Saline di Augusta

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Saline di Augusta
Tipo di areaSito di interesse comunitario a protezione speciale
Codice WDPA555540581
Cod. Natura 2000ITA090014
Class. internaz.ZPS, SIC
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Provincia  Siracusa
ComuneAugusta
Superficie a terra63 ha
GestoreWWF Italia
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Saline di Augusta
Saline di Augusta
Coordinate: 37°14′49.33″N 15°12′47.33″E / 37.247035°N 15.213147°E37.247035; 15.213147

Le saline di Augusta sono un'area naturale protetta con normativa della Comunità europea, ricadente sul territorio comunale di Augusta, nella provincia italiana di Siracusa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le saline di Augusta risalgono, secondo alcune documentazioni, almeno al XVI secolo[1]; di esse parla anche Tommaso Fazello[2]. Le saline vennero tagliate in due parti in seguito alla costruzione, alla fine degli anni sessanta del XIX secolo dei binari della ferrovia Catania-Siracusa aperta al traffico il 19 gennaio 1871[3]. Un tempo molto attive nella raccolta del sale marino rappresentarono una risorsa economica consistente fino a quando, in seguito alla costruzione del complesso petrolchimico, non vennero chiuse.

A causa della vicinanza con uno dei tre siti petrolchimici siracusani (non bonificati) le saline di Augusta sono state ritenute ad alto rischio ambientale e per questo, nonostante la protezione speciale datale dalla comunità europea (zona di interesse comunitario e zona a protezione speciale), il sito è stato inserito tra i nominativi dell'Ufficio Speciale per le Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale della Sicilia, organo istituito presso l'Assessorato Regionale territorio e ambiente con la delibera di giunta di governo nº 306 del 29 giugno 2005.

Il sito non è stato ancora (al 2019) riadattato e bonificato.

Flora[modifica | modifica wikitesto]

La flora dell'area è costituita dalla tipica macchia mediterranea delle aree circostanti[4].

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

La fauna avicola è sia di tipo stanziale sia di passo. Sono segnalate l’avocetta, il fenicottero, il cavaliere d’Italia, la pittima, il fratino, la beccaccia, il piovanello, le anatre, la garzetta, la spatola e gli aironi, oltre agli onnipresenti gabbiani[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Saline di Augusta, su antoniorandazzo.it. URL consultato il 23 febbraio 2019.
  2. ^ Tommaso Fazello, Storia di Sicilia, deche 2 (tradotte in lingua toscana da Remigio Fiorentino, I, Palermo, Stamperia Pedone e Muratori, 1830, p. 262.
  3. ^ Alessandro Tuzza, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, in Treni di carta.
  4. ^ a b Lombardo, p. 1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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