Oratorio di San Giulio Martire

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Oratorio di San Giulio martire
L'ingresso alla corte agricola e alla chiesa di san Giulio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàCavazzoli (Reggio Emilia)
Coordinate44°43′54.81″N 10°35′43″E / 44.731893°N 10.595277°E44.731893; 10.595277
Religionecattolica
Titolaresan Giulio martire
Diocesi Reggio Emilia-Guastalla
FondatoreGiulio Tassi
Stile architettonicoNeoclassico
Inizio costruzione1691
(erezione del primo piccolo oratorio)
1761
(costruzione dell'attuale oratorio)
Completamento1761
(erezione dell'attuale oratorio)
Demolizione1761
(demolizione del primo piccolo oratorio)

L'oratorio di San Giulio martire è una piccola chiesa sussidiaria di proprietà privata ma aperta al pubblico e alle funzioni situata all'interno della corte agricola della Valle di San Giulio, a Cavazzoli di Reggio Emilia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La teca con i resti di san Giulio martire.

Si tratta di un edificio religioso fondato nel 1691 e riedificato nel 1761 che custodisce le reliquie di San Giulio[non chiaro] martire (III secolo). Le reliquie di san Giulio arrivarono a Reggio, consegnate dal cardinale Gaspare Carpegna all'abate Giulio Tassi, dopo essere state esumate dal cimitero di Calepodio, posto sulla via Appia, a Roma. Su queste reliquie sorse l'attuale piccola chiesa a lui dedicata[1].

Nel 1933 l'oratorio venne restaurato, dopo decenni di incuria da parte delle proprietà precedenti, per volontà del nuovo proprietario. Da allora San Giulio viene celebrato ogni ultima domenica di agosto con una sagra paesana, composta da triduo e processione con le spoglie del santo, ancora oggi molto sentita dalla comunità di Cavazzoli[2].

San Giulio[modifica | modifica wikitesto]

San Giulio fu senatore e martire nella Roma di Commodo, nel III secolo. Convertitosi al cristianesimo, consegnò le sue ricchezze perché venissero distribuite ai poveri e, ricevuto il Battesimo, si dedicò insieme alla famiglia alla diffusione della religione cristiana. Per questo fu catturato e fustigato fino alla morte[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio è in stile neoclassico e barocco. È orientato verso est, ed è caratterizzato da una facciata slanciata. Un frontespizio triangolare corona il portale centrale, al cui centro è presente una finestra a forma di trapezio riquadrata a volute. Sopra l'altare è presente un quadro che rappresenta il suo martirio: il dipinto, realizzato nel 1690, è opera del pittore Carlo Maratta. La sagrestia ospita un quadro raffigurante papa Clemente XIII e diverse epigrafi[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Breve Vita di San Giulio martire senatore romano, Reggio Emilia, Tipografia editrice Guidetti, 1938.
  2. ^ Valle di San Giulio, su comune.re.it.
  3. ^ Valledo Bolondi, Oratorio di San Giulio. 250° della fondazione 1761-2011, Reggio Emilia, 2011.
  4. ^ Ferdinando Fabbi, Guida di Reggio nell'Emilia, Città del Tricolore, Reggio Emilia, Associazione turistica "Pro Reggio", 1962.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]