Proletkult (romanzo)

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Proletkult
Autorecollettivo Wu Ming
1ª ed. originale2018
Genereromanzo
Sottogenereromanzo storico fantascienza
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneURSS, Italia, 1907 - 1927

Proletkult è un romanzo del collettivo di scrittori italiani Wu Ming. È stato pubblicato in Italia da Einaudi nel 2018. Ambientato in Russia prima e dopo la Rivoluzione d’Ottobre, è incentrato sulla figura dello scrittore, scienziato e teorico marxista Aleksandr Bogdanov, tra i principali fondatori del ProletkultПролетарские культурно-просветительные организации; traslitterato: Proletarskie kul'turno-prosvetitel'nye organizacii, «Organizzazione Culturale-educativa Proletaria» – nonché pioniere della fantascienza in lingua russa e autore del classico Stella Rossa (Красная звезда).

Per scrivere Proletkult il collettivo Wu Ming si è avvalso della consulenza di Daniela Steila, esperta di filosofia russa e di Bogdanov, curatrice insieme a Jutta Scherrer del volume Gor'kij-Bogdanov e la scuola di Capri. Una corrispondenza inedita (1908-1911) (Carocci, Roma 2017)[1].

Il romanzo è dedicato alla memoria di Severino Cesari, giornalista e redattore editoriale, co-fondatore della collana Stile Libero di Einaudi.

È stato tradotto in catalano, francese, greco e spagnolo.

Rapporto con Ufo 78[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ufo_78 § Ideazione_(2006-2014).

A partire dal 2014, durante le ricerche e la scalettatura del romanzo che sarebbe diventato Ufo 78 (2022), crebbero di volume e importanza i riferimenti a Bogdanov e Stella rossa, tanto che "da una costola"[2] di quel romanzo ne nacque un altro, Proletkult.

Dopo l'uscita di quest'ultimo, nell'autunno 2018, gli autori tornarono al progetto originario e scrissero Ufo 78.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Proletkult si presenta come uno spin-off di Stella rossa. Nel 1927, anno del decennale della Rivoluzione, giunge a Mosca una giovane donna che si presenta col nome “Denni” e afferma di provenire da un pianeta lontanissimo, Nacun. Dice di essere figlia di Leonid Voloch, bolscevico che dopo il fallimento della rivoluzione del 1905 visitò il suo pianeta e conobbe una società conforme agli ideali del socialismo. Denni è in cerca di suo padre. Tra le sue cose abbandonate ha trovato una copia di Stella Rossa. Su quelle pagine ha letto la storia del viaggio di Voloch, quasi uguale a come la conosce lei, con Nacun sostituito da Marte. Ne trae la conclusione che Voloch raccontò del proprio viaggio a Bogdanov, il quale ne scrisse una versione romanzata. Il passo successivo è cercare Bogdanov stesso.

Dal momento dell’incontro tra Bogdanov e Denni, il romanzo si sviluppa in alternanza tra il presente del 1927 e sempre più numerosi flashback riguardanti il passato di Bogdanov[3].

Personaggi principali[modifica | modifica wikitesto]

Ricezione critica[modifica | modifica wikitesto]

Il critico Massimo Raffaeli ha scritto:

«Da un lato c’è l’autunno terminale di Bogdanov (e sullo sfondo tra la folla dei figuranti si vedono i segni della prima glaciazione staliniana), dall’altro l’irruzione di una revenant, fragile e ostinata silfide dell’utopia, che sembra direttamente uscita dalle pagine di Stella rossa nei modi di una promessa di umana alterità o di un pegno poetico. Le due sequenze si incontrano, si armonizzano senza tuttavia contaminarsi come accade di regola nelle misture postmoderne. Lo stile è sobrio, controllato e scandito dal ritmo equanime che è la cifra di Wu Ming. Vi si irradia l’eco di un conflitto secolare, i riflessi tuttora persistenti di un grande bagliore, le fisiche ustioni di quanto fu detto “il sogno di una cosa”, se non altro a ricordarci che noi non viviamo, qui e ora, nel migliore dei mondi possibili.[4]»

Recensendo il romanzo su Pulp Libri Alessandro Fambrini ha fatto notare come alle situazioni storiche documentate Wu Ming sovrapponga continuamente

«sottili distorsioni nel tessuto del reale, che alterano la percezione del lettore, sollecitato a chiedersi di continuo se quanto viene narrato sia accaduto davvero oppure se sia invenzione, e, in questo caso, quanto sia verosimile. Tutto ciò porta a considerare la realtà sotto altra luce: la storia così come la conosciamo non è necessariamente quella reale, e nemmeno l’unica possibile, e se il passato può andare/essere andato altrimenti, tanto più può andare altrimenti il presente.[5]»

Sul mensile letterario francese Lire Bernard Quiriny ha definito Proletkult

«un bell’esempio di romanzo fuori dagli schemi, che passa dal romanzo storico alla parodia fantascientifica e alla metafiction filosofica. È originale e inclassificabile, con un gioco molto divertente sul kitsch rivoluzionario e sull'estetica sovietica.[6]»

Opere derivate[modifica | modifica wikitesto]

Dal romanzo è stato tratto ‘'Bogdanoviana’’, spettacolo di parole e musica con Wu Ming 2, il pianista e compositore Andrea Rebaudengo e il percussionista Simone Beneventi. I testi sono ricavati dal romanzo e da scritti dello stesso Bogdanov, per lo più inediti in lingua italiana. Le musiche, riarrangiate ad hoc, sono principalmente di compositori sovietici attivi dal 1917 al 1927: Dmitrij Šostakovič, Sergej Prokof'ev, Nikolai Roslavec e altri[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. Guido Carpi, "«Io fanciullo crebbi in un tempio di ferro…». Appunti sul Proletkul’t”, Annali di Ca’ Foscari. Serie occidentale, Vol. 53, Supplemento 2019, nota a pag. 363.
  2. ^ Wu Ming, “Sarà colpa di tutti quegli ufologi a Roma se la città è precipitata nel caos?”, Tuttolibri, 15.10.2022, p. IX.
  3. ^ "Ad ogni squarcio di presente si alternano sprazzi sempre più prolungati di vita passata e i lettori si trovano inevitabilmente catapultati in un periodo fatto di pensieri rivoluzionari, carcere, torture, arresti. Vivono la Rivoluzione assieme a Bogdanov e ai compagni, si schierano da una parte o dall’altra, soffrono e rinunciano assieme a loro. Riflettono e s’interrogano con loro […] Dopo l’incontro con Denni, i flashbacks diventano sempre più frequenti: nella prima parte essi sono solo sporadici, mentre nella seconda passano a occupare sempre più spazio fino ad arrivare alla terza parte, in cui interi capitoli sono dedicati al passato di Bogdanov”, Anna Iliano, “Recensione di Wu Ming ‘Proletkult’”, Diacritica, fascicolo 40, 5 ottobre 2021.
  4. ^ Massimo Raffaeli, “Proletkult”, Il Venerdì di Repubblica n.1003, 07/12/2018.
  5. ^ “Wu Ming, un romanzo su un romanzo”, Pulp Libri, 10/06/2019.
  6. ^ Bernard Quiriny, “Sur une autre planète”, Lire, n.505, marzo 2022.
  7. ^ Bogdanoviana sul sito degli Amici della musica di Modena, scheda completa e scaletta dello spettacolo, marzo 2022.

Edizioni italiane ed estere[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]