Sonnet 154

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Voce principale: Sonetti (Shakespeare).

Sonnet 154 o The little Love-god lying once asleep è il centocinquantaquattresimo e ultimo dei Sonnets di William Shakespeare.

Analisi del testo[modifica | modifica wikitesto]

Testo ispirato a una poesia attribuita all'autore greco Marcianus Scholasticus, come il 153, il Sonnet 154 introduce un motivo mitologico, altrimenti del tutto assente, nei Sonnets: Cupido e le ninfe.

Nell'ultimo testo dedicato alla dark lady, l'io mostra l'amore per lei come schiavitù; così si definisce al v. 12: I, my mistress' thrall, "Io, schiavo della mia donna"[1].

Anche in questo sonetto, seppur meno esplicitamente che altrove, si percepisce la funzione immortalante della scrittura, che farà essere ricordata per sempre la donna amata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Shakespeare, 1993, p 157.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • William Shakespeare, Sonetti, Milano, Mondadori, 1993, traduzione di Giovanni Cecchin.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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