Metropolia di Eliopoli e Tire

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Mappa delle sedi metropolitane del patriarcato di Costantinopoli in Anatolia attorno al 1880.
Ex chiesa ortodossa a Gümüşlük.
Resti della chiesa di San Nicola a Bodrum.

La metropolia di Eliopoli e Tire (in greco Μητρόπολις Ηλιούπολεως και Θεíρων?, Mitrópolis Ilioúpoleōs kai Theírōu) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La metropolia occupava il territorio di molte delle diocesi suffraganee di Efeso che, dopo l'occupazione ottomana della regione, andarono via via scomparendo. All'inizio del XVIII secolo una Notitia Episcopatuum non assegnava più nessuna delle quasi 50 suffraganee documentate in epoca bizantina alla metropolia efesina.[1]

Nel 1774 il metropolita Melezio di Efeso propose al patriarca la cessione di parte del territorio di sua competenza per la creazione di una nuova diocesi. Nel luglio di quell'anno il Santo Sinodo di Costantinopoli eresse la diocesi di Eliopoli e Tiatira, suffraganea di Efeso, con sede nella città di Aydın, che, in epoca bizantina, era stata la sede dei vescovi di Tralle di Asia, diocesi soppressa nel XIII secolo. Anche Tiatira, oggi Akhisar, era stata un'antica diocesi bizantina, documentata fino all'XI secolo.[2]

Alla fine del XIX secolo il solo sangiaccato di Aydın comprendeva quasi 17.000 fedeli greco-ortodossi, mentre le città di Nazilli e Akhisar ne comprendevano oltre 2.500; e numerose erano le istituzioni scolastiche della diocesi, con oltre 2.000 alunni.[2]

Il 24 dicembre 1901 la diocesi di Eliopoli e Tiatira fu elevata al rango di metropolia. Nel 1907 occupava l'80º posto tra le 84 metropolie del patriarcato di Costantinopoli, e comprendeva 41 chiese con 55 preti.[3] La metropolia, oltre a Aydın, estendeva la sua giurisdizione anche su Ödemiş, Bayındır, Tavas, Milas, Bodrum, Muğla.[4]

Poco dopo la metropolia cambiò il proprio nome; infatti Tiatira si trovava fuori dal territorio metropolitano, per cui la sede assunse il nome di "Eliopoli e Tire", dal nome della città di Tire, 30 km. a nord di Aydın,[4] che fu sede della diocesi di Arcadiopoli in epoca bizantina.[3]

La metropolia e le comunità cristiane scomparvero in seguito alla guerra greco-turca e agli accordi del trattato di Losanna del 1923 che impose obbligatoriamente lo scambio delle popolazioni tra Grecia e Turchia.[5] La sede tuttavia non è mai stata canonicamente soppressa dal patriarcato.[6]

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Pascal Culerrier, Les évêchés suffragants d'Éphèse aux 5e-13e siècles, in Revue des études byzantines, tome 45, 1987, pp. 139–164.
  2. ^ a b (FR) Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXIII, col. 1513.
  3. ^ a b (FR) Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXIII, col. 1514.
  4. ^ a b (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 86.
  5. ^ Kiminas, The ecumenical patriarchate…, p. 87.
  6. ^ (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 215.
  7. ^ (EL) Ο Σεβασμιώτατος Μητροπολίτης Ηλιουπόλεως και Θείρων κύριος Χρυσόστομος. (1927-2022), users.sch.gr

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]