Quinto Fabio Massimo Gurgite

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Quinto Fabio Massimo Gurgite
Console della Repubblica romana
Nome originaleQuintus Fabius Maximus Gurges
Nascita331 a.C. circa
Mortepost 276 a.C.
FigliQuinto Fabio Massimo Gurgite
GensFabia
Consolato292 a.C.
276 a.C.
Princeps senatus258 a.C. o prima

Quinto Fabio Massimo Gurgite (in latino Quintus Fabius Maximus Gurges[1]; 331 circa – post 276 a.C.) è stato un politico e console della Repubblica romano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Quinto Fabio Massimo Rulliano, a causa dei vizi della sua giovinezza, ricevette l'agnomen Gurges (ghiottone). In età matura, però, fece ammenda dei primi anni sregolati.[2]

Nel 295 a.C., quando era edile curule, dedicò un tempio a Venere propizia (latino: Venus Obsequiens), dopo una battaglia vittoriosa contro i Sanniti. Il tempio, che venne costruito vicino al Circo Massimo, fu finanziato con le multe imposte alle matrone, che avevano comportamenti pubblici non consoni al nobile lignaggio cui appartenevano.[3]

Nel 292 a.C. fu eletto console con Decimo Giunio Bruto Sceva[4] e subì una sconfitta da parte dei Sanniti. Gli avversari della gens Fabia, in particolare i Papirii e gli Appi, fecero in modo da esasperare la popolazione romana contro Fabio, anche chiedendo la sua sostituzione come console. Fabio riuscì ad evitare l'umiliazione, perché il padre si offrì di servire come luogotenente nell'esercito del figlio per il resto del consolato. Nella successiva battaglia la vittoria fu della parte romana, anche grazie alla abilità del padre di Fabio. Dopo una seconda vittoria e dopo la conquista di alcune città sannite, Fabio riconquistò appieno la propria reputazione presso il popolo, tanto da guadagnarsi un trionfo; il fatto memorabile di tale trionfo fu di vedere il vecchio padre cavalcare dietro il carro del figlio.[5]

Nel 276 a.C. fu eletto console per la seconda volta ed ebbe come collega Gaio Genucio Clepsina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, v. 2, page 992, su ancientlibrary.com. URL consultato il 26 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013).
  2. ^ Macrobio
  3. ^ Tito Livio, Ab urbe condita libri, X, 31
  4. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, X, 47
  5. ^ Plutarco
Predecessore Fasti consulares Successore
Lucio Papirio Cursore,
e
Spurio Carvilio Massimo
(292 a.C.)
con Decimo Giunio Bruto Sceva II
Lucio Postumio Megello III
e
Gaio Giunio Bubulco Bruto
I
Publio Cornelio Rufino II
e
Gaio Giunio Bubulco Bruto II
(276 a.C.)
con Gaio Genucio Clepsina
Manio Curio Dentato II
e
Lucio Cornelio Lentulo
II