Piana delle Giare

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Piana delle Giare
Piana delle Giare -Sito 1
UtilizzoUrne cinerarie
Epocadal 500 a.C. al 500 d.C.
Localizzazione
StatoBandiera del Laos Laos
ProvinciaProvincia di Xiangkhoang
Altitudine1 200/1 500 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie1 745 600 
Scavi
Data scoperta1909
Date scavi1931
ArcheologoMadeline Colani
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 19°27′36″N 103°10′48″E / 19.46°N 103.18°E19.46; 103.18

La Piana delle Giare è un territorio comprendente una serie di circa 90 siti archeologici. Si trova nell'altopiano di Xiangkhoang, situato nell'omonima provincia di Xiangkhoang, nel Laos nordorientale. In tali siti sono disseminate centinaia di giare di pietra arenaria[1] che hanno un'altezza variabile tra i 50 cm. e i 3 m.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del Laos con la localizzazione in colore blu della Piana delle Giare
 Bene protetto dall'UNESCO
Sito di giare megalitiche di Xiangkhoang - Piana delle Giare
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(iii)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2019
Scheda UNESCO(EN) Megalithic Jar Sites in Xiengkhuang – Plain of Jars
(FR) Sites de jarres mégalithiques de Xieng Khouang – plaine des Jarres e Sites Mégalithiques de la province de Xieng Khouang

Secondo il primo archeologo che visitò brevemente uno dei siti, le giare furono avvistate da una guardia di confine francese nel 1909. Gli scavi cominciarono nel 1931 e portarono alla luce resti umani ed offerte funerarie.[1] L'archeologa Madeline Colani che diresse i lavori pubblicò un resoconto in cui datava i manufatti ed ipotizzava che fossero urne cinerarie e non contenitori per alimenti o bevande.[1] Tale teoria trovò riscontri nelle successive esplorazioni che scoprirono delle camere funerarie sotterranee in prossimità delle giare.[2] Al centro della piana è stata esplorata una grotta naturale che fu usata come crematorio, grazie a dei fori nella parte superiore che funzionavano da camino.[3]

Durante la guerra civile laotiana, la piana fu per anni contesa tra le forze del Pathet Lao, spalleggiate dall'Esercito Nordvietnamita ed equipaggiate dall'Unione Sovietica, e il Regio esercito Laotiano, finanziato dagli Stati Uniti.[4] Nei periodi in cui fu occupata dai ribelli, l'aviazione statunitense sottopose il territorio ad intensi bombardamenti[5] e molte delle bombe inesplose scoppiano tuttora causando lutti alla popolazione locale.[6] Ora solo 7 dei siti dove si trovano le giare sono stati bonificati dalle bombe ed aperti alle visite turistiche. Sono i siti 1, 2, 3 e 16, che si trovano vicino alla vecchia capitale Xieng Khouang, il sito 23 vicino alla sorgente termale di Muang Kham, il sito 25, che si trova nel distretto di Phou Kout, e il sito 52, che è il più grande di tutti con ben 392 giare, che si trova vicino ad un villaggio Hmong e che è accessibile solo a piedi.

Il 25 marzo del 1992, il sito è stato ufficialmente sottoposto all'attenzione dell'UNESCO, che lo ha inserito tra le candidature alla lista dei patrimoni dell'umanità[3]. Alla fine il sito seriale è stato inserito dall'UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale il 6 luglio 2019[7]

Sito 1 (Thong Hai Hin)[modifica | modifica wikitesto]

Il sito occupa il fianco di una collina e sono presenti ben 331 giare, tra cui la più grande mai rinvenuta; questa, secondo la leggenda, è la coppa del mitico re Khun Cheum che cacciò gli oppressori.

Sito 2 (Hai Hin Phu)[modifica | modifica wikitesto]

Il sito occupa i fianchi boscosi di due colline e vi sono 93 giare. Il pezzo più caratteristico è un contenitore con il simbolo di una rana.

Sito 3 (Hai Hin Lat Khai)[modifica | modifica wikitesto]

Il sito è posto in cima ad una collina, alla periferia di Ban Xieng Di, un villaggio abitato dall'etnia phuan. Nelle vicinanze si trovano un tempio buddhista ed uno stupa danneggiati dalla guerra civile.

I luoghi del sito seriale Unesco[modifica | modifica wikitesto]

Degli oltre 90 luoghi dove si trovano le giare, solo alcuni sono stati inseriti dall'Unesco nella Lista dei patrimoni dell'umanità.

La lista dei siti archeologici iscritti nella lista[8].
Numero Sito Area (ha) Coordinate Immagine
1587-001 Site 1 bene: 33,97
zona cuscinetto: 89,61
19°25′51″N 103°09′08″E / 19.430833°N 103.152222°E19.430833; 103.152222 (Site 1)
1587-002 Site 2 bene: 13,19
zona cuscinetto: 133
19°19′10″N 103°09′13″E / 19.319444°N 103.153611°E19.319444; 103.153611 (Site 2)
1587-003 Site 3 – Groups 1 & 3 bene: 12,31
zona cuscinetto: 352,75
19°17′35″N 103°09′02″E / 19.293056°N 103.150556°E19.293056; 103.150556 (Site 3 – Groups 1 & 3)
1587-004 Site 3 – Group 2 bene: 0,38
zona cuscinetto: 352,75
19°17′27″N 103°08′56″E / 19.290833°N 103.148889°E19.290833; 103.148889 (Site 3 – Group 2)
1587-005 Site 3 – Group 4 bene: 0,53
zona cuscinetto: 352,75
19°17′37″N 103°09′13″E / 19.293611°N 103.153611°E19.293611; 103.153611 (Site 3 – Group 4)
1587-006 Site 3 – Group 5 bene: 1,32
zona cuscinetto: 352,75
19°17′46″N 103°09′33″E / 19.296111°N 103.159167°E19.296111; 103.159167 (Site 3 – Group 5)
1587-007 Site 3 – Group 7 bene: 5,6
zona cuscinetto: 352,75
19°17′21″N 103°08′32″E / 19.289167°N 103.142222°E19.289167; 103.142222 (Site 3 – Group 7)
1587-008 Site 8 bene: 8,39
zona cuscinetto: 352,75
19°17′03″N 103°09′11″E / 19.284167°N 103.153056°E19.284167; 103.153056 (Site 8)
1587-009 Site 12 bene: 1,25
zona cuscinetto: 1,76
19°28′59″N 103°25′59″E / 19.483056°N 103.433056°E19.483056; 103.433056 (Site 12)
1587-010 Site 21 bene: 32,34
zona cuscinetto: 146,89
19°28′41″N 103°05′14″E / 19.478056°N 103.087222°E19.478056; 103.087222 (Site 21)
1587-011 Site 23 bene: 24,44
zona cuscinetto: 33,41
19°32′43″N 103°41′42″E / 19.545278°N 103.695°E19.545278; 103.695 (Site 23)
1587-012 Site 25 bene: 8,03
zona cuscinetto: 6,14
19°37′48″N 103°05′46″E / 19.63°N 103.096111°E19.63; 103.096111 (Site 25)
1587-013 Site 28 bene: 0,38
zona cuscinetto: 6,73
19°34′16″N 102°53′14″E / 19.571111°N 102.887222°E19.571111; 102.887222 (Site 28)
1587-014 Site 42 bene: 22,66
zona cuscinetto: 114,88
19°35′21″N 103°34′05″E / 19.589167°N 103.568056°E19.589167; 103.568056 (Site 42)
1587-015 Site 52 bene: 9,77
zona cuscinetto: 127,77
19°29′42″N 103°25′56″E / 19.495°N 103.432222°E19.495; 103.432222 (Site 52)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Russell Ciochon e Jamie James: Laos Keeps Its Urns Archiviato il 15 luglio 2009 in Internet Archive., sul sito dell'Università dell'Iowa
  2. ^ (EN) The Prehistory of Lao and the Amazing Stone Jars, sul sito plainofjars.net
  3. ^ a b (ENFR) Sites Mégalithiques de la province de Xieng Khouang, sul sito dell'UNESCO
  4. ^ (EN) Laos, The Widening War. Su lcweb2.loc.gov
  5. ^ (EN) Laos: Plain of Jars Archiviato il 6 giugno 2012 in Internet Archive., sul sito del museo nazionale dell'aviazione statunitense
  6. ^ (EN) The Tragedy of Unexploded Ordnance Archiviato il 22 luglio 2012 in Internet Archive., sul sito plainofjars.net
  7. ^ Megalithic Jar Sites in Xiengkhuang – Plain of Jars, in Sito ufficiale Unesco, 6 luglio 2019. URL consultato il 7 luglio 2019.
  8. ^ (EN) Descrizione ufficiale, su UNESCO, 7 luglio 2019. URL consultato il 7 luglio 2019..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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