Attilio Tissi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Attilio Tissi
Attilio Tissi nel 1948

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaI
CircoscrizioneVeneto
Incarichi parlamentari
  • Componente della VII Commissione permanente "Lavori pubblici, Trasporti, Poste e Tel. e Marina Mercantile" (17 giugno 1948 - 24 giugno 1953)
  • Componente della Commissione speciale per le locazioni (17 giugno 1948 - 24 giugno 1953)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Democratico Italiano
ProfessioneImprenditore edile

Attilio Tissi (Vallada Agordina, 9 settembre 1900Auronzo di Cadore, 22 agosto 1959) è stato un alpinista, antifascista e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una modesta famiglia, studiò costruzioni presso l'istituto tecnico di Belluno. Trascorse quindi un periodo in Romagna come impiegato in una miniera di zolfo e poi in una cava di marmo. Queste esperienze lo avvicinarono al mondo operaio, facendolo aderire alle idee socialiste.

Amico e collega dell'ingegnere Alberico Biadene, fu soprattutto grazie al suo stimolo se, nel 1930, iniziò la carriera alpinistica scalando con l'amico Giovanni Andrich la cima della Terza Pala di San Lucano.[1] Nei tre anni successivi compì alcune memorabili imprese inaugurando alcune note vie delle Dolomiti agordine. Appena qualche anno dopo, un grave incidente motociclistico lo costrinse ad abbandonare l'alpinismo estremo.

Durante la seconda guerra mondiale aderì alla Resistenza. Il 1º luglio 1944 divenne, con il nome di "Giacomo", il Commissario politico del Comando Militare provinciale "Piave", comandato da Decimo Granzotto (Rudy). Una unità che coordinava le Divisioni partigiane Nannetti e "Belluno".[2] Usando a pretesto la sua attività di costruttore poté girare le vallate per recuperare le armi lanciate dagli aerei alleati, ma il 7 novembre 1944 venne scoperto dai tedeschi e arrestato. Subì sevizie e torture sino alla condanna a morte, tentò addirittura il suicidio, ma il 6 dicembre venne liberato da una sortita di partigiani della brigata autonoma "7º alpini" e messo in salvo.

Dopo il conflitto fu nominato presidente della provincia di Belluno per poi entrare al Senato della Repubblica in occasione della I Legislatura. Fu inoltre consigliere comunale a Belluno e segretario provinciale del Partito Socialista Democratico Italiano.

Morì durante un incidente alpinistico mentre, con la moglie, discendeva la Torre Lavaredo.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

«Nel cimitero di San Simon/ Circondato dalle montagne/ Che aveva vinto / È sepolto il Senatore della Repubblica /Attilio Tissi/ 1900-1959 / Nella valle del Biois / Risorta dalle ceneri/ Del fuoco seminato fra il sangue / Da invasione tirannica /Non morirà la memoria di Lui/ Che fu guida di colonne armate/ Nel nome di/ Giustizia e Libertà»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberto M. Franco, La via della montagna: evoluzione del significato della scalata nelle Dolomiti, palestra dell'alpinismo mondiale, Antilia, 2002, pp. 80-81.
  2. ^ ISBREC, Fondo Resistenza, Inventario, a cura di Franca Cosmai, Enrico Bacchetti , Belluno 2012,p 29- vedere link http://www.isbrec.it/wp-content/uploads/2014/06/Inventario-fondo-Resistenza-Isbrec.pdf
  3. ^ Copia archiviata, su rifugiotissi.com. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN62441222 · ISNI (EN0000 0000 1252 9869 · GND (DE12288843X · WorldCat Identities (ENviaf-62441222