Stadio Raul Guidobaldi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stadio Raul Guidobaldi
Campo scuola Guidobaldi
La pista principale e la tribuna Velino
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazionePiazzale Adolfo Leoni
Rieti (Lazio)
Inaugurazione1960[1]
ProprietarioComune di Rieti[2]
Intitolato aRaul Guidobaldi
Informazioni tecniche
Posti a sedere5000[3]
CoperturaPresente nella tribuna Velino
Pista d’atletica8 corsie in sportflex
Uso e beneficiari
Atletica leggera Atletica Studentesca Rieti Andrea Milardi
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 42°24′00.82″N 12°50′56.17″E / 42.400227°N 12.848935°E42.400227; 12.848935

Lo stadio Raul Guidobaldi è uno stadio di atletica leggera della città di Rieti.

Ospita ogni anno il Rieti Meeting, competizione internazionale di atletica leggera che si tiene dal 1971. Ha ospitato i campionati europei juniores di atletica leggera 2013, i campionati italiani assoluti nelle edizioni 2003, 2016 e 2022 e più volte quelli di varie categorie.

Lo stadio è famoso per i numerosi record mondiali che vi sono stati stabiliti (otto in totale[1], tra cui i 9"74 nei 100 metri piani corsi da Asafa Powell nel 2007), specialmente sulle medie e lunghe distanze, tanto da essersi guadagnato l'appellativo di "tempio del mezzofondo"[4] e da essere stato definito da Steve Cram, sul Guardian, una sorta di Mecca per i record[5].

Collocazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio si trova nel quartiere Città giardino di Rieti e occupa un'area delimitata dall'ex viale dello Sport (oggi viale Eugenio Dupré Theseider) e dal fiume Velino, che in quel tratto compie un'ansa. Come suggerisce il nome originale del viale, l'intera zona costituisce uno dei principali poli sportivi cittadini: lo stadio infatti confina a ovest con la piscina comunale e i campi da tennis, e a est con il piazzale Adolfo Leoni dove si trova il Palazzetto dello Sport (oggi denominato PalaCordoni), sede della storica squadra di basket AMG Sebastiani prima della costruzione del PalaSojourner.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

La pista principale è un anello ad otto corsie. Su di essa si affacciano due tribune, che prendono il nome dall'elemento naturale visibile alle loro spalle. La principale è la tribuna Velino, situata sul rettilineo sud, costruita in muratura e coperta da una tettoia sorretta da un imponente arco in acciaio; il suo orientamento fa sì che da questa tribuna il pubblico non abbia mai il sole contro. L'altra è la tribuna Terminillo, scoperta e costruita in materiale metallico, situata sul rettilineo nord. Al pianterreno della tribuna Velino trovano spazio gli spogliatoi con le docce e alcuni uffici[6], mentre più in alto si trova la postazione per i telecronisti. Sul lato orientale il complesso è delimitato da un edificio ad un solo piano che ospita la sede e gli uffici dell'Atletica Studentesca CA.RI.RI.. Le due gabbie per il lancio del martello si trovano agli estremi dell'ovale, quella sul lato est all'interno del perimetro della pista, quella sul lato ovest all'esterno. La buca della sabbia per il salto in lungo si trova all'interno del perimetro della pista principale, in parallelo al rettilineo nord.

Oltre alla pista principale, alle spalle della tribuna Velino lo stadio dispone di un'altra area utilizzata per il riscaldamento. Qui si trova una pista a sei corsie, costituita da una curva ed un rettilineo per una lunghezza totale di 250 metri[6], un'area attrezzata per il salto in lungo e con l'asta, ed un pistino coperto. Quest'ultimo è dotato di impianto di riscaldamento e viene usato per gli allenamenti invernali e per la stagione indoor; è costituito da un rettilineo di 100 metri e da due piazzole situate ai suoi estremi, attrezzate per il salto con l'asta, il salto in lungo, il salto in alto e il getto del peso.

Ingrandisci
Panoramica della pista principale dall'argine del fiume Velino

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La tribuna Velino
La vista dall'ingresso principale

La realizzazione della struttura venne decisa alla fine degli anni cinquanta, all'interno degli interventi di preparazione per le olimpiadi di Roma del 1960.[1] Allo scopo venne prescelta un'area all'interno del neonato quartiere di Città giardino, contigua alle aree dove sarebbero sorte altre strutture sportive quali la piscina comunale, i campi da tennis e il palazzo dello sport, che formarono il primo polo sportivo della città di Rieti. A distanza di alcuni anni, la struttura venne finanziata e realizzata, e venne inaugurata il 23 luglio 1960.[1] Inizialmente l'impianto era un semplice camposcuola, dotato di una pista a sei corsie pavimentata in tennisolite.[1]

La struttura venne potenziata di pari passo con la crescita del movimento dell'atletica leggera locale, prima con la Alco Rieti e poi con la Studentesca CARIRI. Il pistino coperto fu realizzato nel 1981, ma rimase incompleto per la mancanza dell'impianto di illuminazione (realizzato nel 1982) e della pavimentazione[7]; divenne utilizzabile solo nel 1986.[8] Nel 1985 viene installata la seconda tribuna, denominata Terminillo.[7]

L'ulteriore miglioramento dell'impianto rimase in sospeso per alcuni anni: l'amministrazione comunale dapprima pensò di realizzare un'unica nuova struttura (lo stadio Centro d'Italia) dove ospitare sia le manifestazioni calcistiche che quelle dell'atletica leggera; successivamente, invece, la giunta Cicchetti decise di dedicare il Centro d'Italia solo al calcio e di eseguire lavori di miglioramento anche al Guidobaldi, dove sarebbero rimaste le attività di atletica leggera.[9] Fu così che, nel 1999, venne rinnovata la tribuna Velino, con la costruzione di una copertura sorretta da una struttura ad arco,[10] e la pista d'atletica venne ampliata ad otto corsie;[1] ciò permise di cambiare la categoria dell'impianto da semplice campo scuola a vero e proprio stadio di atletica.[11]

Tra il 2011 ed il 2012, in vista degli Europei juniores 2013, tutte le piste sono state rifatte in materiale sportflex nel nuovo colore blu dall'azienda Mondo[12][3] grazie ad un finanziamento di 1,5 milioni di euro della regione Lazio[2]. Nel luglio del 2013 è stato inaugurato un ponte ciclopedonale sul Velino, che collega l'ingresso dello stadio su piazzale Leoni con il sentiero ciclabile della Giorlandina, sul fianco meridionale del fiume, voluto dal comitato organizzatore degli europei Rieti 2013 e finanziato da Acea, Unioncamere Lazio e Fondazione Varrone.[13][14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Christian Diociaiuti, Auguri stadio Guidobaldi: 60 anni di magia!, su Comitato regionale Lazio FIDAL, 22 luglio 2020. URL consultato il 22 luglio 2020.
  2. ^ a b Deliberazione n. 416 del 6 agosto 2012 (PDF), su Regione Lazio. URL consultato il 29 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016). Notizia Archiviato il 7 marzo 2016 in Internet Archive.
  3. ^ a b Pista di atletica leggera di Rieti, su Mondo. URL consultato il 23 febbraio 2016.
  4. ^ I più grandi del mondo il 7 settembre al glorioso Guidobaldi, in Il Tempo, 3 settembre 2003. URL consultato il 27 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2016).
  5. ^ (EN) Steve Cram, Why is a small town in Italy such a mecca for world records?, in The Guardian, 11 settembre 2007. URL consultato il 29 febbraio 2016.
  6. ^ a b LUCA TRGOVCEVIC, Stadio “R. Guidobaldi” – Rieti, su trackarena.com, 19 ottobre 2011. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  7. ^ a b Storia 76-85, su Atletica Studentesca CARIRI. URL consultato il 27 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2016).
  8. ^ La nostra storia, 1986 [collegamento interrotto], su Atletica Studentesca CARIRI. URL consultato il 27 maggio 2016.
  9. ^ Stadio Manlio Scopigno di Rieti (PDF), su Studio Corradi. URL consultato il 29 aprile 2018.
  10. ^ Il Meeting dei record (PDF), in Frontiera anno XXIV n. 30, 1º agosto 2009, p. 5. URL consultato il 25 maggio 2019.
  11. ^ La nostra storia, 1999 [collegamento interrotto], su Atletica Studentesca CARIRI. URL consultato il 27 maggio 2016.
  12. ^ Track & Field Brochure (PDF), su Mondo. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  13. ^ ORE 9.10, È FATTA! IL PONTE È VARATO, in RietiLife, 20 giugno 2013. URL consultato il 27 maggio 2016.
  14. ^ ECCO IL NUOVO PONTE, UNO SPETTACOLO DI LUCI E COLORI, in RietiLife, 15 luglio 2013. URL consultato il 27 maggio 2016.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]