Phyllops falcatus

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Phyllops falcatus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Famiglia Phyllostomidae
Sottofamiglia Stenodermatinae
Tribù Stenodermatini
Genere Phyllops
Peters, 1865
Specie P.falcatus
Nomenclatura binomiale
Phyllops falcatus
Gray, 1839
Sinonimi

Phyllostoma albomaculatum

Areale

     P.f.falcatus

     P.f.haitiensis

Phyllops falcatus (Gray, 1839) è un pipistrello della famiglia dei Fillostomidi, unica specie vivente del genere Phyllops (Peters, 1865), diffuso nei Caraibi.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 55 e 65 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 40 e 48 mm, la lunghezza delle orecchie tra 11 e 13 mm e un peso fino a 23 g.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio è robusto, con un rostro corto e largo, un processo post-orbitale ben sviluppato e una scatola cranica alta e arrotondata. Gli incisivi superiori interni sono triangolari ed appuntiti, mentre quelli esterni sono bifidi, come anche quelli inferiori. Il terzo molare inferiore è molto piccolo.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 2 1 2 2 1 2 3
3 2 1 2 2 1 2 3
Totale: 32
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è di lunghezza media, densa e setosa. Le parti dorsali sono bruno-grigiastre, mentre le parti ventrali sono più chiare. Sono presenti due piccole macchie bianche su ogni spalla e dietro la base posteriore dell'orecchio. Il muso è corto e largo, con una foglia nasale larga e appuntita e delle piccole verruche sul labbro inferiore. Le orecchie sono di dimensioni normali, arrotondate e separate. Il trago è spesso, lungo circa un quarto del padiglione auricolare ed è rosato. Le ali sono grandi, larghe, nerastre e attaccate posteriormente al piede. La porzione di membrana tra l'indice e il terzo dito è semi-trasparente. Il pollice è molto lungo. È privo di coda, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana ricoperta di peli che si estende lungo la parte interna degli arti inferiori. Il calcar è molto corto. Il cariotipo è 2n=30 per le femmine, 31 per i maschi ed FNa=56.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni a basso ciclo di lavoro con impulsi di breve durata a frequenza iniziale di 73 kHz e finale a 23 kHZ. Oltre alla fondamentale è presente una seconda armonica.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia sugli alberi in piccoli gruppi fino a non più di 5 individui. L'attività di nutrimento avviene nella prima serata, sebbene recenti osservazioni abbiano registrato picchi in ore più tarde.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di specie native di Ficus, di frutta di Cecropia scheberiana e Syzygium jambos.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Femmine gravide sono state catturate sull'isola di Haiti nei mesi di gennaio, maggio e agosto, mentre a Cuba sembrano esserci diversi periodi riproduttivi.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa a Cuba, Hispaniola e a Grand Cayman e Cayman Brac. Resti fossili sono stati rinvenuti sull'Isola dei Pini.

Vive nelle foreste sempreverdi fino a 680 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 2 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, nonostante l'areale limitato e l'apparente assenza di un evidente declino, classifica P.falcatus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è attualmente monotipico ma esistono tuttavia due forme fossili e subfossili risalenti al tardo Pleistocene di Cuba e dell'Isola dei Pini e descritti come Phyllops silvai (Suarez & Diaz-Franco, 2003) e Phyllops vetus (Anthony, 1917).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Mancina, C., Dávalos, L. & Incháustegui, S 2008, Phyllops falcatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Phyllops falcatus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ da Cunha Tavares & Mancina, 2006.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gilberto Silva Taboada, Los Murcielagos de Cuba, Academia de Ciencias de Cuba, 1979.
  • Valeria da Cunha Tavares & Carlos A.Mancina, Phyllops falcatus (PDF), in Mammalian Species, n. 811, 2006.

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