Saturnino di Cagliari

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San Saturnino di Cagliari
Tomba del santo. Santuario dei Martiri nel Duomo di Cagliari.
 

Martire

 
NascitaCagliari, 23 maggio 285
MorteCagliari, 30 ottobre 304
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleBasilica di San Saturnino a Cagliari
Ricorrenza30 ottobre
AttributiPalma del martirio
Patrono diCagliari

Saturnino (Saturninus, in latino, e Sadurru, in sardo; Cagliari, 23 maggio 285Cagliari, 30 ottobre 304[1]) è stato un cristiano vissuto in Sardegna e, secondo la tradizione, martirizzato durante le persecuzioni volute da Diocleziano. Venerato dalla Chiesa cattolica, è patrono della città di Cagliari.

«Scelse tale luogo perché si trovava, allora, lontano dal rumore della città di Cagliari[2]»

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

La Passio Sancti Saturnini Martyris è il più attendibile e antico documento che narra la vicenda del santo. Venne redatta dai monaci Vittorini della basilica di San Saturnino a Cagliari nel primo trentennio del XII secolo, sulla base di testi più antichi[3]. La Passio, pervenutaci tramite una copia quattrocentesca, racconta che il giovane Saturnino venne jugulatus, cioè sgozzato[4], il 30 ottobre del 304, all'età di 19 anni, 5 mesi e 8 giorni.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 ottobre 1621 le reliquie del santo vennero rinvenute e traslate nella cripta del duomo di Cagliari, il santuario dei Martiri, dove si trovano tuttora; in quell'occasione, l'arcivescovo d'Esquivel spostò la data del martirio, e quindi della festa, di san Saturnino al 30 ottobre[5].
Occorre dire, però, che le reliquie rinvenute nel 1621 sono da ritenersi un falso, frutto di una lotta intestina per l'affermazione della supremazia della Chiesa di Cagliari nei confronti di quella di Turris (Porto Torres-Sassari). Così, il rinvenimento di alcune parti di una lastra che citava il nome di san Saturnino nelle vicinanze di un sarcofago, nell'area cimiteriale che sorgeva intorno alla basilica, divenne il rinvenimento delle reliquie del santo.

Intorno al 750, durante la dominazione longobarda, le reliquie furono portate in parte a Pavia (dove sono venerate all'interno della basilica di San Michele Maggiore) e in parte a Milano, molto probabilmente con lo scritto originale della Passio, per salvarle dalle incursioni saracene o, anche in questo caso, per aumentare il prestigio di quella diocesi. Il santo patrono di Cagliari è stato venerato a Milano per diversi secoli, tra il secolo VIII e fin oltre il 1700. Il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, opera del 1289 attribuita a Goffredo da Bussero cita, nel De Saturnino Martyre Calaritano, che le sue spoglie erano custodite nella antica chiesa dedicata a san Martino e traslate poi a San Vittore al Corpo e che venivano regolarmente officiate funzioni religiose in Suo onore. La notizia della presenza delle spoglie del martire Saturnino nella chiesa di San Vittore è confermata anche dal conte Galeazzo Gualdo nel suo libro del 1566 Relazione della città e stato di Milano. Una immagine di san Saturnino di Cagliari è effigiata sulla volta della navata centrale della chiesa di San Vittore, e una statua di san Saturnino patrono di Cagliari si trova su una guglia del duomo di Milano (G23 lato sud). Si ha notizia della ricognizione a Milano sulle reliquie del santo effettuata da san Carlo Borromeo. L'ultima ricognizione è stata effettuata dal card. Schuster nel 1941.

Edifici religiosi intitolati a San Saturnino di Cagliari[modifica | modifica wikitesto]

San Saturnino (santu Sadurru, in lingua sarda) è venerato soprattutto a Cagliari, nella chiesa a lui dedicata e nella cattedrale. Qui gli è dedicata una cappella nella cripta, dove si trovano le reliquie (che, come abbiamo visto, con tutta probabilità appartengono a qualcun altro) e una statua che lo raffigura. Sempre nel Duomo, un'altra statua raffigurante il martire, tradizionalmente attribuita a Giuseppe Antonio Lonis ma probabilmente seicentesca, è esposta sull'altare di Sant'Isidoro.
Viene inoltre ricordato, con un'importante cerimonia liturgica in lingua sarda nella parrocchiale a lui dedicata, il 30 ottobre di ogni anno nella cittadina di Isili.

La devozione al martire cagliaritano si diffuse nelle varie parti dell'isola, come testimoniano i diversi edifici di culto che gli furono dedicati, oltre alla basilica paleocristiana in Cagliari:

  • la chiesa di San Saturno, a Ussana.
  • la chiesa di San Saturno (non più esistente), prima parrocchiale di Sinnai.
  • la chiesa parrocchiale di San Saturnino, a Isili.
  • il santuario della Madonna delle Grazie, a Iglesias, originariamente dedicato a san Saturno, dove è custodito un quadro del XVIII secolo raffigurante il santo.
  • la chiesa di San Saturno, a Oristano.
  • la chiesa di San Saturnino di Usolvisi, a Bultei -Benetutti.
  • la chiesa di San Saturnino di Musidanu (Santu Sadurinu), di cui rimangono scarse rovine nell'agro di Padria.
  • Ruderi di chiese intitolate al santo si trovano nei pressi di Arixi e di Mandas.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dalla Passio che Saturnino era civis, cioè cittadino cagliaritano; e, inoltre, che Saturnino morì il 30 ottobre del 304. Da un'iscrizione lapidea si sa che visse 19 anni 5 mesi e otto giorni. Ne deriva la data di nascita di Saturnino.
  2. ^ San Saturnino di Cagliari, su santiebeati.it. URL consultato il 30 ottobre 2021.
  3. ^ Roberto Coroneo, Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo '300, Nuoro, Ilisso, 1993, p. 31, ISBN 88-85098-24-X.
  4. ^ jugulatus, cioè sgozzato, e non decapitato.
  5. ^ San Saturnino: martire Patrono di Cagliari, su sanpietroapostolopirri.it. URL consultato il 23 novembre 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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