Locomotiva FNM E.620

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FNM E.620
Locomotiva elettrica
E.620 in sosta nella stazione di Milano Cadorna.
Anni di progettazione 1981
Anni di costruzione 1984
Anni di esercizio 1985-2010
Quantità prodotta 6
Costruttore Ansaldo, TIBB, FIAT
Lunghezza 14.750 mm
Larghezza 3.030 mm
Altezza 4.310 mm
Scartamento 1.435 mm
Interperno 8.450 mm
Passo dei carrelli 1.960 mm
Massa in servizio 68,5 t
Rodiggio B’B’
Diametro ruote 1.040 mm
Rapporto di trasmissione 25/64
Potenza oraria 2.600 kW
Potenza continuativa 2.300 kW
Sforzo trazione massimo 160 kN
Velocità massima omologata 130 km/h
Alimentazione elettrica da linea aerea
3 kV cc
Dati tratti da:
Cornolò, op. cit., pp. 22-24

Le locomotive E.620 sono state un gruppo di locomotive elettriche a corrente continua a 3000 volt ad azionamento elettronico del Gruppo FNM.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La gara d'appalto per la costruzione delle locomotive E.620 fu indetta a seguito dello stanziamento dei fondi per le ferrovie in concessione previsti dalla legge 493 del 16 ottobre 1975, dopo il passaggio di gestione delle Ferrovie Nord Milano alla Regione Lombardia, che intraprese una serie di interventi di miglioramento e potenziamento della rete FNM.[1]

Vincitrice del bando risultò nel novembre del 1980 la società Ansaldo di Genova, che provvide alla fornitura di 3 macchine di nuova generazione, alle quali fece seguito l'ordinativo di altrettante 3 unità. Questo nuovo materiale motore (E.620-01 ÷ 06) andò ad affiancare nell'esercizio le più vecchie E.600 ed E.610.

L'intera serie di locomotive adottò subito la livrea “ex SNCF” a due colori bianco e giallo, con fascia nera mediana, sostituita a partire dal 1996 dallo schema “regionale” bianco verde e blu.[2]

La vita operativa delle E.620 si rivelò piuttosto breve per via dei moltissimi inconvenienti registrati nell'affidabilità. La prima unità a essere ritirata fu la 05, che ancora negli anni ottanta fu usata come mezzo sperimentale per nuove apparecchiature elettroniche; nei primi anni 2000 vennero tolte dalla circolazione le unità 01, 03, 04, 06, che rimasero poi per qualche tempo in uso come mezzi da manovra nel deposito locomotive di Novate Milanese. L'ultimo esemplare in esercizio regolare fu la 02, ritirata nel 2010.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Le locomotive E.620-05 e 03, entrambe nella livrea originaria bianco-gialla, in sosta a Milano Cadorna nel 1995

Le E.620 sono state il primo gruppo di locomotive ad azionamento elettronico “full chopper” delle FNM; derivavano direttamente dalle locomotive E.633/632 in dotazione alle Ferrovie dello Stato italiane, soprannominate "Tigri", a cui erano infatti esteticamente molto simili, e ciò valse loro il nomignolo di “Tigrotti”.

Dotate di due carrelli motore di tipo modulare, avevano un impianto frenante elettropneumatico e potevano raggiungere una velocità massima di 130 km/h.

Furono inoltre abilitate sin dall'origine a operare in telecomando per la composizione di treni navetta, oltre che provviste di apparecchiature di vigilanza per la guida ad agente unico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giovanni Cornolò, Tante novità per le FNM, in I Treni Oggi, n. 11, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1981, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  2. ^ Colori regionali, in I Treni, n. 174, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, settembre 1996, p. 9, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Cornolò, Arrivano i “Tigrotti”, in I Treni Oggi, n. 46, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, gennaio 1985, pp. 22-25, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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