Renato Ricamo

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Renato Ricamo (Trieste, 21 agosto 1914Roma, 24 febbraio 1994) è stato un fisico italiano.

Biografia e carriera[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi in fisica all'Università di Bologna,[1] con Quirino Majorana, discutendo, il 21 novembre del 1936, una tesi dal titolo "Natura termica dell'effetto di depolarizzazione elettrolitica da parte di una corrente ad alta frequenza",[2] è quindi assistente di Majorana al laboratorio di fisica sperimentale, dal 1937 alla fine degli anni '40. Dopo il servizio militare in Marina, nel 1949 consegue la libera docenza in fisica sperimentale.[3]

Dopo un periodo di ricerca all'ETH di Zurigo, dove si specializza in fisica nucleare sperimentale,[4][5] nel 1952 viene chiamato a dirigere il Laboratorio del Sincrotrone fondato presso l'Università di Torino nel 1951, contemporaneamente all'istallazione di un Betatrone nell'Ospedale Le Molinette di Torino.[6][7] Esperto in esperimentazioni di fisica nucleare, in particolare in misure nucleari,[8][9][10][11] è quindi assistente di fisica sperimentale all'Istituto di Fisica di Torino, dove insegna radioattività e fisica nucleare nel corso affidatogli per incarico di Fisica terrestre.[12]

Nel gennaio del 1954, vinto un concorso a cattedra, è straordinario di fisica sperimentale all'Università di Catania alla cattedra lasciata da Giuseppe Cocconi, divenendone ordinario nel 1957. Come direttore dell'Istituto di Fisica di Catania, Ricamo dà nuovo slancio alla fisica in questa città: qui fonda, nel marzo del 1955,[13] il Centro Siciliano di Fisica Nucleare (CSFN),[14] istituzione di ricerca fortemente voluta dall'allora Rettore Cesare Sanfilippo. Per le attività di questo centro, Ricamo ottiene, già nel giugno del 1955, l'autorizzazione a comprare un acceleratore di particelle (tipo "Van der Graaf"), il primo nel Meridione (e uno dei primi in Italia[15]), che, dopo averlo personalmente collaudato negli Stati Uniti, lo installerà nel centro nel 1956, dando il via alle prime attività di ricerca[16] che segneranno l'inizio di una fortunata scuola siciliana di fisica nucleare e struttura della materia (in cui si formeranno, fra gli altri, Attilio Agodi[17], Marcello Baldo, Angelo Cunsolo, Massimo Di Toro, Salvatore Lo Nigro, Emilio Migneco, Carmelo Milone, Salvatore Notarrigo[18], Giuseppe Pappalardo, Renato Potenza, Renato Pucci, Emanuele Rimini, Antonino Rubbino, Domenico Vinciguerra).[19] Al contempo, Ricamo potenzia pure l'organico del personale tecnico e il corpo docente dell'Istituto di Fisica, promuovendone altresì l'attività didattica e di ricerca.[20][21]

Nel corso degli anni, questo primo centro, creato per la ricerca in fisica nucleare teorica e sperimentale, istituzionalmente si evolverà divenendo, nel 1967, il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia (CSFNSM), pensato per ricerche in struttura della materia oltreché in fisica nucleare e le sue applicazioni mediche, civili e industriali, il quale poi si consorzierà con il Laboratorio Nazionale del Sud di Catania, fondato nel 1976, internamente all'INFN, assieme al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Catania.[22]

All'interno di questo consorzio,[23] che prenderà infine il nome di Laboratori Nazionali del Sud di Catania-INFN, in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera di Catania e il Policlinico Universitario, verrà altresì creato, nel 2002, il Centro di Adroterapia, uno dei primi sul territorio nazionale per le applicazioni terapeutiche della fisica nucleare in campo oncologico, e specializzato in particolare nel trattamento e nella cura delle neoplasie oculari, con varie sezioni distaccate in Sicilia.

Nel 1965, Ricamo si trasferisce a L'Aquila (lasciando la direzione dell'Istituto di Fisica di Catania a Italo Federico Quercia), dove fonda l'Istituto di Fisica dell'Università, fra i primi della Facoltà di Scienze, che dirigerà per molti anni, e dove concluderà la propria carriera accademica. Gli saranno intitolati alcuni edifici universitari e l'aula Magna.[24][25][26]

Fra i suoi tanti allievi, il fisico dell'atmosfera e meteorologo Guido Visconti.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Esercitazioni di fisica, relative al corso del prof. Quirino Majorana, Tip. L. Parma, Bologna, 1938.
  • Lezioni di fisica sperimentale, lezioni del corso tenuto dal prof. Quirino Majorana, raccolte da G.C. Dalla Noce e R. Ricamo, GUF, Bologna, 1940.
  • Esercitazioni di fisica, Tip. L. Parma, Bologna, 1941.
  • Guida alle esercitazioni di fisica, 2 voll., Libreria Universitaria L. Tinarelli, Bologna, 1948 (con successive edizioni e ristampe).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. la relativa voce biografica (Vol. II, pp. 320-323) in: C.S. Roero (a cura di), La Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Torino: 1848-1998, 2 Voll., Deputazione Subalpina per la Storia Patria, Torino, 1999.
  2. ^ Cfr. l'Archivio storico degli studenti dell'Università di Bologna [1]
  3. ^ Cfr. l'Archivio storico dell'Università di Catania, Lezioni inaugurali 1861-1999, a cura di Giuseppe Giarrizzo, Parte Terza (1926-1965), Catania, 2001, p. 886, consultabile all'indirizzo [2] Archiviato il 17 ottobre 2018 in Internet Archive.
  4. ^ Cfr. R. Meier, R. Ricamo, P. Scherrer, W. Zünti, "Totale Wirkungsquerschnitte der Elemente N, Na, Al und Si für Neutronen von 1,9-3,8 MeV", Helvetica Physica Acta, 26 (1953) pp. 451-464, e referenze ivi citate.
  5. ^ Cfr. pure H.H. Barschall, "The Scattering of Polarized Particles" (p. 231), Helvetica Physica Acta, 34 (1961) pp. 227-238.
  6. ^ Cfr. C.S. Roero, cit. in bibliografia, nonché la sezione 2.5 dei resoconti storici di Vittorio de Alfaro disponibili all'indirizzo [3]
  7. ^ Qui ebbero inizio i primi esperimenti di fisica nucleare "verso le alte energie" (con acceleratori di particelle a campo magnetico, betatrone e sincrotrone) condotti in Italia, distinguendo questo nuovo ambito di ricerca dai precedenti che comunque ricadevano egualmente in fisica nucleare, ovverosia quello riguardante la fisica dei raggi cosmici e quello più propriamente ricadente in fisica dei neutroni; cfr. L. Resegotti, "Gli acceleratori di particelle", Scientia, 52 (93) (1958) pp. 313-318; R.A. Ricci, "I 50 anni dei laboratori di Legnaro: un pezzo di storia della fisica dei nuclei in Italia", Il Nuovo Saggiatore, 28 (3-4) (2012) pp. 45-60; C. Bernardini, G. Salvini (a cura di), La crisi energetica nel mondo e in Italia. Da Enrico Fermi ed Edoardo Amaldi a oggi, Edizioni Dedalo, Bari, 2007, pp. 70-71.
  8. ^ Cfr. R.J. Blin-Stoyle, M.A. Grace, H. Halban, "Oriented Nuclear Systems" (p. 77), in: O.R. Frisch (Ed.), Progress in Nuclear Physics, Vol. 3, Pergamon Press, 1961, Oxford (UK), p. 63-83.
  9. ^ Cfr. E. Segré (Ed.), Experimental Nuclear Physics, 3 Vols., John Wiley & Sons, New York, 1953-59.
  10. ^ Cfr. W.E. Burcham, "Nuclear Reactions Levels, and Spectra of Light Nuclei" (p. 105), in: S. Flügge (Ed.),Encyclopaedia of Physics, Volume XL: Nuclear Reactions, I, Springer-Verlag, Berlin-Göttingen-Heidelberg, 1957, pp. 1-201.
  11. ^ Cfr. pure J. Cabe, Contribution a l'etude de la structure nucleaire par des mesures des sections entre 400 keV et 1200 keV resonances isolees efficaces neutroniques et structures intermediaire, Rapport CEA N. R3237, Centre d'Études Nucléaires de Saclay, 1967, pp. 51, 82.
  12. ^ Tuttavia, anche dopo il suo successivo trasferimento a Catania, Ricamo non perderà i contatti con l'Università di Torino, ritornandovi, con alcuni suoi allievi, per esperienze di fisica nucleare applicate alla medicina e condotte presso il Betatrone dell'Ospedale Le Molinette di Torino; cfr. Vittorio de Alfaro, cit..
  13. ^ Cfr. [4] Archiviato il 18 giugno 2018 in Internet Archive..
  14. ^ Cfr. G. Battimelli, M. De Maria, G. Paoloni, L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Storia di una comunità di ricerca, Editori Laterza, Roma-Bari, 2002, pp. 132-34.
  15. ^ L'altro, di potenziale maggiore (5,5 MV, contro i 2,5 MV di quello catanese), sarà acquistato, nel 1961, dall'Università di Padova sotto interessamento di Antonio Rostagni che, quasi in consonanza con quanto stava facendo Ricamo in Sicilia, lo installò al Centro di Ricerche Nucleari della Regione Veneta, fondato nel 1960, il quale, a sua volta, costituirà il nucleo iniziale per il futuro Laboratorio Nazionale di Legnaro, fondato nel 1968, sempre internamente all'INFN ed in collaborazione con l'Università di Padova (cfr. [5] Archiviato il 18 giugno 2018 in Internet Archive.). Queste due iniziative – importanti a livello dell'organizzazione nazionale della ricerca in fisica – di Ricamo e Rostagni (oltre ad alcune locali attività simili svolte a Milano, Napoli e Trieste), rese possibili grazie all'installazione dei primi (ed allora, i più potenti disponibili) acceleratori di particelle "tipo Van der Graaf", diedero il via, in Italia, alla sperimentazione nucleare verso le alte energie con la costruzione dei primi grandi laboratori di fisica fondamentale. Cfr. R.A. Ricci, cit.; C. Bernardini, G. Salvini (a cura di), La crisi energetica nel mondo e in Italia. Da Enrico Fermi ed Edoardo Amaldi a oggi, Edizioni Dedalo, Bari, 2007, pp. 70-77; C. Bernardini, L. Bonolis (Eds.), Enrico Fermi: His Work and Legacy, SIF-Bologna, Springer-Verlag, Berlin & Heidelberg, 2004, p. 309.
  16. ^ Cfr. [6] Archiviato il 18 giugno 2018 in Internet Archive.
  17. ^ Attilio Agodi (05/04/1929) ha, in particolare, contribuito a creare una scuola di fisica teorica a Catania (cfr. [7], [8], [9]) che tenesse conto dei vari indirizzi sperimentali e applicativi della ricerca fisica etnea. Nato a Siracusa nel 1929, dopo la laurea in fisica all'Università di Catania nel 1951 con una tesi sulla struttura dei livelli energetici di alcuni modelli nucleari, perfezionò i suoi studi prima a Roma, con Bruno Ferretti, quindi a Göttingen con Werner Heisenberg e infine a Saclay con Claude Bloch, dopodiché iniziò la carriera universitaria insegnando prima a Trieste, poi, dal 1962, a Catania, dapprima alla cattedra di istituzioni di fisica teorica poi a quella di fisica teorica, che tenne fino al pensionamento, nel 2001, quindi la nomina a professore emerito. Oltre a numerosi incarichi istituzionali e organizzativi, i suoi maggiori contributi hanno riguardato la fisica nucleare teorica, la fisica dei sistemi a molti corpi, la teoria quantistica dei campi, la cosmologia relativistica. Cfr. M. Alberghina (a cura di), L'Accademia Gioenia, 180 anni di cultura scientifica (1824-2004). Protagonisti, luoghi e vicende di un circolo di dotti, Giuseppe Maimone Editore, Catania, 2005; M. Marino, A. Spampinato (a cura di), I soci dell'Accademia Gioenia dal 1961 al 2008, Giuseppe Maimone Editore, Catania, 2018, pp. 13-14.
  18. ^ Cfr. pure [10]
  19. ^ Cfr. pure R.A. Ricci, cit.
  20. ^ Cfr. A. Rubbino, "Evoluzione della Fisica a Catania. Isotopi ed isotoni per termometri nucleari", Il Nuovo Saggiatore, 18 (5-6) (2002) pp. 36-41.
  21. ^ Cfr. pure C. Bernardini, L. Bonolis (Eds.), cit., p. 311.
  22. ^ Cfr. M. Lattuada, D. Vinciguerra, "I Laboratori Nazionali del Sud dell'INFN", Il Nuovo Saggiatore, 20 (1-2) (2004) pp. 34-44.
  23. ^ A cui partecipano pure le università di Messina e di Palermo
  24. ^ Cfr. http://www.univaq.it/news_home.php?id=10153
  25. ^ Cfr. la breve guida storica sull'Università dell'Aquila disponibile all'indirizzo [11]
  26. ^ Cfr. pure [12].

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Alberghina (a cura di), L'Accademia Gioenia, 180 anni di cultura scientifica (1824-2004). Protagonisti, luoghi e vicende di un circolo di dotti, Giuseppe Maimone Editore, Catania, 2005.
  • M. Marino, A. Spampinato (a cura di), I soci dell'Accademia Gioenia dal 1961 al 2008, Giuseppe Maimone Editore, Catania, 2018.
  • C.S. Roero (a cura di), La Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Torino: 1848-1998, Vol. I: Ricerca, Insegnamenti, Collezioni Scientifiche, Vol. II: I Docenti, Deputazione Subalpina per la Storia Patria, Torino, 1999.
  • R. Simari (a cura di), Chi è d'Abruzzo, A. D'Amato, Sulmona (AQ), 1966.
  • G. Battimelli, M. De Maria, G. Paoloni, L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Storia di una comunità di ricerca, Editori Laterza, Roma-Bari, 2002.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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