Pierre Biétry

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Pierre Biétry

Pierre Biétry (Fêche-l'Église, 9 maggio 1872Saigon, 3 dicembre 1918) è stato un sindacalista e politico francese.

Fu il principale dirigente della Federazione nazionale dei Gialli di Francia dal 1902 al 1912.
Deputato per il Finistère dal 1906 al 1910, fu implicato profondamente nella questione scolastica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pierre Biétry fu un avventuriero che combatté in Algeria prima di lavorare nell'orologeria in Svizzera e in Germania, e di stabilirsi nel Doubs[1].

Assunto dalla famiglia Japy, cominciò a militare a sinistra, aderendo al Partito Operaio Francese di Jules Guesde, divenne Segretario della Federazione Socialista ove organizzò i sindacati. Nel 1899 si mise alla testa di una marcia di 4000 operai che marciavano su Parigi da Belfort, ma che furono dispersi dall'esercito.

Questa fu per lui una battuta d'arresto. Nel 1901 si unì al sindacato giallo, di destra, fondato da Paul Lanoir e ne divenne il capo nell'aprile 1902.[1]

Il movimento era antisemita e di estrema destra fin dalla sua creazione. Paul Lanoir affermò nel marzo 1902 il loro slogan che può sintetizzarsi in tre parole: «Lavoro, Famiglia, Patria», motto che verrà ripreso più tardi da Philippe Pétain e dal governo di Vichy. [2].

Nel 1902 Pierre Biétry ruppe con il fondatore del movimento giallo, Paul Lanoir, per fondare la Federazione Nazionale dei Gialli di Francia.
Dopo di che egli fondò il Partito Socialista Nazionale (PSN), che però fu sciolto nel 1903.[3]

Dal 1906 al 1910, fu deputato a Brest. Nel 1918 morì a Saigon.[1].

Fu il nonno materno di Pierre Salinger.

Tesi[modifica | modifica wikitesto]

Biétry poponeva la realizzazione di un rinascimento nazionale per la riconciliazione delle classi sulla base di un programma di giustizia sociale,[4] che rifiutava la lotta di classe.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Le Socialisme et les Jaunes.
  • Les Jaunes de France et la question ouvrière.
  • Le Trépied, 1912.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (FR) Jean-Pierre Rioux, "Prolétaires de droite : les syndicats jaunes", L'Histoire n°4 septembre 1978, p.78.
  2. ^ (FR) Maurice Tournier,« Les mots fascistes, du populisme à la denazification », Mots, juin 1998, n° 55, pp. 157-158.
  3. ^ (FR) Site pelloutier.net Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
  4. ^ (FR) Jean-Charles Van Zee, « Contre le capital : Résistance nationale ! », dans Devenir , n° 21, été 2002, p. 13.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Zeev Sternhell, La Droite révolutionnaire, Le Seuil, Paris, 1978.
  • (FR) Jean-Pierre Rioux, « Prolétaires de droite : Les Syndicats jaunes », dans L'Histoire nº 4, septembre 1978, pp. 77-79.
  • (FR) Christophe Maillard, Pierre Biétry (1872-1918) Du socialisme au nationalisme, ou l'aventure du leader des Jaunes à la Belle Époque, Pôle éditorial de l'UTBM, 2014, 206 p.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Compte rendu de la thèse de Christophe Maillard consacrée à Pierre Biétry
  • (FR) Résumé de l'article « Pierre Biétry (1872-1918), un parlementaire iconoclaste » par Christophe Maillard
Controllo di autoritàVIAF (EN7538923 · ISNI (EN0000 0000 6130 5132 · LCCN (ENnr2002039327 · GND (DE1023897938 · BNF (FRcb134803462 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr2002039327