Omicidio di Gabriella Bisi

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Omicidio di Gabriella Bisi
omicidio
TipoStrangolamento
Datatra il 2 e il 3 agosto 1987
Luogotra Rapallo e Zoagli
StatoBandiera dell'Italia Italia
ObiettivoGabriella Bisi
Responsabiliignoto
Conseguenze
Morti1

L'omicidio di Gabriella Bisi fu un caso di omicidio, avvenuto tra il 2 e il 3 agosto 1987, tra Rapallo e Chiavari, in provincia di Genova. La vittima era una giovane vedova, architetto e arredatrice di 35 anni. Il delitto è rimasto irrisolto.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gabriella Bisi era un architetto di Milano che lavorava come arredatrice nell'azienda paterna. Sposatasi giovanissima, era rimasta vedova nel 1978 a causa di un terribile incidente stradale in cui il marito aveva perso la vita. Bisi era solita frequentare il Golfo del Tigullio per le vacanze, poiché aveva una casa proprio a Rapallo, in via dei Pini 8.

Sabato 1º agosto 1987, la donna arriva nella città rivierasca per passare qualche giorno con alcune amiche milanesi al mare e prepararsi al sabato successivo, in cui sarebbero dovute partire per un vacanza all'isola di Ponza. La sera del suo arrivo Bisi esce a cena con quello che è il suo amante, Mauro Gandini, 37 anni, imprenditore alberghiero di Santa Margherita Ligure. I due passano poi la notte insieme, come raccontato da Gabriella ad una sua amica il mattino successivo, quando si fa portare nella villa dell'amica a San Lorenzo in Costa, sulle alture di Santa Margherita, proprio da Gandini. Per tutta la domenica Gabriella passa la giornata con le sue amiche e la madre di una di loro, ricevendo nel pomeriggio due telefonate da Gandini, in cui l'uomo annulla il loro appuntamento serale poiché deve uscire con la moglie e chiedendole scusa per questo.

La sera del 2 agosto, Gabriella accetta l'invito a cena delle sue amiche alla trattoria "Da Paladino" di Santa Margherita per le ore 21, ma chiede prima di tornare a Rapallo a cambiarsi e prendere la sua macchina, una Fiat 127. Una sua amica le offre un passaggio, ma quella rifiuta, non prima di farsi una doccia e vestirsi con una gonna nera e un abito a pois bianchi. Alle ore 19 esce dalla casa dell'amica di San Lorenzo in Costa.

La sera di quella domenica non si presenta all’appuntamento che ha con le amiche al ristorante. Cristina Patrini, amica della donna, telefona alle ore 22 nella sua casa di via dei Pini, ma gli squilli vanno a vuoto. Il giorno dopo chiamerà anche lo stesso Gandini, che in qualche modo cercherà di rassicurarla: neanche lui ha sentito Gabriella ma con buona probabilità è partita per Corniglia dove doveva trascorrere alcuni giorni con altri amici milanesi. Subito sorgono dubbi su questa versione poiché Gabriella non era una persona che non avvertiva se cambiava i propri piani. Un'altra stranezza è che la donna aveva rifiutato il passaggio in auto a Rapallo, dicendo che avrebbe preferito fare l'autostop, qualcosa che non era il tipo da fare e le amiche credevano fosse una battuta.[2]

Indagini[modifica | modifica wikitesto]

Le ricerche degli amici nei giorni successivi non portano a niente e giovedì 6 agosto viene dato l'allarme per la scomparsa. Lo stesso Gandini e un'amica di Gabriella, Silvia Albini, si recano a Corniglia dove scoprono che la donna non era attesa da nessuno. Le perquisizioni della polizia nella casa di via dei Pini trovano la porta chiusa ma non a chiave, una finestra aperta, 2 milioni di lire appena ritirati per la vacanza a Ponza su un tavolo, una sveglia impostata per le 8:10 per prendere il treno per le Cinque Terre, del caffè non finito, tutti indizi che fanno subito pensare a una certa fretta da parte della Bisi.[3]

L'ipotesi di un rapimento con ricatto economico è subito esclusa dal padre, Giuseppe Bisi, adducendo che la loro è una azienda a conduzione familiare come tante. Si scopre poi che nessuno degli autisti delle corriere in servizio quella sera tra Santa Margherita e Rapallo ricorda di averla mai caricata a bordo; una coppia di pensionati ricorderà invece di essere stata approcciata da una donna che cercava un passaggio per Rapallo, ma essendo diretti verso Camogli si erano subito congedati.

Le cerchie di amici della donna vengono subito scandagliate dalle autorità e tutti vengono interrogati più volte dalla procura della Repubblica di Chiavari.[2] Gli inquirenti hanno poche piste, perché la donna scomparsa conduceva una vita trasparente tra lavoro e amicizie.

Giovedì 13 agosto 1987, verso le 11:30, poco più di dieci giorni dalla scomparsa, una telefonata anonima alla polizia rivela dove si trova il cadavere di Gabriella Bisi: su un'altura denominata "collina delle Grazie", lungo la via Aurelia, tra Zoagli e Chiavari. La donna è stata strangolata lì tra la sera del 2 e la mattina del 3 agosto, con gli slip neri del suo costume con l'aiuto di una robinia, come una sorta di garrota[4], poi l'assassino ha cercato di liberarsi del corpo, tentando di bruciarlo. L’attenzione degli investigatori si concentra subito su Mauro Gandini. L’imprenditore non nasconde la relazione che lo univa alla vittima ma è anche in grado di fornire un alibi di ferro per la serata di domenica: era ad una festa in una villa di amici proprio a Santa Margherita, alla presenza di almeno venti invitati che testimonierebbero in suo favore.[5][6]

Il 15 agosto 1990 il caso venne definitivamente archiviato, restando irrisolto.

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Del caso si occupò anche la trasmissione tv Chi l'ha visto?[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

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