Rifugio Torrani

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Rifugio Maria Vittoria Torrani
Rifugio Torrani
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Altitudine2 984 m s.l.m.
LocalitàVal di Zoldo
CatenaDolomiti (gruppo Civetta)
Coordinate46°22′42.99″N 12°03′24.59″E / 46.378608°N 12.05683°E46.378608; 12.05683
Dati generali
Inaugurazione1938
ProprietàClub Alpino Italiano, sezione di Conegliano
GestioneVenturino De Bona
Periodo di aperturaDal 1º luglio al 15 settembre
Capienza18 posti letto
Mappa di localizzazione
Map
Sito internet

Il rifugio Maria Vittoria Torrani è un rifugio alpino dolomitico situato nel comune di Val di Zoldo nell'omonima valle, sul Pian della Tenda, nel versante est del monte Civetta, a 2.984 m s.l.m.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il rifugio è stato inaugurato nel 1938 dopo tre anni di lavori diretti dall'alpinista agordino Attilio Tissi, ed è dedicato all'alpinista milanese Maria Vittoria Torrani. Fu semidistrutto da un nubifragio nell'alluvione del 1966. Riaperto nel 1976, solo dal 1978 gode del collegamento della teleferica. L'aspetto attuale è quello dell'ultima ristrutturazione avvenuta nel 1991.[1]

Accessi[modifica | modifica wikitesto]

Il rifugio è sito lungo la via normale del Monte Civetta (a mezz'ora dalla vetta) e può essere raggiunto attraverso il Passo del Tenente, attrezzato, partendo da Pécol Vecchio (circa 6 h), da Casera della Grava (4 h) o dal Rifugio Sonino al Coldai (4-5 h)[2]. Sempre partendo dal Rifugio Coldai si può accedere al Torrani tramite la Via ferrata degli Alleghesi (5 h)[3] deviando poco prima della vetta. Un'altra possibilità è di raggiungerlo dal Van delle Sasse (partendo dalla Capanna Trieste in Val Corpassa - 6 h - o dal Rifugio Vazzoler - 4 h) attraverso la difficile Via ferrata Attilio Tissi[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Dal Mas, Rifugi vuoti e pareti senza assalti, in Corriere delle Alpi, 17 agosto 2014.
  2. ^ Gino Buscaini, Silvia Metzeltin, Il grande libro delle vie normali, Bologna, Zanichelli, 1995, p. 51.
  3. ^ Eugen E. Hüsler, Dolomiti e Brenta. Guida alle ferrate, Bolzano, Frasnelli-Keitsch, 1994, p. 220.
  4. ^ Eugen E. Hüsler, Dolomiti e Brenta. Guida alle ferrate, Bolzano, Frasnelli-Keitsch, 1994, pp. 222-223.

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