcuni furono pubblicati immediatamente sull'etichetta Oceanic, mentre altri non sono stati pubblicati per altri 30 anni.[6]

La Andersen era nota per aver apportato dignità e impeccabile esecuzione al suo modo di suonare,[1][2] ma alcuni critici hanno trovato il suo stile privo di eccitazione e i suoi tempi troppo liberi.[1]

Continuò a viaggiare negli anni '60 e morì nel 1989.[1]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

La compagna di Andersen per molti anni fu l'autrice Esther Morgan McCullough, figlia dell'ex governatore del Vermont John G. McCullough.[1]

Nel 1936 Andersen vide una mostra di dipinti di Harriet Blackstone alla Dudensing Gallery di New York e commissionò alla Blackstone di dipingere il suo ritratto.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Guerry, Jack. Silvio Scionti: Remembering a Master Pianist and Teacher. University of North Texas Press,
  2. ^ a b "Stell Andersen in Recital". The Music News, p. 28.
  3. ^ a b c "Stell Anderson [sic] and Lois Wann to Appear in Academy Recitals". The Brooklyn Eagle, Trend section, Jan 26, 1941, p. 8.
  4. ^ a b c d e Williams, Jesse. Pioneering the Future, Women of Achievement Born in 19th Century Mississippi. Tishomingo County Courthouse Archives and History Museum, 2004.
  5. ^ Moore, Edward. "Some Pleasing Piano Playing Is Exhibited by Stell Andersen". Chicago Daily Tribune, Jan. 20, 1928, p. 23.
  6. ^ a b c d Tintner, Tanya. "An American in Vienna". The Record Collector (Winter 2012), p. 39.
  7. ^ A Mystical Vision: The Art of Harriet Blackstone 1864–1939. Vermont: Bennington Museum, 1984.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN4502016 · LCCN (ENno93011474 · WorldCat Identities (ENlccn-no93011474