Narno di Bergamo

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San Narno di Bergamo
San Narno Vescovo - Carlo Ceresa, Chiesa di San Giovanni Apostolo, Villa d'Ogna, Bergamo
 

Vescovo

 
NascitaIII secolo
Morte345 circa
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza27 agosto
Attributiraffigurato con il bastone pastorale
Patrono diOgna, frazione di Villa d'Ogna, Clusone (compatrono)
Narno di Bergamo
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Bergamo
 
Natoa Villa d'Ogna
Decedutoa Bergamo
 

Narno di Bergamo (Villa d'Ogna, III secoloBergamo, 345 circa) è stato il primo vescovo di Bergamo ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Il nome deriva dal greco, latinizzato in Narnus, e significa "oriundo di Narni".

Il frate francescano Branca da Gandino, il più antico scrittore che menzionò il santo, in un Leggendario del XIII secolo, lo pose come vescovo di Bergamo, dopo la persecuzione di Diocleziano, ma non vi sono documenti che testimoniano quanto scritto dal francescano e che confermino la storia del santo[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cappella di Santa Croce (1)

Narno nacque probabilmente a Ogna[2], paesino in val Seriana, (Bergamo) e secondo la leggenda sarebbe stato battezzato e ordinato vescovo da San Barnaba[3], il primo evangelizzatore di Bergamo. Si pensa che Narno abbia aiutato Santa Grata nella costruzione della primitiva Basilica di Sant'Alessandro.
Impossibile che questo sia realmente accaduto essendo san Barnaba vissuto nel I secolo d.C. mentre san Narno visse nel III secolo d.C.[4] Il Muzio nel suo Sacra Istoria di Bergamo, narra che il vescovo, compì un viaggio a Santiago di Compostela. Tornò stanco e vecchio, desideroso di nominare il suo successore; ricevette la visita del vescovo di Brescia, San Viatore, e a questi chiese di lasciare la diocesi bresciana e di prendersi in carico il suo gregge, accettando il Viatore divenne il secondo vescovo di Bergamo[5]. Morì nella sua sede vescovile, verso il 345, e fu sepolto nella cripta dell'antica basilica alessandrina, che era la cattedrale.

Il giorno della festa del santo, era usanza bere l'acqua della fonte presente vicino alla chiesa, la cui credenza popolare attribuiva miracolosi poteri taumaturgici[6]

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1561 la basilica fu abbattuta durante la costruzione delle mura venete. Le reliquie di San Narno, insieme a quelle del suo successore San Viatore e di altri santi, furono trasferite alla chiesa di San Vincenzo, l'odierna cattedrale di Sant'Alessandro, sotto l'altare maggiore, dove sono ancora venerate. La festa di san Narno ricorre il 27 agosto. Tra le sette pale del coro della cattedrale, vi è quella intitolata alla Consacrazione Episcopale del primo vescovo di Bergamo ad opera di Francesco Polazzo[7], che raffigura il santo mentre viene consacrato.

Predecessore Vescovo di Bergamo Successore
IV secolo San Viatore

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bruno Caccia, L'antica cattedrale di San Vincenzo martire in Bergamo, Bergamo, Bolis edizioni, 2015.
  2. ^ Muzio, p.6.
  3. ^ Muzio, p.2.
  4. ^ Santus Claudio, Alla scoperta della radice critiana Bergamasca, Digigre, 2023.
  5. ^ Muzio, pp. 13-16.
  6. ^ p.270 Massimo Firpo, Vittore Soranzo vescovo ed eretico, Loterza, 2009.
  7. ^ Cattedrale di Bergamo, su cattedraledibergamo.it, Cattedrale di Bergamo. URL consultato il 14 settembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Muzio, Sacra Istoria di Bergamo, 1719.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]