Cooperativa per la costruzione ed il Risanamento di case per lavoratori in Bologna: differenze tra le versioni

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=== Dall'avvento del Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale ===
=== Dall'avvento del Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale ===
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Negli anni del Fascismo il boom demografico di Bologna e la conseguente carenza di abitazioni aiutarono la Cooperativa a salvarsi dalle pressioni del regime. Un ruolo importate ebbe, secondo Elena Gottarelli, l'allora presidente ing. Ugo Melloni<ref>L'ing. Ugo Melloni fu presidente della Cooperativa dal 1922 al 1934, anno in cui fu nominato Direttore Generale della società, carica che tenne fino al 1945.</ref> il quale "''in una nutrita corrispondenza con gerarchi locali e governativi appare soprattutto occupato a difendere con la massima energia la compattezza del sodalizio ed a preservarne l'autonomia. In effetti Melloni riesce a non fare assorbire la Cooperativa da altri organismi e vi riesce con mirabile destrezza [...] avendo quale unico obiettivo il buon andamento dell'azienda."''<ref>{{Cita libro|nome=Elena|cognome=Gottarelli|titolo=1884-1984. La Cooperativa per la Costruzione..., cit, p. 93.}}</ref> La Risanamento partecipò alle molteplici esposizioni celebrative del regime, che nonostante le non indifferenti spese, poco gradite al presidente, si rivelarono un mezzo per mantenere rapporti equilibrati con il potere politico<ref>La Cooperativa partecipò all'Esposizione Internazionale Edilizia di Torino (1926; alla Esposizione Nazionale delle Cooperative di Roma (1928); alle Esposizioni Riunite al Littoriale (1928, 1929, 1933, 1934, 1935, 1937); al I congresso Nazionale di Urbanistica a Roma (1937); alla mostra Città Moderna a Genova (1937).</ref>.
Negli anni del Fascismo il boom demografico di Bologna e la conseguente carenza di abitazioni aiutarono la Cooperativa a salvarsi dalle pressioni del regime. Un ruolo importate ebbe, secondo Elena Gottarelli, l'allora presidente ing. Ugo Melloni<ref>L'ing. Ugo Melloni fu presidente della Cooperativa dal 1922 al 1934, anno in cui fu nominato Direttore Generale della società, carica che tenne fino al 1945.</ref> il quale "''in una nutrita corrispondenza con gerarchi locali e governativi appare soprattutto occupato a difendere con la massima energia la compattezza del sodalizio ed a preservarne l'autonomia. In effetti Melloni riesce a non fare assorbire la Cooperativa da altri organismi e vi riesce con mirabile destrezza [...] avendo quale unico obiettivo il buon andamento dell'azienda."''<ref>{{Cita libro|nome=Elena|cognome=Gottarelli|titolo=1884-1984. La Cooperativa per la Costruzione..., cit, p. 93.}}</ref> La Risanamento partecipò alle molteplici esposizioni celebrative del regime, che nonostante le non indifferenti spese, poco gradite al presidente, si rivelarono un mezzo per mantenere rapporti equilibrati con il potere politico<ref>La Cooperativa partecipò all'Esposizione Internazionale Edilizia di Torino (1926; alla Esposizione Nazionale delle Cooperative di Roma (1928); alle Esposizioni Riunite al Littoriale (1928, 1929, 1933, 1934, 1935, 1937); al I congresso Nazionale di Urbanistica a Roma (1937); alla mostra Città Moderna a Genova (1937).</ref>.



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Cooperativa per la costruzione ed il Risanamento di case per lavoratori in Bologna

La "Cooperativa per la costruzione ed il Risanamento di case per lavoratori in Bologna" (d'ora in poi "Risanamento") è una cooperativa edilizia a proprietà indivisa fondata a Bologna nel 1884. Al 31 dicembre 2021 conta circa 11.000 soci e possiede un patrimonio di 2.223 abitazioni e 114 locali non residenziali[1].

Storia

Dalla fondazione alla Prima Guerra Mondiale

CdA Risanamento 1887
Il Consiglio d'Amministrazione della Risanamento all'inaugurazione del fabbricato di via Pacchioni 5 e 7 nel 1887.

L'atto costitutivo della "Società Anonima Cooperativa per la Costruzione e il Risanamento di Case per gli Operai in Bologna" fu sottoscritto il 23 marzo 1884 nella residenza della Società Operaia Maschile[2] in via Marsala 31 a Bologna, davanti al notaio Riccardo Baravelli[3]. Promotori dell'iniziativa, la Locale Società Operaia Maschile, alcuni nobili e professionisti, e la locale Cassa di Risparmio. La situazione degli alloggi popolari a Bologna era drammatica e sollevava preoccupazioni di ordine sanitario[4] e morale[5], con numerose famiglie sfrattate che vivevano sotto i portici.[6]

Il primo Consiglio di Amministrazione, riunitosi il 6 settembre 1884 era così composto: conte Francesco Massei, rag. Enrico Forlai, conte Nerio malvezzi, marchese Tommaso Boschi, ing. Giuseppe Lambertini, Ercole Bortolotti, avv. Pietro Mariotti, ing. Francesco Boriani, rag. Annibale Tovoli. Il consiglio identificò un'area edificabile fuori dalle mura cittadine[7], in corrispondenza di porta sant'Isaia e decise anche l'acquisto di alcune fatiscenti abitazioni in via del Pratello[8], entro le mura.

Il rione Andrea Costa con le strade, esistenti anche oggi, e i fabbricati
Il rione Andrea Costa con le strade, esistenti anche oggi, e i fabbricati. In alto, in azzurro, il tracciato del canale del Reno, ora coperto e occupato da via Sabotino. Osservare la tipologia a U contrapposte che racchiudono un modesto giardino e un piccolo fabbricato, che ospitava i servizi comuni: bagni e lavatoi.
Diploma di medaglia d'oro all'Esposizione Generale Nazionale di Palermo del 1892
Diploma di medaglia d'oro all'Esposizione Generale Nazionale di Palermo del 1892.

Nel 1885, su interessamento di Marco Minghetti, il re d'Italia Umberto I, divenne socio della coop Risanamento a seguito della conversione delle azioni della "Società per la ricostruzione di case per i poveri" del 1861 in azioni della Risanamento, apportando alla neonata cooperativa grande prestigio[9]. Il 9 agosto 1885 l'allora Sindaco di Bologna posò la prima pietra del primo edificio costruito dalla coop Risanamento, al civico 14 dell'attuale via Livio Zambeccari. "L'edificio è in muratura di mattoni lasciati esternamente 'faccia a vista', i solai sono a voltini. [...] A livello igienico-sanitario presenta tratti innovativi se paragonati alla media degli alloggi che in quegli anni venivano realizzati per i lavoratori. Vi era inaftti un servizio igienico interno all'alloggio, mentre per lo più gli analoghi edifici erano dotati più modestamente di semplici pozzi neri, con drammatiche conseguenze di carattere igienico".[10] Prima di iniziare ad edificare il fabbricato, la Cooperativa tracciò un piano regolatore della zona prevedendo anche alcune strade (le attuali via Livio Zambeccari, via Pasquale Muratori[11] e via Giuseppe Pacchioni), che nel 1889 saranno acquistate dal Comune che nello stesso anno donò un'area entro le mura, nella zona denominata "orti Garagnani" (attuali vie Milazzo, Cairoli, Rosselli) dove fu costruito un fabbricato, con l'aiuto del capitale fornito dalla locale Cassa di Risparmio. Successivamente furono costruiti altri stabili nel rione sant'Isaia e fu ristrutturata la casa in via del Pratello. Nel 1896 furono affittati i primi cinque negozi realizzati dalla Cooperativa. L'importanza dell'opera compiuta dalla Risanamento fu riconosciuta con il conferimento della medaglia d'oro all'Esposizione Generale Nazionale di Palermo del 1892 e successivamente all'Esposizione Nazionale di Torino del 1898, con una lusinghiera motivazione: "Saggezza d'amministratori, volontà di soci, abnegazione di professionisti simpatia acquisita presso gli istituti di credito locali, fecero trionfare sulle difficoltà ingenti ed oggi la Società ha fornito 140 alloggi sani e d economici ad altrettante famiglie di soci e altri saranno pronti pel maggio 1899."

Nel 1901 il patrimonio della Risanamento era rappresentato da 12 stabili plurifamiliari per un valore di circa 400.000 lire e la rendita degli affitti era era di circa 22.000 lire. Nello stesso anno la Società entro in crisi a causa, come si appurò in seguito, di un illecito dell'allora presidente Pietro Mariotti che, in difficoltà per affari personali, aveva abbondantemente prelevato denaro dalle casse della società, agendo all'insaputa del Consiglio di Amministrazione che diete comunque le dimissioni. Il nuovo CdA si insediò il 22 ottobre 1901, presieduto dall'avv. Alessandro Poggeschi con vicepresidente l'ing. Augusto Barigazzi[12]. Il nuovo presidente riuscì, il 3 aprile 1902 a ottenere un vantaggioso accordo con la Cassa di Risparmio che concesse condizioni favorevoli tali da permettere alla Cooperativa di riprendersi. Le difficoltà continuarono fino al 1905, quando la società fu in grado di riprendere l'attività di edificazione, grazie anche alle agevolazioni fiscali accordate nel 1908[13] e dai premi comunali istituiti a favore dei costruttori di case popolari[14].

Dipinto che riproduce le costruzioni della Cooperativa Risanamento nel rione Bolognina
Dipinto che riproduce le costruzioni della Cooperativa Risanamento nel rione Bolognina.

Dal 1906 al 1916 la Cooperativa continuò l'attività edilizia nel rione sant'Isaia ed espanse le attività anche nel rione Bolognina, grazie a un'area ceduta dal Comune e fuori porta san Vitale nel rione Libia, dove nel 1913 fu edificato il primo stabile (attuale via Bentivogli nn. 46 e 48) di quello che diventerà l'insediamento più grande della Cooperativa. Nel 1910 iniziò il rapporto professionale fra l'ing. Ildebrando Tabarroni e la Cooperativa, che si protrasse fino all'inizio della seconda guerra mondiale. Nel 1916 il patrimonio immobiliare era salito a circa 1.800.000 lire, con 24 fabbricati, 546 inquilini e 1530 vani abitabili[15]. Tali numeri escludevano una trentina di case che erano state costruite dalla cooperativa e poi cedute a riscatto.[16]

Gli anni della Prima Guerra Mondiale erano stati caratterizzati da una tolleranza che era stata scambiata, a sentire il presidente, per debolezza: "[...] quando la Cooperativa scelse di essere tollerante anche a costo di eludere le leggi statutarie sul subaffitto, sugli animali da cortile allevati per sussistenza, sull'elevata morosità, sul numero eccessivo di persone ospitate in pochi metri quadrati a costo di non accorgersi di deplorevoli casi di speculazione. [...] è logico che la tolleranza è stata scambiata per debolezza e ora è giunto il momento che le cose non stanno proprio così , è il momento di riaffermare l'autorità del Consiglio, che non si vuole affatto che venga esautorato: il suo prestigio va difeso e certi atti di insubordinazione saranno puniti"[17]. Dai soci vennero molte richieste di imbiancatura degli ambienti giustificati da ragioni igieniche in particolare da inquilini che avevano avuto casi di influenza "Spagnola" in casa.

Il Regio decreto legge 30 novembre 1919 n. 2318 diede un assetto più chiaro alla normativa per le case popolari e per l'industria edilizia e stimolò l'edilizia economica, ma contemporaneamente vietò la vendita dei fabbricati alle cooperativa che usufruivano di contributi statati. La Risanamento dovette quindi rinunciare a un'attività che forniva utili importanti che quindi subirono un'importante flessione. Gli anni ella guerra furono caratterizzati da inflazione a doppia cifra e le corrisposte dovevano essere adeguate, cosa che generò forti proteste fra i soci. La polemica divenne ben presto politica e sfociò sui giornali locali. In una lettera pubblicata sul "L'Avvenire d'Italia" il 3 marzo 1920 il presidente Ugo Melloni attaccò la politica del Comune di Bologna compresa la concessione alla Risanamento di aumentare i canoni più vecchi fino al 100%. In realtà - sosteneva Melloni - si trattava di una imposizione poiché se la Cooperativa non avesse eseguito l'aumento avrebbe perso i premi municipali per le nuove costruzioni[18].

Negli anni tra il 1913 e il 1921, nonostante le vicissitudini causate dalle Grande Guerra, scrive Giancarlo Benevolo, "l'impegno a costruire fu costante ed efficace: La Cooperativa mise le mani sulla grande area di quello che sarà denominato il rione Libia, fuori porta San Vitale [...]. Ma questi furono anche gli anni durante i quali la Cooperativa iniziò ad orientarsi alla costruzione di edifici multifamiliari di dimensioni assai più grandi degli stabili mono e bifamiliari delle origini. Il principale artefice della svolta fu l'ingegnere Ildebrando Tabarroni, seguito dagli ingegneri Augusto Barigazzi e Giovanni Mantegazzini, attivi rispettivamente alla Bolognina e al rione Libia."[19]

Dall'avvento del Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale

Stand all'esposizione del Littoriale, 1937. Osservare sulla destra la scritta "Il Duce vuole la casa decorosa per l'operaio".
Stand all'esposizione del Littoriale, 1937. Osservare sulla destra la scritta "Il Duce vuole la casa decorosa per l'operaio".

Negli anni del Fascismo il boom demografico di Bologna e la conseguente carenza di abitazioni aiutarono la Cooperativa a salvarsi dalle pressioni del regime. Un ruolo importate ebbe, secondo Elena Gottarelli, l'allora presidente ing. Ugo Melloni[20] il quale "in una nutrita corrispondenza con gerarchi locali e governativi appare soprattutto occupato a difendere con la massima energia la compattezza del sodalizio ed a preservarne l'autonomia. In effetti Melloni riesce a non fare assorbire la Cooperativa da altri organismi e vi riesce con mirabile destrezza [...] avendo quale unico obiettivo il buon andamento dell'azienda."[21] La Risanamento partecipò alle molteplici esposizioni celebrative del regime, che nonostante le non indifferenti spese, poco gradite al presidente, si rivelarono un mezzo per mantenere rapporti equilibrati con il potere politico[22].

In quegli anni la Cooperativa agevolò le famiglie numerose, conformemente alle politiche demografiche del regime, e intensificò le attività fra i soci, quali gite e pranzi, onde creare un sodalizio coese e favorire i rapporti di buon vicinato.

Nel 1934 fu celebrato il cinquantenario della Cooperativa alla presenza alla presenza di autorità locali e nazioni, che si conclusero con un pranzo con oltre trecento invitati In quell'occasione fu anche realizzato un grande plastico in legno che riproduceva il rione Andrea Costa, in cui erano sorte le prime case della cooperativa.[23] La Risanamento contava 3226 soci di cui 578 erano residenti; possedeva 36 fabbricati e 23 negozi oltre a numerose lavanderie nei cortili degli stabili. Nel 1935, 384 famiglie si insediarono nei nuovi edifici delle vie Tanari, Casarini, Berti, Bengasi, Rodi, Homs[24] e Libia, portando il numero di assegnatari a 926.[25]

Il rione Libia a Bologna, con le case della coop Risanamento.
Il rione Libia a Bologna, con le case della Risanamento. Il primo edificio nella zona fu costruito dalla Risanamento nel 1913. Osservare la disposizione dei fabbricati che racchiudere cortili con una piccola costruzione che ospitava e bagni e i lavatoi comuni.Gli ultimi due bagni comuni rimase in funzione fino alla fine degli anni Settanta.[26]

Importante fu l'attività edilizia, che ci concretizzò nell'edificazione di veri e propri rioni, la cui progettazione fu affidata in gran parte all'ing. Ildebrando Tabarroni. "Il Tabarroni 'seconda maniera' allinea le proprie strutture alla cifra estetica cara al regime: e cioè allo 'stile Novecento' che, peraltro nella sua spoglia essenzialità bene si addice all'austerità concettuale dell'architettura economica. Sono dunque costruzioni disadorne, e solidissime, quelle del Tabarroni, in cui vengono profusi i materiali del regime: dal falso travertino ai falsi marmi, dal 'Populit' all''Eternit', dalle marmette ai miracolosi intonaci 'Terranova'."[27]

Furono avviate nuove costruzioni fuori porta Lame, su di un'area ottenuta dal Comune e fu intensificala la pratica di sopraelevazione dei fabbricati esistenti alcuni dei quali furono anche ammodernati e trasformati.

L'attività edilizia e la crescita della Cooperativa furono costanti e all'inizio della Seconda Guerra Mondiale i soci erano 4.405 mentre gli appartamenti 1.289.[25]

Il Secondo Conflitto interrompe l'attività edificatrice della Cooperativa e i bombardamenti, particolarmente intensi su Bologna a causa dell'importante nodo ferroviario, causano ingenti danni: 174 appartamenti distrutti o danneggiati in modo da essere inabitabili e altri 801 lesionati per un totale di danni calcolato in 150 milioni di lire.[28]

Durante gli anni della guerra vengono concessi permessi di costruzione di pollai e ricoveri per animali nei cortili che vengono trasformati in orti di guerra.

La ricostruzione post bellica

Danni di guerra e ricostruzione. Il pannello è collocato nell'Archivio storico della Cooperativa Risanamento.
Danni di guerra e ricostruzione. Il pannello è collocato nell'Archivio storico della Cooperativa Risanamento.

Al termine del conflitto, Francesco Zanardi tornò al vertice della Cooperativa, che era stata da lui diretta anche negli anni tra il 1916 e il 1921. Zanardi, rilanciò le attività della Cooperativa e nell'aprile del 1950 annunciò ai soci che la ricostruzione del patrimonio immobiliare poteva considerarsi ultimata grazie all'aiuto della Cassa di Risparmio, ma anche del "contributo straordinario d'esercizio [a carico dei soci] indispensabile a integrare il mutuo della Cassa di Risparmio, contributo che poi dovette essere ulteriormente e reiteratamente aumentato".[29] Il contributo dello Stato a titolo di risarcimento dei danni di guerra, oltre a giungere con grande ritardo, fu anche di gran lunga inferiore al danno subito. Sempre nel 1950 la ragione sociale della cooperativa divenne "Società Cooperativa per la costruzione e il Risanamento di case per Lavoratori." Lo sforzo della ricostruzione limitò le risorse destinate di nuove case e negli anni Cinquanta furono costruiti solo due edifici per un totale di 26 appartamenti in zona Cirenaica. Nel 1962 vene adottata la contabilità meccanizzata, che permise un notevole passo avanti nell'efficienza dei processi gestionali.

Via Napoli 12 - 14, 1968.
Via Napoli 12 - 14, 1968.
Gli edifici di via Salgari in zona Pilastro, 1977
Gli edifici di via Salgari in zona Pilastro, 1977.

La legge 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", che consente all'Amministrazione comunale di cedere a prezzo politico aree demaniali (3.600 lire al mq, senza oneri di urbanizzazione), stimola un positiva risposta delle cooperative d'Abitazione e di Produzione e Lavoro. L'Amministrazione comunale di Bologna adotta il Piano per l'Edilizia Economica e Popolare (PEEP), prima trasformazione radicale del Piano Regolatore del 1958. Per la Risanamento si apre una stagione di grande attività che vede la costruzione di edifici in zona San Donato (Via Repubblica e via Marini, 1961), in zona Bolognina (via Tiarini, 1961), in zona Barca (via Bergamini, 1965; via De Ambris, 1969 ), zona Savena (via Napoli, 1968; via Ferrara, 1970); zona Fossolo (via Misa, 1971), zona Borgo Panigale (Via M.L. KIng e Via Coppi, 1973); zona Corticella (via Verne, 1975); zona Beverara (via Vasco de Gama, 1977), zona Pilastro (via Salgari, 1976).[30] "E' l'epoca della grande svolta costruttiva: la filosofia degli edifici realizzati in muratura di mattoni viene abbandonata per fare spazio a tipologie costruttive realizzate da telai con travi e pilastri in cemento armato [...]. Gli anni '70 sono insomma caratterizzati da un enorme impulso costruttivo, ma questo farà sì che le imprese chiamate a realizzare questi edifici trascurassero le regole della buona edilizia. Si tratta, infatti, di edifici che oggi [2004] presentano un notevole stato di degrado".[31]

Dal punto di vista progettuale, gli anni Settanta furono caratterizzati dai progetti realizzati direttamente dai Consorzi delle Cooperative; furono gli anni della spersonalizzazione e della progettazione integrale che voleva eliminare la figura del singolo professionista per dare spazio a gruppi che progettavano un intero insediamento.[32]

Alla fine degli anni Settanta erano evidenti i segni di sofferenza del bilancio a causa dell'inflazione, degli enormi investimenti e delle corrisposte basse che non coprivano i costi.[33]

Gli anni Ottanta e Novanta

A gennaio 1982 diviene presidente Sergio Montanari, che rimarrà in carica per vent'anni fino al giugno 2002, record di durata per un presidente della Risanamento. La forte spinta all'edilizia data dal PEEP, si va esaurendo e la Cooperativa costruisce circa 140 alloggi, fra i quali 32 nel comune di Casalecchio di Reno confinante con Bologna, i primi edificati fuori città. L'attività globale della Risanamento rimane elevata e al 31 dicembre 1983 la Cooperativa contava 7.845 soci di cui 2.088 appartamenti e 112 tra negozi e magazzini.[34]

Ascensori installati esternamente. Fabbricato via Bentivogli.
Ascensori installati esternamente. Fabbricato via Bentivogli.

Il 1984 è l'anno in cui cade il primo centenario della Risanamento, celebrato da una pubblicazione[35] e da una mostra negli spazi di Palazzo Pepoli Campogrande a Bologna alla cui inaugurazione partecipò personalmente il sindaco Renzo Imbeni, che lesse una lettera[34] inviata dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini.

Negli anni 1984 -1990 sono stati spesi quasi 5 miliardi di lire[36] per la ristrutturazione interna degli alloggi, altri 13[37] miliardi sono stati spesi in manutenzione straordinaria che comprende l'installazione di 19 ascensori e infine 2 miliardi[38] nella manutenzione ordinaria, ricorda il presidente Montanari.[34]

Nel 1986 fu informatizzata l'amministrazione e la gestione del prestito sociale.

L'edificio di via Verne, costruito nel 1975; prima e dopo il restauro del 1996
L'edificio di via Verne, costruito nel 1975; prima e dopo il restauro del 1996.
La riqualificazione nel comparto delle vie Cairoli, Milazzo, Rosselli.
La riqualificazione nel comparto delle vie Cairoli, Milazzo, Rosselli.

Dal 1991 al 1998 sono stati costruiti 27 alloggi in via Istria, installate decine di ascensori e restaurati molti fabbricati che mostravano i segni del tempo. In particolare nel 1996 fu necessario intervenire sull'edificio via Verne 2-14, finito di costruire nel 1975[39], per il recupero del cemento armato degradato e degli intonaci, con una spesa di 800 milioni di lire.[40] Venne inoltre realizzata la ristrutturazione, manutenzione straordinaria e rifacimento dell'area cortiliva con installazione dell'ascensore nel comparto delle vie Cairoli, Milazzo, Rosselli[41], gli ex "orti Garagnani" in cui erano sorte a fine Ottocento alcune delle prime case della Cooperativa.[42] Nel corso di quest'ultimo intervento sono stati recuperati e resi visibili nel cortile tre antichi pozzi.[42] Nel comparto, "si è realizzato per intero il progetto di abbattimento delle barriere architettoniche, predisponendo anche la possibilità di installazione di servo scala".[43] L'attenzione alle esigenza dei soci anziani nasce da un ricerca del 1995 che prese in esame 861 alloggi di cui 527 erano occupati da anziani di età superiore ai 65 anni: una percentuale del 61,2% molto al di sopra delle statistiche della città.[44]

Gli anni Settanta si caratterizzano per lo strato rapporto fra la Risanamento e il

Il terzo millennio

Il bilancio consuntivo del 2001, presentato all'assemblea del 25 maggio 2002 presentò un passivo di 3.818.743.715 lire, che il presidente Montanari giustificò con una diversa impostazione delle voci di bilancio. L'assemblea approvò il bilancio e al termine il presidente, annunciò le dimissioni, dopo 20 anni in cui era stato alla guida della Risanamento.[45] I costi dell'intensa attività edilizia degli anni precedenti[46], insieme alle corrisposte molto basse che non coprivano le spese, fu una delle cause della difficile situazione finanziaria.

Il successore, il geometra Sergio Mantovani, conosceva molto bene la cooperativa poiché in passato era stato consigliere di amministrazione e responsabile dei servizi tecnici. Ereditò una situazione difficile e nel corso dell'assemblea dei soci del 10 maggio 2003 propose una piano decennale, che prevedeva ogni anno un aumento delle corrisposte del 5% o dell'8% a cui si sommava l'incremento annuale del tasso d'inflazione ISTAT, una riduzione delle manutenzioni e l'abbattimento dei costi di gestione.[47] Nel giro di dieci anni le corrisposte sarebbero quasi raddoppiate, ma l'assemblea, pur con parecchi malumori, approvò[48]. Il piano ebbe successo e nel decennio 2003 - 2013 la Risanamento investì 55.110.211 milioni di euro fra ristrutturazione alloggi, manutenzioni ordinarie, straordinarie e di beni strumentali.[47]

il 28 ottobre 2013 fu inaugurata la "Sala Pertini" in via Muratori, la più capiente e importante delle diciassette sale sociali di proprietà della Risanamento.[49] L'attività edilizia fu limitata al recupero di ex magazzini e depositi della cooperativa, dai quali furono ricavati in totale una decina di alloggi, alla costruzione di un nuovo edificio in via Legnani, di un altro a San Lazzaro in località Mura san Carlo, e alla trasformazione di un edificio scolastico in località Idice, quest'ultimo però con il solo diritto di superficie limitato al 25 anni: alla scadenza nel 2037 l'edificio diventerà proprietà del Comune di San Lazzaro.

Durante gli anni della presidenza Mantovani, iniziarono i primi interventi di riqualificazione energetica con cappotto termico (via Zanolini 29, via Vasco De Gama 21-23, via M.L. King 8-17) e fu costruito lo stabile di via Legnani con 14 appartamenti tutti in classe A con riscaldamento e raffrescamento a pavimento e impianto domotico.[47] Furono anche ristrutturati 18 alloggi per persone diversamente abili.[47] Durante la presidenza di Sergio Mantovani, i lavori in ambito edilizio furono affidati quasi esclusivamente agli architetti Michele Mantovani e Carla Angeloni e allo studio Pratello 90 da loro fondato.

Il 17 maggio 2014 i 563 soci presenti all'assemblea, un numero eccezionale che non ha precedenti nella storia della Risanamento, votarono il rinnovo del Consiglio di Amministrazione.[50] Pochi giorni dopo fu eletto presidente l'avv. Renato Rimondini, che prese il posto di Mantovani, il quale fu eletto consigliere e diede le dimissioni nel settembre 2015.

Anni della frenesia statutaria.

Le costruzioni della Cooperativa Risanamento[51]

ID Anno Via e numeri civici Progettista Interventi # Alloggi Quartiere (Comune)
C 1886 L. Zambeccari, 12-14-16 Ing. Giuseppe Lambertini 1932, Sopraelevazione. I.Tabarroni 24 Porto - Saragozza
D 1888 Pratello, 90-92 Ing. Giuseppe Lambertini 1954, Risanamento e ricostruzione 34 Porto - Saragozza
C1 1889 G. Pacchioni, 11-13-15 Ing. Giuseppe Lambertini 1932, Sopraelevazione. I.

Tabarroni

24 Porto - Saragozza
E 1892 Milazzo, 18 Arch. Luigi Bazzani 1952, Ricostruzione e ampliamento 10 Porto - Saragozza
E 1892 Rosselli, 17 Arch. Luigi Bazzani 1952, Ricostruzione e ampliamento 10 Porto - Saragozza
E1 1892 Rosselli, 15 Arch. Luigi Bazzani 1952, Ricostruzione e ampliamento 13 Porto - Saragozza
E2 1895 Cairoli, 16 Arch. Luigi Bazzani 1952, Ricostruzione e ampliamento 22 Porto - Saragozza
F 1897 A. Costa, 35-37 Ing. Cleto Gasparini 12 Porto - Saragozza
F 1897 G. Pacchioni, 1-3 Ing. Cleto Gasparini 14 Porto - Saragozza
G 1899 G. Pacchioni, 8 Ing. Cleto Gasparini 1932, Sopraelevazione. I.Tabarroni 8 Porto - Saragozza
G1 1899 L. Zambeccari, 3 Ing. Cleto Gasparini 1932, Sopraelevazione. I.Tabarroni 8 Porto - Saragozza
G2 1900 G. Pacchioni, 14 Ing. Cleto Gasparini 1926, Sopraelevazione. I.Tabarroni 8 Porto - Saragozza
G3 1900 L. Zambeccari, 9 Ing. Cleto Gasparini 1926, Sopraelevazione. I.Tabarroni 8 Porto - Saragozza
I 1900 Zanolini, 29 Arch. Luigi Bazzani 1965, Riedificazione 15 San Donato - San Vitale
M 1901 L. Zambeccari, 1 Ing. Cleto Gasparini 6 Porto - Saragozza
M 1901 A. Costa, 39-41 Ing. Cleto Gasparini 12 Porto - Saragozza
M 1901 G. Pacchioni, 2-4-6 Ing. Cleto Gasparini 20 Porto - Saragozza
N 1904 Tiarini, 3 Ing. Augusto Barigazzi 1928, Ampliamento. I. Tabarroni 8 Navile
O 1904 Tiarini, 5 Ing. Augusto Barigazzi 1928, Sopraelevazione. I.Tabarroni 8 Navile
P 1907 G. Pacchioni, 16-18-20 Ing. Aldo Farolfi 1924, Sopraelevazione. I. Tabarroni 30 Porto - Saragozza
P 1907 P Muratori, 3-5 Ing. Aldo Farolfì 1924, Sopraelevazione. I. Tabarroni 20 Porto - Saragozza
Q 1909 L. Zambeccari, 26-28-30 Pietro Bellisi 1924, Sopraelevazione. I. Tabarroni 30 Porto - Saragozza
R 1910 L. Serra, 20-22 Ing. Ildebrando Tabarroni 1926, Sopraelevazione. I.

Tabarroni

20 Navile
R 1910 D. Zampieri, 6-8 Ing. Ildebrando Tabarroni 20 Navile
S 1911 A. Di Vincenzo, 19 Ing. Ildebrando Tabarroni 1926, Sopraelevazione. I.

Tabarroni

10 Navile
S 1911 D. Zampieri, 10-12 Ing. Ildebrando Tabarroni 1926, Sopraelevazione. I.

Tabarroni

17 Navile
P1 1911 L. Zambeccari, 1l-13 Ing. Aldo Farolfi 1924, Sopraelevazione. I.

Tabarroni

20 Porto - Saragozza
S1 1912 Tiarini, 11-13-15-17 Ing. Ildebrando Tabarroni 1926, Sopraelevazione. I.

Tabarroni

40 Navile
S1 1912 A. Di Vincenzo, 15-17 Ing. Ildebrando Tabarroni 1926, Sopraelevazione. I.

Tabarroni

20 Navile
T 1913 Bentivogli, 46-48 Ing. Giovanni Mantegazzini 23 San Donato - San Vitale
U 1915 Bentivogli, 42-44 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 16 San Donato - San Vitale
U1 1915 Bentivogli, 40 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 10 San Donato - San Vitale
U1 1915 S. Vincenzi, 10-12 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 19 San Donato - San Vitale
U1 1915 De Amicis, 1 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 10 San Donato - San Vitale
V 1916 De Amicis, 2-4-6 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 21 San Donato - San Vitale
V 1916 S.Vincenzi, 6-8 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
V 1916 P. Fabbri, 53-55 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
V1 1921 P. Fabbri, 57-59-61 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 17 San Donato - San Vitale
V2 1921 P. Fabbri, 63-65 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
V2 1921 Masia, 15-17 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
V2 1921 De Amicis, 12-14 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
V3 1921 De Amicis, 8-10 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 16 San Donato - San Vitale
U2 1924 De Amicis, 3-5-7 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 17 San Donato - San Vitale
U3 1924 De Amicis, 9-11 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
U3 1924 Masia, 19 Ing. Ildebrando Tabarroni 1930, Sopraelevazione e terrazze. I.Tabarroni 10 San Donato - San Vitale
G4 1926 P. Muratori, 8 Ing. Ildebrando Tabarroni 8 Porto - Saragozza
G4 1926 G. Pacchioni, 1412° Ing. Ildebrando Tabarroni 4 Porto - Saragozza
Z 1929 Casarini, 26-28 Ing. Ildebrando Tabarroni 19 Porto - Saragozza
Z 1929 L.Tanari, 42-44-46-48 Ing. Ildebrando Tabarroni 39 Porto - Saragozza
Z1 1931 Casarini, 22-24 Ing. Ildebrando Tabarroni 19 Porto - Saragozza
Z1 1931 Rusconi,4-6-8-10 Ing. Ildebrando Tabarroni 40 Porto - Saragozza
C2 1931 P. Muratori, 10 Ing. Ildebrando Tabarroni 4 Porto - Saragozza
C3 1932 L. Zambeccari, 2/2° Ing. Ildebrando Tabarroni 7 Porto - Saragozza
C4 1932 P. Muratori, 6 Ing. Ildebrando Tabarroni 8 Porto - Saragozza
G5 1932 G. Pacchioni, 6/2°-6/3° Ing. Ildebrando Tabarroni 12 Porto - Saragozza
GS 1932 L. Zambeccari, 1/2° Ing. Ildebrando Tabarroni 4 Porto - Saragozza
A 1935 Casarini, 15-17 Ing. Ildebrando Tabarroni 20 Porto - Saragozza
A 1935 L.Tanari, 36-38-40 Ing. Ildebrando Tabarroni 30 Porto - Saragozza
A 1935 P. Rossi, 2-4 Ing. Ildebrando Tabarroni 16 Porto - Saragozza
A1 1935 Ranuzzi, 2 Ing. Ildebrando Tabarroni 8 Porto - Saragozza
A1 1935 P. Rossi, 1 Ing. Ildebrando Tabarroni 8 Porto - Saragozza
A1 1935 Casarini, 9-11-13 Ing. Ildebrando Tabarroni 30 Porto - Saragozza
A2 1935 Casarini, 7 Ing. Ildebrando Tabarroru 10 Porto - Saragozza
A2 1935 Ranuzzi, 1-3-5-7 Ing. Ildebrando Tabarroni 33 Porto - Saragozza
A2 1935 L.Berti,12-14-16-18 Ing. Ildebrando Tabarroni 39 Porto - Saragozza
B 1935 Palmieri, 35-37-39-41 Ing. Ildebrando Tabarroni 40 San Donato - San Vitale
B 1935 Libia, 18-20 Ing. Ildebrando Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
B 1935 Bentivogli, 21-23-25-27-29 Ing. Ildebrando Tabarroni 50 San Donato - San Vitale
B1 1935 G. Rossi, 14-16 Ing. Ildebrando Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
B1 1935 Bentivogli, 72- 74 Ing. Ildebrando Tabarroni 20 San Donato - San Vitale
B2 1940 Libia, 10-12-14-16 Ing. Ildebrando Tabarroni 44 San Donato - San Vitale
B3 1952 Bentivogli, 17-19 Ing. Umberto Lodi 16 San Donato - San Vitale
B3 1952 Libia, 8/3° Ing. Umberto Lodi 10 San Donato - San Vitale
R1 1961 Tiarini, 1/3° Ing. Umberto Lodi 4 Navile
L 1961 Repubblica, 7-9 Ing. Umberto Lodi 40 San Donato - San Vitale
L 1961 Marini 1 Ing. Umberto Lodi 22 San Donato - San Vitale
H 1965 Bergamini, 5-7 Arch. Antonio Bonomi 66 Borgo Panigale - Reno
K 1968 Napoli, 12-14 Ing. Elide Pondrelli 54 Savena
H2 1969 De Ambris, 12 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 36 Borgo Panigale - Reno
H1 1969 De Ambris, 10 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 14 Borgo Panigale - Reno
K1 1970 Ferrara 7/2°-9-9/2°-11 Ing. Elide Pondrelli 48 Savena
X 1970 Misa 25 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 14 Savena
H3 1973 F. Coppi 1-3-5 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 64 Borgo Panigale - Reno
H3 1973 M.L. King 8-11-13-15-17 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 40 Borgo Panigale - Reno
S2 1975 G. Verne 2-4-6-8-10-12-14 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 84 Navile
L1 1976 Salgari 1-3-5-7-9-11-13-15-17-19 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 154 San Donato - San Vitale
A3 1977 Vasco De Gama 21-23 Uff. Prog. C.P.C.P.L. 70 Navile
M1 1982 Martiri di Piazza Fontana 1-3 Arch. P.M. Alemagna 32 Comune di Casalecchio di Reno
X1 1989 Lincoln 30, 32, 34, 36 Ing. Peroni-Spadaro 38 Savena
K2 1997 Istria, 8-10-12 Arch. Angeloni-Mantovani 27 Savena
H4 2000 Piazza Capitini, 2-3 Arch. Angeloni-Mantovani 16 Borgo Panigale - Reno
A4 2000 F. Zanardi 391/27° Ing. Malagoli, arch. Zuccotti 16 Navile
X2 2000 Barbacci 25-27 Arch. Angeloni-Mantovani 12 Savena
U4 2002 Bentivogli, 44/2° Studio Pratello 90 Recupero ex deposito cicli e motocicli 1 San Donato - San Vitale
C5 2003 P. Muratori, 4/2° Studio Pratello 90 Recupero ex bagni sociali 3 Porto - Saragozza
H 2005 Grieco 8 Studio Pratello 90 Recupero ex magazzino 1 Borgo Panigale - Reno
B4 2007 Libia 8/3A Studio Pratello 90 Recupero ex magazzino 1 San Donato - San Vitale
A 2009 L. Tanari 34 Studio Pratello 90 Recupero ex magazzino 1 Navile
A2 2009 L. Berti 12/2 Studio Pratello 90 Recupero ex deposito cicli e motocicli 1 Porto - Saragozza
F 2009 G. Pacchioni 3/3 Studio Pratello 90 Recupero ex falegnameria 1 Porto - Saragozza
F 2009 G. Pacchioni 3/4 Studio Pratello 90 Recupero ex falegnameria 1 Porto - Saragozza
X3 2009 Legnani 64-66 Arch. Angeloni-Mantovani 14 Savena
J 2012 Emilia Levante 302 Studio Pratello 90 Recupero ex edificio scolastico 8 Comune San Lazzaro di Savena
J1 2016 D. Samoggia 3 Studio Pratello 90 16 Comune San Lazzaro di Savena

Note

  1. ^ Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione 2021, in "Tribuna dei Soci", Anno 49, N. 3, 2022.
  2. ^ A inizio 1881 il presidente della Società, Luigi Benfenati, annuncio un progetto per costituire una società per la costruzione di case per operai, a cui aderirono 98 cittadini fra cui, alcuni assai noti: Giosuè Carducci, Aurelio Saffi, Quirico Filopanti.
  3. ^ Nel Codice di commercio del 1882, Libro I, Titolo IX, Sezione VII, è varato un impianto giuridico specifico per le cooperative, Codice di Commercio del Regno d'Italia, Roma, Regia Tipografia,1882. Testo digitalizzato a cura di Matteo Pati, Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Giurisprudenza, http://www.antropologiagiuridica.it/codecomit82.pdf visitato il 7/11/2022.
  4. ^ Bologna fu colpita da epidemie di colera negli anni 1849; 1855; 1865/67; 1886. Sabbatani, Il cholera morbus... cit.in bibliografia
  5. ^ L'assessore Alberto Dallolio, in una relazione al Sindaco del 1882 scrive che nelle case dei poveri "l'aria non entra nelle stanze che passando per cortili infetti, luridi e così fattamente angusti da parere piuttosto pozzi [...] L'aria di questa scale è così infetta da serrare il respiro. [Il sudiciume] domina ovunque: sulle pareti, sulle masserizie, sulle persone. [...] E' lo spazio che nelle case di poveri fa generalmente difetto, con grave danno dell'igiene non solo, ma anche della morale. In una stessa camera, in uno stesso letto, dormono sovente persone di sesso diverso, delle età più disparate" Bortolotti, Le nostre case... cit. in bibliografia.
  6. ^ Alessandro Poggeschi, Il problema delle case popolari..., cit..
  7. ^ All'epoca Bologna era ancora circondata da una solida cinta muraria medievale, al di fuori della quale vi era la campagna. Anche vaste aree all'interno delle mura erano occupare da orti e coltivazioni. Cfr.la mappa interattiva https://www.originebologna.com/, visitata il 6/11/2022. La demolizione delle mura iniziò nel 1902.
  8. ^ Gli edifici furono demoliti e ricostruiti nel 1889. Negli anni sono stati più volte riqualificati e sono tutt'ora abitati dai soci ai civici 90 e 92.
  9. ^ Angeloni, Il bene della casa... cit. in bibliografia.
  10. ^ Oltre la polvere del tempo..., cit., pp. 46.
  11. ^ "Pasquale Muratori (1804-1861), fu un personaggio risorgimentale che prese parte ai moti di Savigno nel 1843 e dopo il loro fallimento fuggì in Francia dove rimase esule fino al 1860 quando rientrò in Italia e divenne ufficiale medico dell’esercito italiano. Era nato a Tignano di Sasso Marconi." M. Poli, I primi insediamenti, "Tribuna dei soci" 1 / 2008, p. 8.
  12. ^ Elena Gottarelli, 1884-1984. La Cooperativa per la Costruzione..., cit, pag. 65.
  13. ^ Maria D'Amuri, La casa per tutti..., cit..
  14. ^ Società anonima cooperativa per la costruzione e il risanamento di case per gli operai in Bologna, cit..
  15. ^ Società anonima cooperativa per la costruzione e il risanamento di case per gli operai in Bologna, cit..
  16. ^ Elena Gottarelli, 1884-1984. La Cooperativa per la Costruzione... cit, pag. 87.
  17. ^ Relazione all'Assemblea dei Soci, 30 marzo 1919, cit. in: Poli, Marco, La certezza dell'abitare..., pag. 234.
  18. ^ Marco Poli, La certezza dell'abitare..., cit, pag. 237..
  19. ^ Benevolo, Giancarlo; Poli, Marco, La dignità di un tetto... cit. pag 23.
  20. ^ L'ing. Ugo Melloni fu presidente della Cooperativa dal 1922 al 1934, anno in cui fu nominato Direttore Generale della società, carica che tenne fino al 1945.
  21. ^ Elena Gottarelli, 1884-1984. La Cooperativa per la Costruzione..., cit, p. 93..
  22. ^ La Cooperativa partecipò all'Esposizione Internazionale Edilizia di Torino (1926; alla Esposizione Nazionale delle Cooperative di Roma (1928); alle Esposizioni Riunite al Littoriale (1928, 1929, 1933, 1934, 1935, 1937); al I congresso Nazionale di Urbanistica a Roma (1937); alla mostra Città Moderna a Genova (1937).
  23. ^ Marco Poli, La certezza dell'abitare..., cit., p. 301.
  24. ^ Nel dopoguerra fu rinnovata la toponomastica. Via Bengasi divenne via G. Bentivogli, via Rodi divenne via G. Rossi, via Homs divenne via G. Palmieri.
  25. ^ a b Athos Vianelli, 90° anniversario della fondazione..., cit., p. 14.
  26. ^ Marco Poli, La certezza dell'abitare..., cit., pp. 498.
  27. ^ Elena Gottarelli, 1884-1984. La Cooperativa per la Costruzione..., cit. pag. 100..
  28. ^ Le cifre sono riportare da Elena Gottarelli, 1884-1984. La Cooperativa per la costruzione...cit, p. 106. Angeloni e Poli, Il bene della casa..., cit, p. 27, indicano numeri diversi: "Distrutti completamente 111 appartamenti, 2 bagni sociali e 3 lavanderie. Gravemente danneggiati 27 appartamenti. Lievemente danneggiati 837 appartamenti. I danni ammontano a 80 milioni di lire. In complesso 174 famiglie si ritrovano senza casa."
  29. ^ 90° anniversario della fondazione..., cit., p. 16.
  30. ^ I confini e le denominazioni dei quartieri di Bologna sono cambiate nel tempo. In questo elenco è stata utilizzata una toponomastica che identifica alcune "zone" della città con i nomi tradizionalmente attribuiti.
  31. ^ Oltre la polvere del tempo.., cit., p. 73.
  32. ^ Oltre la polvere del tempo..., cit., p. 74.
  33. ^ Marco Poli, La certezza dell'abitare..., cit., pp. 491-495.
  34. ^ a b c 1984-1990 Sei anni di lavoro, cit., p. 12.
  35. ^ Elena Gottarelli, 1884-1984. La cooperativa..., cit..
  36. ^ Equivalenti a circa 2.600.000 euro.
  37. ^ Equivalenti a circa 6.700.000 euro.
  38. ^ Equivalenti a poco più di 1 milione di euro.
  39. ^ A riguardo la Commissione Tecnica della Risanamento precisò su "Tribuna dei soci", dicembre 1997, che la progettazione, l'assegnazione degli appalti, e la direzione lavori non erano della Cooperativa ma del "Consorzio Provinciale Cooperative d'abitazione".
  40. ^ Marco Poli, La certezza dell'abitare..., cit., p. 534.
  41. ^ Gli edifici originari erano stati distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruiti negli anni '50.
  42. ^ a b Cairoli - Fratelli Rosselli - Milazzo. Restauro..., cit., p. 19.
  43. ^ Tradizione e impegno..., cit., p. 15.
  44. ^ Case senza barriere..., cit..
  45. ^ Equivalenti a circa 2 milioni euro. La nuova valuta era entrata in vigore l'1 gennaio 2022, ma il bilancio si riferiva all'anno 2021 e i valori erano ancora espressi in lire.
  46. ^ "Fra il 1985 e il 1995, per nuove costruzioni e ristrutturazioni, la Risanamento aveva investito una somma vicina ai 50 miliardi di lire, di cui 34 tramite autofinanziamento" ricorda M. Poli, La certezza dell'abitare..., cit. p. 534.
  47. ^ a b c d Marco Poli, Il bene della casa..., cit, p. 36.
  48. ^ I soci che abitavano alcuni immobili costruiti con contributi pubblici furono esentati dal piano decennale e non subirono quindi i consistenti incrementi delle corrisposte.
  49. ^ L'elenco completo è in "Tribuna dei soci" 2 / 2012, p. 22.
  50. ^ "Tribuna dei soci" 4 / 2015, p. 5.
  51. ^ Fonte principale della tabella è: G. Benevolo, La dignità di un tetto..., cit. pp. 26-30. I dati sono stati integrati con M. Poli, La certezza dell'abitare..., cit. pp 582-584 e con l'articolo Situazione immobili ad uso abitativo, "Tribuna dei soci" 3 / 2017, pp. 5-6.

Bibliografia

N.B. Un elemento della bibliografia seguito da un punto interrogativo indica che il dato non è stampato sulla pubblicazione ma da essa stessa può essere desunto.

  • Angeloni, Carla; Poli, Marco, Il bene della casa. I 130 anni della Cooperativa Risanamento, Bologna, Minerva Edizioni, 2014.
  • Bortolotti, E. Le nostre case, Bologna, 1884.
  • Benevolo, Giancarlo; Poli, Marco, La dignità di un tetto. Fotostoria della Cooperativa Risanamento (1884-1994), Bologna, Minerva Edizioni, 2004.
  • Cairoli - Fratelli Rosselli - Milazzo. Restauro conservativo e interventi strutturali nel patrimonio abitativo della Cooperativa Risanamento, anni 1991-1998, Bologna, Futura Press, 1998.
  • Case senza barriere, Bologna, Futura Press, 1995.
  • Cooperativa per la costruzione e il risanamento di case per lavoratori in Bologna, 90° anniversario della fondazione, 1884-1974, Bologna, Arti grafiche Tamari, 1974?
  • D'Amuri, Maria, La casa per tutti nell'Italia giolittiana. Provvedimenti e iniziative per la municipalizzazione dell'edilizia popolare, Milano, Ledizioni, 2013.
  • De Angelis, Carlo, et al., 1994-1990. Sei anni di lavoro, Bologna, Tipografia Compositori 1990.
  • Gottarelli, Elena, 1884-1984. La Cooperativa per la Costruzione ed il Risanamento di case per i lavoratori nell'urbanistica bolognese degli ultimi cento anni, Bologna?, Editrice Emilia Romagna, 1984.
  • Oltre la polvere del tempo. Centoventi anni di proprietà indivisa nella storia urbanistica di Bologna, Bologna, 2004?
  • Poggeschi, Alessandro, Il problema delle Case Popolari e la Società Anonima Cooperativa per la costruzione e il Risanamento di case per gli operai, Bologna, Zamorani e Albertazzi, 1903.
  • Poli, Marco, La certezza dell'abitare, Bologna, Minerva Edizioni, 2009.
  • Sabbatani, Sergio; Piro, Franco, Il cholera morbus nel Comune di Bologna nel 1886, "Le infezioni in medicina", vol. 6, n, 4, 1998.
  • Società anonima cooperativa per la costruzione e il risanamento di case per gli operai in Bologna,
  • Tradizione e impegno della Risanamento per consentire ai soci anziani di permanere negli alloggi, Bologna, Futura Press, 1999.
  • 90° anniversario della fondazione: 1884-1974, Bologna, Arti grafiche Tamari, 1974?