Sam Parnia

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Sam Parnia (Londra, intorno al 1970) è un medico britannico, specialista in anestesia e rianimazione, primario del reparto di terapia intensiva e direttore del Reparto di Ricerca sulla Rianimazione presso la Scuola di Medicina della Stony Brook University di New York. È una delle massime autorità sullo studio scientifico della morte, sul rapporto mente-cervello umano, e sulle esperienze ai confini della morte[1][2][3][4][5][6][7].

È autore di What Happens When We Die (2006) e di Erasing Death: The Science That is Rewriting the Boundaries Between Life and Death (2013)[8].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Di famiglia originaria dell'Iran,[9] Parnia si laureò presso il King's College London School of Medicine di Londra nel 1995, e completò il dottorato di ricerca in biologia cellulare presso l'Università di Southampton.[10]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine degli anni ‘90, divenne membro del Comitato sulla Rianimazione degli Ospedali della Southampton University Trust Hospitals, dove assieme al dott. Peter Fenwick fondarono il primo studio sulle NDE nel Regno Unito, pubblicando in seguito numerosi articoli su riviste scientifiche del settore.[11][12] Ricercatore in pneumologia[13], si divide tra gli ospedali del Regno Unito e la Stony Brook University School of Medicine di New York, dove è Primario di Terapia Intensiva. Ha fondato il “Consciousness Research Group” (Gruppo di Ricerca sulla Coscienza) presso l'Universita di Southampton ed è inoltre presidente della “Horizon Research Foundation”.

Progetto “AWARE”[modifica | modifica wikitesto]

Dal settembre 2008, Parnia fa parte del progetto “AWARE” (AWAreness during REsuscitation, ovvero “Consapevolezza durante la rianimazione”),[14] uno studio promosso dalla “Human Consciousness Project” , che prevede una collaborazione internazionale tra scienziati, personale medico ed infermieristico che si occupa di pazienti che sopravvivono ad un arresto cardiaco e che riportano una NDE. Al progetto partecipano attualmente ben venticinque ospedali tra Europa e Nord America[15] che si prefiggono di esaminare le reazioni di pazienti una volta subentrata la morte clinica, molti dei quali provano delle esperienze ai confini della morte, con percezioni fisiche dell'ambiente circostante. Un importante obiettivo dello studio di “AWARE” è quello di verificare se le percezioni riportate da tali pazienti possono essere verificate. Un metodo in particolare comporta un bersaglio visivo immesso in prossimità del soffitto, che può essere visto solo da qualcuno che può leggere dall'alto ed ai pazienti che riferiscono di esperienze extracorporee è chiesto di descrivere che cosa hanno visto.

Nel luglio 2013 in un'intervista a Der Spiegel, Parnia afferma che "la moderna scienza della rianimazione sarà presto in grado di consentire ai medici di rianimare le persone fino a 24 ore dopo la loro morte"[16].

Nell'ottobre 2014, a seguito delle ricerche fino al momento effettuate, Parnia comunica che: Sappiamo che il cervello non può funzionare quando il cuore smette di battere [...] Ma in questo caso la consapevolezza cosciente sembra essere rimasta attiva fino a tre minuti dopo che il cuore non funzionava più, anche se il cervello di solito 'si spegne' dopo 20-30 secondi da quando il cuore si ferma[17][18][19][20][21][22][23].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sam Parnia, Spearpoint, K., Fenwick, P., Near death experiences, cognitive function and psychological outcomes of surviving cardiac arrest, in Resuscitation, 2007, DOI:10.1016/j.resuscitation.2007.01.020.
  2. ^ Sam Parnia, Do reports of consciousness during cardiac arrest hold the key to discovering the nature of consciousness?, in Medical hypotheses, 2007, DOI:10.1016/j.mehy.2007.01.076.
  3. ^ Bruce Greyson, Parnia,S., Fenwick, P., Visualizing Out-of-Body Experience in the Brain, in New England Journal of Medicine, 2008, DOI:10.1056/NEJMc073315, PMID 18287611 PMID 18287611.
  4. ^ Beyond the Mind Body Problem, su nourfoundation.com. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2014).
  5. ^ Secondo lo scienziato Sam Parnia “È possibile resuscitare un morto!” in S.A.R.DE. Centro Ricerca|12 febbraio 2014 Archiviato il 9 marzo 2014 in Internet Archive.
  6. ^ Sam Parnia, il medico che fa rivivere i morti. Alla base delle sue teorie tecniche quali la rianimazione cardiopolmonare in Panorama.it articolo di Sabrina Pieragostini, su scienza.panorama.it. URL consultato il 9 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
  7. ^ Scientists discover 'near death' evidence|9 marzo 2014
  8. ^ Adams, Tim (6 aprile 2013) "Sam Parnia – the man who could bring you back from the dead", The Observer
  9. ^ Notable Men & Women of Iranian Descent Archiviato il 20 giugno 2013 in Internet Archive.
  10. ^ Dr. Sam Parnia Archiviato il 20 gennaio 2013 in Internet Archive.
  11. ^ Sam Parnia, Fenwick, P., Near death experiences in cardiac arrest: visions of a dying brain or visions of a new science of consciousness, in Resuscitation, vol. 52, 2002.
  12. ^ Sam Parnia, Waller, D.G., Yeates,R., Fenwick, P., A qualitative and quantitative study of the incidence, features and aetiology of near death experiences in cardiac arrest survivors, in Resuscitation, 2001, DOI:10.1016/S0300-9572(00)00328-2.
  13. ^ Sam Parnia, Cerebral oximetry – The holy grail of non-invasive cerebral perfusion monitoring in cardiac arrest or just a false dawn?, in Resuscitation, 2012, DOI:10.1016/j.resuscitation.2011.10.021.
  14. ^ Horizon Research Foundation, su horizonresearch.org. URL consultato il 23 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2014).
  15. ^ Beyond the Mind Body Problem
  16. ^ Back from the Dead: Resuscitation Expert Says End Is Reversible Der Spiegel, 29 luglio 2013
  17. ^ C'è una forma di consapevolezza dopo la morte.Gli scienziati britannici hanno analizzato migliaia casi di arresto cardiaco: il 40% dei sopravvissuti avevano "ricordi" nei minuti in cui erano clinicamente morti, su repubblica.it. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  18. ^ First hint of 'life after death' in biggest ever scientific study Southampton University scientists have found evidence that awareness can continue for at least several minutes after clinical death which was previously thought impossible, su telegraph.co.uk. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  19. ^ Results of world's largest Near Death Experiences study published, su southampton.ac.uk. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  20. ^ Dopo la morte clinica c’è coscienza: lo studio inglese choc fa discutere, su oggi.it. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  21. ^ Have scientists proved there is life after death? Research into 'near-death' experiences reveals awareness may continue even after the brain has shut down, su dailymail.co.uk. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  22. ^ Life after death? Largest-ever study provides evidence that 'out of body' and 'near-death' experiences may be real, su independent.co.uk. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  23. ^ Luce brillante, pace e vertigini nei racconti di pre-morte, su adnkronos.com. URL consultato il 15 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN73263981 · ISNI (EN0000 0000 3684 5639 · LCCN (ENn2005056881 · GND (DE103785926X · BNF (FRcb16132224t (data) · J9U (ENHE987007396388805171 · NDL (ENJA01041425 · WorldCat Identities (ENlccn-n2005056881