Giovanni di Gorze

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San Giovanni di Gorze

Abate

 
Nascita900 circa
Morte976
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza27 febbraio

Giovanni di Gorze, al secolo Jean de Vandières, (900 circa – 976), è stato un abate franco, riformatore della Regola benedettina, che è venerato come santo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia ricca e pia, Giovanni ricevette un'accurata formazione, prima a Metz e successivamente nel monastero benedettino di Saint-Mihiel.

Alla morte del padre dovette occuparsi della gestione del patrimonio di famiglia, fino a che non ne furono in grado i fratelli. Il conte Ricuino lo nominò curato della chiesa di Saint-Pierre de Vandières, allora di sua proprietà ed allo stesso modo un nobile di nome Warnier gli offrì la cura della chiesa di San Lorenzo di Fontenoy-sur-Moselle.

Jean de Vandières aspirava ad una vita di asceta e ne cercò la via. Si recò quindi in pellegrinaggio in Italia a visitare alcuni monasteri, insieme ad altri amici chierici come lui, tra i quali l'arcidiacono Einoldo di Toul. Di ritorno in Lotaringia si ripropose, con i suoi compagni di viaggio, di entrare in uno dei monasteri italiani visitati ma il vescovo di Metz Adalberone I, venuto a conoscenza dei loro progetti, propose loro la rifondazione di un'abbazia a Gorze. Così, nel 934, Jean de Vandières ed i suoi amici entrarono nell'abbazia di Gorze. Essi si dedicano a riformare la regola benedettina, facendo sì che la vecchia abbazia (allora in territorio germanico) diventasse la punta di lancia di un movimento che si estese successivamente a tutto l'impero.

Lo stesso argomento in dettaglio: Riforma di Gorze.

Egli ottenne da Bosone, conte di Champagne, la restituzione del Vanou. Nel 953 accettò di condurre un'ambasciata per conto di Ottone I presso Abd al-Rahman III, califfo di Cordova in Spagna, rimanendovi prigioniero fino al 956.

Rientrato a Gorze, divenne abate nel 968, succedendo ad Einoldo. Terminò i suoi giorni come abate di Gorze.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

La sua santità, non caratterizzata da alcun miracolo, fu riconosciuta solo in epoca moderna e solamente tramite gli agiografi benedettini. Una cappella gli è dedicata nella chiesa di Vandières ma egli non venne mai ufficialmente canonizzato dalla Chiesa cattolica.

La sua vita è descritta da Jean de Saint-Arnoul in un testo agiografico in lingua latina, la Historia de vita Johannis Gorzie coenobii abbatis.

Viene ricordato il 27 febbraio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Jean de Saint-Arnoul, La vie de Jean, abbé de Gorze, présentée et trad. par Michel Parisse, Paris, Picard, 1999. ISBN 2-7084-0581-0.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni di Gorze, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata
  • (FR) Nominis, su nominis.cef.fr.
  • (FR) Encyclopédie Universelle, su encyclopedie-universelle.com. URL consultato il 25 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2007).
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