Publio Cornelio Lentulo Marcellino

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Disambiguazione – Se stai cercando gli omonimi personaggi della storia romana, vedi Publio Cornelio Lentulo Marcellino (disambigua).

Publio Cornelio Lentulo Marcellino (in latino Publius Cornelius Lentulus Marcellinus; 127 a.C. circa – dopo il 100 a.C.) è stato un militare e politico romano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Publio Cornelio Lentulo Marcellino era figlio di Marco Claudio Marcello, che era stato legato nell'esercito di Gaio Mario (nel 102) e con Lucio Giulio Cesare (nel 90).

Fu adottato da Publio Lentulo,[1] pur conservando il suo status di plebeo.[2][3][4]

Aveva una buona capacità oratoria.[1] Era sposato con Cornelia, figlia di Publio Cornelio Scipione Nasica Serapione, da cui ebbe due figli:

Triumvir monetalis[modifica | modifica wikitesto]

Asse
Denario

Nel 100 a.C. circa, Publio Cornelio Lentulo Marcellino fu eletto triumvir monetalis[6][7].

Sulla base dell'evidenza dei ripostigli, così come il fatto che ha coniato l'asse su secondo lo standard onciale, ha dovuto rimanere in carica fino all'88 a.C.

In tutte le monete note di questo monetario c'è la legenda «LENT. MAR. F.», con i gruppi NT e MAR legati in monogramma: (in latino Lentulus Marcelli filius); sono usati due gruppi di segni di zecca:

  • un'identica lettera latina sul dritto e al rovescio;
  • un'identica lettera greca sul dritto e al rovescio.

Ogni serie di monete è divisa secondo la posizione delle lettere su ogni lato. In entrambi i casi, sono solitamente accompagnati da uno a tre punti.

Asse[modifica | modifica wikitesto]

L'asse presenta al rovescio la triscele, simbolo della Sicilia, a ricordo della conquista di Siracusa da parte di Marco Claudio Marcello nel 212 a.C. durante la seconda guerra punica. Dopo di ciò, Siracusa era sotto il patronato dei Claudi Marcelli e ogni anno celebrava il compleanno di Marco Claudio Marcello[8].

Denari[modifica | modifica wikitesto]

Al dritto del denario di Publio Cornelio Lentulo Marcellino è rappresentato il busto di Ercole, che si trova anche in altri tipi di denario della gens Cornelia, per esempio, sulle monete di Publio Cornelio Lentulo Spintere nel 74 a.C.[9].

Il rovescio raffigura la dea Roma, coronata dal genio del popolo Romano[10]. Tale immagine è usata sulle monete coniate più tardi da altri Cornelii, per esempio, Publio Cornelio Lentulo Spintere[9] e Gneo Cornelio Lentulo Marcellino[11]. A quanto pare, i Cornelii hanno posto particolare attenzione al culto del Genio del popolo romano.

Un primo gruppo di denari è stato coniato da Publio Cornelio Lentulo Marcellino come un normale emissione monetaria, assieme ai suoi colleghi Lucio Cassio Ceiciano e Gaio Allio Bala[senza fonte].

Nel secondo gruppo di denari c'è la legenda «P E. S. C.» (in latino Publice Ex Senatus Consulto), cioè "nell'interesse dello Stato per ordine del Senato," il che significa che queste monete sono state emesse con decisione speciale dell'Assemblea del Popolo, approvata dal Senato[12].

Questo gruppo di monete è stato prodotto da Publio Cornelio Lentulo Marcellino come monetario speciale - insieme a Lucio Centeno, figlio di Gaio, Marco Servilio, Publio Servilio e Gaio Fundanio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Marco Tullio Cicerone, Brutus, 136-212.
  2. ^ Cic. Man. 58
  3. ^ a b Marco Tullio Cicerone - Oratio de haruspicum responso in p. clodium in senatu habita, 20-22
  4. ^ Ronald Syme - Journal of Roman Studies, 53, parti 1 e 2 (1963), pp 55-58
  5. ^ Gaio Sallustio Crispo - Historiarum libri quinque, II 43 M
  6. ^ Michael Hewson CrawfordRoman Republican coinage, 329/1a; 329/1b
  7. ^ Edward Allen SydenhamThe coinage of the Roman Republic, 604; 604a
  8. ^ Bartolomeo Borghesi — Œuvr. compl., tomo II, p. 320
  9. ^ a b Ernest Charles François BabelonDescription historique et chronologique des monnaies de la république romaine, tomo. I, p. 419, № 58
  10. ^ Ernest Charles François BabelonRevue numismatique, 3° numero, 1884, p. 57
  11. ^ Babelon — Description historique et chronologique des monnaies de la république romaine, t. I, p. 417, № 54, 55
  12. ^ Babelon — Description historique et chronologique des monnaies de la république romaine, t. I, p. 401

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Wilhelm DrumannGeschichte Roms in seinem Übergange von der republikanischen zur monarchischen Verfassung oder Pompeius, Caesar, Cicero und ihre Zeitgenossen. Hildesheim, 1834-1844; 1964 (ristampa)
  • Ronald SymeThe Augustan aristocracy. Oxford, 1986
  • Ernest BabelonDescription historique et chronologique des monnaies de la république romaine, in 2 volumi, 1885—1886

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