Michele Sambin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Michele Sambin (Padova, 1951) è un regista teatrale e artista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Padova nel 1951. Nel 1967 si trasferisce a Venezia e frequenta il Liceo Artistico della città lagunare[1]. Realizza nel 1968 il suo primo film sperimentale chiamato Anamnesi[2]. Inizia a frequentare nel 1969 la neonata Università Internazionale dell’Arte (UIA)[3], fondata da Giuseppe Mazzariol per creare un collegamento tra esperienze artistiche e problemi che riguardano il territorio veneziano. Sambin riflette quindi sulla città di Venezia realizzando i film Laguna (1971) e successivamente Blud’acqua (1972)[4]. Nel 1972, in occasione della sua prima personale, realizzata ad Abano alla Galleria Image, incontra Teresa Rampazzi, una delle prime donne in Italia a produrre e a sperimentare con la musica elettronica e d'Avanguardia[5]. Sambin inizia a partecipare alle sue ricerche e nel 1975 si diploma al corso di Musica Elettronica presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia con Alvise Vidolin[6].

A partire dal 1974 all'esperienza con il cinema Sambin affianca la sperimentazione con il video e realizza i primi lavori di videoarte con la Galleria del Cavallino di Venezia, diretta da Paolo Cardazzo[7]. Sambin Sarà il primo artista a sperimentare dal 1976, declinando in seguito l'operazione in moltissime varianti, il videoloop, il video a bobina aperta (open reel): tecnica per cui attraverso la creazione di un anello di nastro magnetico viene racchiuso, in un unico dispositivo, la ripresa di un evento e la sua riproduzione ottenendo nel contempo un decadimento temporale dell'immagine e del suono[8]. In Sax soprano due (1980) l'autore suona usando molteplici tracce da lui pre-registrate[9].

La sua ricerca sulle specificità tecnologiche e poetiche del video viene presentata in diverse manifestazioni tra cui: Settimana Internazionale della performance, a cura di Renato Barilli presso la Galleria d'arte moderna di Bologna nel 1977 dove presenta Autoritratto per quattro camere e quattro voci[10]; Le camere incantate curata da Vittorio Fagone e svoltasi a Milano, Palazzo Reale nel 1980, dove presenta il tempo consuma[11][12]; Forme scenografiche della televisione alla Triennale di Milano nel 1981 dove espone la video installazione From left to right[13] un lavoro prodotto con il Centro di Videoarte di Palazzo dei Diamanti, Ferrara[14].

Nel 1980 con la fondazione del TAM Teatromusica, si dedica alla regia di opere teatrali. Realizza così più di 80 opere per la scena che vengono presentate in vari festival nazionali e internazionali fra i quali: il Wiener Festwochen (1989), il Third Jerusalem International Festival (1985), il Festival internazionale di Teatro di Granada (1987), il Festival Santarcangelo dei Teatri (1989,1990,1991) e il Festival d'Automne à Paris (1991). Alcune delle opere nascono su commissione e hanno una forte componente musicale come: Ages su musica di Bruno Maderna, commissione RAI di Milano[15]; Children's Corner su musica di Claude Debussy[16], commissione Teatro alla Scala di Milano e ...1995...2995...3695...su musica di Marco Stroppa, commissione della Biennale Musica di Venezia[17]. In tutti i lavori teatrali appare evidente come il processo musicale sia motore di creazione per la stesura della partitura scenica[18]. «Il Tam darà vita a un ostinato lavoro di rifondazione del linguaggio scenico: musiche e video con tracce grafiche realizzate in tempo reale produrranno sul palco un ricercato effetto pittorico , ottenuto con la manipolazione di forme tramite una tavoletta digitale»[19]. Il lavoro teatrale di Sambin è stato riconosciuto e premiato nel 2014 con l'Ubu.

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Si aggiudica, nella stagione 84/85, il premio dell'Ente Teatrale Italiano (ETI) con Era nell'aria, spettacolo che contiene un forte richiamo al teatro strumentale di Mauricio Kagel.

Nel 2000 riceve il Premio E. M. Salerno per lo spettacolo teatrale Fratellini di legno realizzato con la compagnia di detenuti del carcere di Padova con cui realizza video e spettacoli[20].

Per lo spettacolo Anima blu riceve il premio per la migliore scenografia al Festival Feten Gijon (2009) e il premio per le musiche al XIX International Puppet Theatres Festival Meetings Torun (2012)[21].

Michele Sambin insieme al Tam Teatromusica ha vinto il Premio Ubu per il teatro nel 2014 «per l'incessante attività di ricerca tesa a coniugare impegno di interazione sociale e intreccio delle arti in un reciproco scambio di valori ed esperienze»[22].

Tributi[modifica | modifica wikitesto]

Michele Sambin insieme a Pierangela Allegro è protagonista del docufilm intitolato "Più de la vita" realizzato da Raffaella Rivi e prodotto da Kublai Film nel 2019[23][24].

Esposizioni selezionate[modifica | modifica wikitesto]

  • 1977 - La Settimana Internazionale della Performance, Bologna
  • 1978 - 38. Esposizione Internazionale d'Arte: dalla natura all'arte dall'arte alla natura, Venezia[25][26]
  • 1980 - Camere Incantate, Palazzo Reale, Milano
  • 1981 - Lo spazio scenografico della televisione italiana - XVI Triennale, Milano
  • 2001 - elettroshock, 30 anni di video in Italia 1971-2001; Roma, 21-27 maggio[27]
  • 2003 - INVIDEO Istantanee – Instant Images XIII edizione Mostra Internazionale di video d’arte e cinema oltre; Parigi, Centre Wallonie Bruxelles, 4 novembre 2003; Milano, Spazio Oberdan, 5 – 9 novembre 2003[28][29]
  • 2015 - Looking for listening; Galleria de' Foscherari, Bologna, 02 ottobre 2015 - 02 novembre[30]
  • 2015 - Michele Sambin “SOLO” XIII Mostra internazionale del Video e Cinema d'Autore; Palazzo Tupputi, Bisceglie, ottobre 2019 – giugno 2020[31]
  • 2015 - 2016 - Luce. Scienza Cinema Arte; Palazzo del Governatore, Parma, 14 novembre 2015 – 17 gennaio 2016[32]
  • 2021 - Michele Sambin, La sonorità dell'immagine; Atrio monumentale Asp-Itis, Trieste, 25 giugno – 19 settembre[33]

Opere significative[modifica | modifica wikitesto]

  • 1972: Blud'acqua, 16 mm, colore, sonoro magnetico, 25'
  • 1976: Film a strisce (La petite mort), 16 mm, colore, muto, 3'
  • 1976: Oihcceps, european standard, open reel 1/2", b/n, 1' 17"
  • 1977: Playing 4, 8, 12..., european standard, open reel 1/2", b/n, 18' 34"
  • 1977/2013: Looking for listening, european standard, 3 nastri open reel 1/2", b/n, 28' ogni nastro; video-performance; commissione ASAC Venezia
  • 1977/2016: Diogene, 16 mm, colore, sonoro magnetico, 2' 26"
  • 1978: Dodici animali, U-Matic 3/4", colore, 17' 28", performance musicale
  • 1980: Sax soprano due, Loop 1/2", U-Matic 3/4", b/n, 4' 21"
  • 1980: Armoniche, movimenti sonori nello spazio
  • 1981: From left to right, video-installazione musicale
  • 1984: Se San Sebastiano sapesse, performance, 25', assolo per violoncello
  • 1987: Macchine sensibili
  • 1988: Lupus et agnus
  • 1991: Fuore de mi medesimo, dalla Lettera di Ruzante a Messer Marco Alvarotto di Angelo Beolco
  • 1994: Medit'Azioni, Hi8, colore, 57' 39", opera video
  • 1999: Sogno di Andrej
  • 2000: Barbablù, in principio, operina di teatro sonoro in sette movimenti
  • 2003: Più de la vita, assolo per voce corpo e strumenti
  • 2004: Stupor Mundi
  • 2007: Anima blu, omaggio a Marc Chagall
  • 2006/2008: Tutto è vivo
  • 2007/08/09: deForma
  • 2009: Solo, video installazione[34][35]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lischi, S., Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Cleup, Padova 2014, pp. 15-16..
  2. ^ Super 8; colore; sonoro magnetico; 15'51”
  3. ^ (EN) Home · Università Internazionale dell'Arte - Venezia, su Università Internazionale dell'Arte - Venezia. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  4. ^ Lischi, S., Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Cleup, Padova 2014, p. 19-20..
  5. ^ Laura Zattra, RAMPAZZI, Teresa, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 86, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
  6. ^ Lischi, S., Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Cleup, Padova 2014, pp. 24-25.
  7. ^ Lischi, S., Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Padova, Cleup, 2014, p. 45..
  8. ^ S. Cargioli (a cura di), S. Lischi, INVIDEO 2003, Istantanee -Instant Images, XIII edizione, Mostra Internazionale di video d’arte e cinema oltre, A+G edizioni, Milano 2003.
  9. ^ Lischi, S., Visioni elettroniche, l'oltre del cinema e l'arte del video, Roma : Fondazione Scuola nazionale di cinema ; Venezia: distribuzione Marsilio, 2001, p. 33..
  10. ^ video -performance musicale
  11. ^ Loop in 1/2", U-Matic 3/4", b/n, 5' 20”.
  12. ^ Lischi, S., Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Padova, Cleup, 2014, pp.117-120..
  13. ^ video-installazione musicale
  14. ^ Lischi, S., Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Cleup, Padova 2014, pp. 232-258, (Schede delle opere)..
  15. ^ Invenzione radiofonica di Giorgio Pressburger da As you like di W. Shakespeare, prima esecuzione sala del Conservatorio G. Verdi di Milano, 1990.
  16. ^ Prima esecuzione Teatro Litta, Milano, 1986.
  17. ^ Coproduzione la Biennale di Venezia, Ente lirico Arena di Verona, Centro Tempo Reale di Firenze, prima esecuzione Teatro Comunale, Firenze, 1995.
  18. ^ Marchiori, F. (a cura di), Megaloop. L’arte scenica di Tam Teatromusica, Corazzano (PI), Titivillus, 2010.
  19. ^ Monteverdi, A.M., Leggere uno spettacolo multimediale. La nuova scena tra video mapping, interaction design e Intelligenza Artificiale, Dino Audino, Roma 2020 p.21..
  20. ^ Cronistoria Premio E.M. Salerno, su enricomariasalerno.it.
  21. ^ Anima blu (2007), su teatrodiroma.net.
  22. ^ I vincitori, su ubuperfq.it. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  23. ^ Più de la vita, su piudelavitafilm.it.
  24. ^ Vita e arte «slargate» di Michele Sambin, su il manifesto, 18 ottobre 2019. URL consultato il 27 novembre 2021.
  25. ^ ASAC Dati, su asac.labiennale.org. URL consultato il 9 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2021).
  26. ^ "La Biennale di Venezia 1978: Dalla natura all’arte. Dall’arte alla natura: catalogo", Venezia, 1978, p. 267..
  27. ^ Di Martino, B., Nicoli, L. (a cura di), Elettroshock. 30 anni di video in Italia (1971-2001), Roma, Castelvecchi editore, 2001, ISBN 88-8210-299-8..
  28. ^ S. Lischi, INVIDEO 2003, Istantanee -Instant Images, XIII edizione, Mostra Internazionale di video d’arte e cinema oltre, a cura di S. Cargioli, A+G edizioni, Milano, 2003, ISBN 88-88272-03-8..
  29. ^ INVIDEO 2003, XIII EDIZIONE, ISTANTANEE, su mostrainvideo.com.
  30. ^ Michele Sambin – Looking for listening, su artribune.com.
  31. ^ XIII Mostra del Video e Cinema d'Autore, Avvistamenti, su palazzotupputi.it.
  32. ^ Luce. Scienza Cinema Arte, su annamonteverdi.it.
  33. ^ Michele Sambin, La sonorità dell'immagine, su arcacontemporanea.it.
  34. ^ Lischi, S., Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Padova, Cleup, 2014, pp. 232-258 (scheda delle opere a cura di Lisa Parolo)..
  35. ^ Marchiori, F. (a cura di), Megaloop. L’arte scenica di Tam Teatromusica, Corazzano (PI), Titivillus, 2010 pp. 213-233 (teatrografia a cura di Marzia Maino).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Lischi, INVIDEO 2003, Istantanee -Instant Images, XIII edizione, Mostra Internazionale di video d’arte e cinema oltre, a cura di S. Cargioli, A+G edizioni, Milano, 2003, ISBN 88-88272-03-8.
  • Luginbühl, S., Cinema Underground oggi, Padova, Mastrogiacomo Editore, 1974.
  • Lischi, S. e Parolo, L., Michele Sambin. Performance tra musica, pittura e video, Padova, Cleup, 2014, ISBN 978-88-6787-239-8, SBN IT\ICCU\CFIV\084558 IT\ICCU\RAVV\071614.
  • Lischi, S., Visioni elettroniche, l'oltre del cinema e l'arte del video, Roma : Fondazione Scuola nazionale di cinema ; Venezia : distribuzione Marsilio, 2001, ISBN 88-317-7808-0, SBN IT\ICCU\PUV\0793999.
  • Marangon, D., Videotapes del Cavallino, Edizioni del Cavallino, Venezia, 2004.
  • Di Martino, B., Nicoli, L. (a cura di), Elettroshock. 30 anni di video in Italia (1971-2001), Roma, Castelvecchi editore, 2001, ISBN 88-8210-299-8.
  • Marchiori, F. (a cura di), Megaloop. L’arte scenica di Tam Teatromusica, Corazzano (PI), Titivillus, 2010, ISBN 978-88-7218-291-8, SBN IT\ICCU\RAVV\071614.
  • Monteverdi, A.M., Leggere uno spettacolo multimediale. La nuova scena tra video mapping, interaction design e Intelligenza Artificiale, Roma, Dino Audino, 2020, ISBN 978-88-7527-446-7, SBN IT\ICCU\VEAV\045592.
  • Luginbuhl, S. e Cardazzo, P., Videotapes. Arte, tecnica e storia., Padova, Mastrogiacomo Editore, 1980.
  • "La Biennale di Venezia 1978: Dalla natura all’arte. Dall’arte alla natura: catalogo", Venezia, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN49776123 · ISNI (EN0000 0000 2140 8102 · SBN RAVV071614 · GND (DE1071067869