Segmento orbitale russo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Configurazione del Segmento orbitale russo nel 2021

Il Segmento orbitale russo (in inglese Russian Orbital Segment, ROS) è il nome dato all'insieme dei moduli della Stazione spaziale internazionale (ISS) costruiti in Russia e utilizzati da Roscosmos. Il ROS gestisce Guida, navigazione e controllo dell'intera stazione.[1]

Moduli attualmente in uso[modifica | modifica wikitesto]

Il Segmento è composto da sei moduli ed è controllato direttamente dal Centro di controllo missione a Mosca (MCC-M).[2]

Il cosmonauta Nikolaj Budarin lavora all'interno del modulo Zvezda

Zarja[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Zarja.

Il modulo Zarja, anche conosciuto come Functional Cargo Block o FGB, è stato il primo componente della ISS ad essere lanciato il 20 novembre 1998 e, durante i primi anni, è stato il cuore della Stazione, essendo dotato di pannelli solari e di sistemi propulsivi e di navigazione, fino all'arrivo del modulo di servizio Zvezda a cui è poi passato il comando. Da allora Zarja è utilizzato come sito di stoccaggio e i suoi boccaporti come attracco delle navette Sojuz e Progress. Sviluppato dalla Russia e dall'ex Unione Sovietica, la costruzione di Zarja è stata finanziata dagli Stati Uniti e dalla NASA,[3] e per questo Zarja rimane un modulo di proprietà statunitense.[4]

Zvezda[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Zvezda (ISS).

Zvezda è il modulo di servizio della stazione lanciato il 26 luglio 2000; è dotato di un Sistema di supporto vitale, del sistema propulsivo principale della ISS e di quattro boccaporti a cui si attraccano le Sojuz, le Progress e, fino al 2014, l'ATV.[5] Il modulo Zvezda contiene il Data Management System DMS-R costruito dall'ESA.[6]

Poisk[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Poisk.

Il modulo Poisk, anche conosciuto come Mini-Research Module 2 (MRM-2), è stato lanciato il 10 novembre 2009. Esteticamente è molto simile al modulo Pirs ed è quindi anch'esso dotato di due boccaporti laterali per le EVA. Viene usato come boccaporto di attracco delle Sojuz e delle Progress e come airlock russo di riserva.

Rassvet[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rassvet.

Il modulo Rassvet è stato lanciato a bordo dello Shuttle Atlantis il 14 maggio 2010. È utilizzato come luogo di stoccaggio dei rifornimenti e di altro componenti. Un boccaporto è collegato alla modulo Zarya, mentre l'altro è utilizzato per far attraccare le navette Sojuz e Progress.

Nauka[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Multipurpose Laboratory Module.

Il Multipurpose Laboratory Module, detto anche Nauka è il modulo che ha sostituito Pirs. Il 21 luglio 2021, tramite un Proton-M è stato lanciato in orbita assieme all'European Robotic Arm, ed è stato agganciato alla stazione il 29 luglio. È il principale laboratorio del segmento russo. Possiede due boccaporti, uno per l'aggancio al modulo Zvezda e uno per l'aggancio al modulo Prichal.

Prichal[modifica | modifica wikitesto]

Mockup del Nodo Prichal

Il Nodo Prichal (o modulo Uzlovoy) è un modulo sferico che fornisce al segmento russo ulteriori boccaporti di attracco per le navette[7]. Il modulo è stato agganciato dopo l'arrivo del modulo Nauka alla stazione attraverso una navetta Progress appositamente modificata (Progress M-UM). Dei sei boccaporti, uno è dotato di un portello ibrido attivo, che è impiegato per l'aggancio con il modulo Nauka, mentre i restanti cinque boccaporti sono ibridi passivi, utilizzati per attaccare altri moduli, oltre ai veicoli Sojuz e Progress.

Moduli dismessi[modifica | modifica wikitesto]

Pirs[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pirs.
La navetta Progress con agganciato il modulo Pirs si separa dalla stazione spaziale

Il modulo Pirs è conosciuto con il nome Docking Compartment (DC-1) ed è stato lanciato il 14 settembre 2001. È stato utilizzato principalmente come airlock e luogo di stoccaggio per le tute Orlan e l'equipaggiamento delle attività extraveicolari (EVA).[8] Il 26 luglio 2021 è stato sganciato dalla stazione spaziale e tramite la navetta Progress della missione Progress MS-16 è stato distrutto tramite un rientro atmosferico.

Moduli cancellati[modifica | modifica wikitesto]

Moduli scientifici 1 e 2[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 giugno 2009, Roscosmos ha presentato alla NASA e gli altri partner ISS una proposta per aggiungere ulteriori moduli al segmento russo per garantirne la sopravvivenza fino al 2016 o addirittura al 2020. Per far ciò, il nodo Prichal andrebbe collegato al boccaporto nadir di Nauka per facilitare l'aggancio di altri due moduli più grandi, che sarebbero in grado di fornire energia in modo indipendente al segmento russo, dato che in quel periodo gli Stati Uniti erano propensi a far deorbitare il segmento americano dopo il 2016. I due moduli scientifici e capaci di produrre di energia, denominati provvisoriamente come Modulo 1 e 2, avrebbero raggiunto l'orbita tramite lanciatori Proton rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Questi due moduli si sarebbero agganciati a sinistra e destra del modulo Prichal, lasciando il boccaporto posteriore accessibile per una possibile espandibilità futura e il boccaporto nadir per l'attracco delle navicelle Sojuz e Progress. A partire dal gennaio 2010 però né Roscosmos né NASA hanno fornito ulteriori dettagli su questi due moduli.[9][10][11]

Oka-T-MKS[modifica | modifica wikitesto]

Il Oka-T-MKS era un modulo pianificato della ISS. Nel dicembre 2012 era in fase di costruzione ma il suo sviluppo è stato ritardato. Il modulo avrebbe dovuto essere indipendente per la maggior parte del tempo come un laboratorio spaziale orbitale autonomo per la conduzione di esperimenti e l'attracco con la ISS per la manutenzione degli esperimenti circa ogni 180 giorni. Il laboratorio spaziale Oka-T-MKS era stato commissionato a RKK Ėnergija da Roscosmos nel 2012. Originariamente pianificato per essere lanciato nel 2015, è stato rimandato a tempo indeterminato e poi cancellato ad aprile del 2015.[12][13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ DMS-R: ESA's Data Management System for the Russian Segment of the ISS, su Esa.int. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  2. ^ Mir-2, su astronautix.com, Encyclopaedia Astronautica, 31 luglio 2008. URL consultato il 29 gennaio 2009.
  3. ^ Zarya | NASA, su Nasa.gov, 20 novembre 1998. URL consultato il 24 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2018).
  4. ^ S.P. Korolev RSC Energia - ISS - ISS Russian Segment, su Energia.ru. URL consultato il 24 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).
  5. ^ Zvezda Service Module, su nasa.gov, NASA, 14 ottobre 2006. URL consultato il 29 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2009).
  6. ^ Exercising Control 49 months of DMS-R Operations (PDF), su Esa.int. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  7. ^ Anatoly Zak, Node Module, su Russianspaceweb.com. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  8. ^ Pirs Docking Compartment, su nasa.gov, NASA, 10 maggio 2006. URL consultato il 29 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2009).
  9. ^ Novosti Kosmonavtiki article, "Программа развития российского сегмента МКС" (ISS segment development program) [English summary of Russian technical article], su suzymchale.com, Kosmonavtka. URL consultato il 4 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2009).
  10. ^ Russia Needs Billions More To Complete It's ISS Segment, su space-travel.com, 14 aprile 2008. URL consultato il 29 gennaio 2009.
  11. ^ (RU) Sergei Shamsutdinov, Program for Development of the Russian ISS Segment, su novosti-kosmonavtiki.ru, Novosti Kosmonavtiki, July 2008. URL consultato il 15 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  12. ^ Russia to build autonomous space lab, SpaceDaily, 21 dicembre 2012.
  13. ^ Oka-T

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Astronautica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di astronautica