Il fauno di marmo (romanzo)

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Il fauno di marmo
Titolo originaleThe Marble Faun. Or the Romance of Monte Beni
Altri titoliIl panno di marmo
AutoreNathaniel Hawthorne
1ª ed. originale1860
GenereRomanzo
Sottogeneregotico, fantastico
Lingua originaleinglese
AmbientazioneRoma, la campagna umbra e Perugia alla metà dell'Ottocento

Il fauno di marmo (The Marble Faun) è un romanzo dello scrittore statunitense Nathaniel Hawthorne. Si tratta dell'ultimo romanzo pubblicato in vita dall'autore[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Donatello, ultimo rampollo di una nobile famiglia italiana di antichissime origini, è amico di un gruppo di artisti stranieri che vivono a Roma. Questi sono Hilda e Kenyon, una pittrice e uno scultore entrambi americani, e Miriam, anch'essa pittrice, la cui vera identità è avvolta in un alone di mistero. Donatello è innamorato di Miriam, e Kenyon prova lo stesso sentimento per Hilda, la quale tuttavia sembra non volerlo ricambiare. Il giovane italiano è incredibilmente somigliante al Fauno di Prassitele, tanto che i suoi amici credono che egli sia in realtà un discendente di quell'antica razza di creature mitologiche. I suoi atteggiamenti, improntati a un'arcadica semplicità che lo fa vivere lontano dalle preoccupazioni del mondo, potrebbero essere un retaggio della leggendaria Età dell'oro e lo stesso Donatello pare esserne pienamente consapevole[2].

Durante una visita alle catacombe romane i quattro amici incontrano uno sconosciuto che da quel momento comincia a seguire Miriam dappertutto. Donatello diviene selvaggiamente geloso, anche se diversi indizi lasciano intendere che quell'uomo ha avuto una parte molto importante nel passato di Miriam. Dopo quell'incontro fortuito la vita dei quattro personaggi cambierà radicalmente e il destino li farà passare attraverso una fitta rete di misteri ponendoli dinnanzi a una serie di prove che li trasformerà profondamente.

Genesi del romanzo e prime edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 aprile 1858 Hawthorne annota nel suo diario alcune osservazioni sulla statua del Satiro in riposo di Prassitele da lui ammirata nella galleria delle sculture del Campidoglio, a Roma[3]. La scultura, studiata una seconda volta da Hawthorne il successivo 30 aprile, gli ispira la trama di un nuovo romanzo che verrà iniziato a Firenze nello stesso anno[4].

Il libro diverrà anche un dettagliato resoconto, in chiave narrativa, del lungo soggiorno italiano dello scrittore, che visse in Italia per circa due anni dal 1858 al 1859[5].

La prima edizione del romanzo esce in Inghilterra nel febbraio del 1860 con il titolo di Transformation. Negli Stati Uniti il libro viene pubblicato nel marzo del 1860 con il titolo definitivo di The Marble Faun[6].

Il Poscritto dell'autore[modifica | modifica wikitesto]

Nella prima ristampa inglese, uscita nel marzo del 1860, Hawthorne inserisce una sorta di capitolo conclusivo con il quale intende chiarire alcuni punti del romanzo che, secondo le prime recensioni, risultano troppo oscuri[7]. Nelle righe introduttive del poscritto lo scrittore asserisce di essersi risolto a scriverlo con riluttanza, in quanto ritiene che "la storia e i personaggi dovevano avere, ovviamente, un certo legame con la natura e la vita umana, pur restando sottilmente e lievemente distaccati dalla nostra sfera mondana (...)". Questa giustificazione, che si può dire definisca il significato di tutta la narrativa di Hawthorne, ne sottolinea altresì quel carattere sfuggente e sognante che dovette apparire incomprensibile a molti suoi contemporanei. Lo capì invece perfettamente Howard Phillips Lovecraft, il quale nel suo saggio sulla letteratura fantastica scrisse, a proposito del Fauno di marmo, che "vi palpita un poderoso sfondo di pura fantasia e mistero al di là della portata del comune lettore (...)"[8].

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Il fauno di marmo, trad. di Vincenzo Golzio, Palombi, Roma, 1940
  • Il fauno di marmo, o Il romanzo dei Monte Beni, trad. di Giorgio Spina, Rizzoli, Milano, 1961; 1998 (con introduzione di Attilio Brilli) ISBN 9788817172035
  • Il fauno di marmo, trad. di Marcella Bonsanti, in Romanzi, vol. 2, Sansoni, Firenze, 1990
  • Il fauno di marmo, trad. e note di Fiorenzo Fantaccini, introduzione di Agostino Lombardo, Giunti, Firenze, 1995 ISBN 9788809033917

Versioni cinematografiche e televisive[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Nuova Enciclopedia della Letteratura Garzanti, Garzanti, Milano, 1995.
  2. ^ PATRICIA PULHAM, 'Of marble men and maidens': Sin, Sculpture, and Perversion in Nathaniel Hawthorne's "The Marble Faun", The Yearbook of English Studies, Vol. 40, No. 1/2, THE ARTS IN VICTORIAN LITERATURE (2010), pp. 83-102.
  3. ^ N. Hawthorne, Diario, a cura di A. Lombardo, Neri Pozza, Venezia, 1959.
  4. ^ Cfr. l'introduzione di Agostino Lombardo all'edizione del romanzo pubblicata da Giunti (Firenze, 1995).
  5. ^ Spencer Hall, Beatrice Cenci: Symbol and Vision in The Marble Faun, Nineteenth-Century Fiction, Vol. 25, No. 1 (Jun., 1970), pp. 85-95.
  6. ^ Cfr. l'introduzione di Carlo Pagetti alle opere di Nathaniel Hawthorne pubblicate nella collana I Grandi Libri edita da Garzanti.
  7. ^ Cfr. la nota di Fiorenzo Fantaccini al poscritto nell'edizione edita da Giunti.
  8. ^ H. P. Lovecraft, L'orrore soprannaturale nella letteratura, Sugarco Edizioni, Varese, 1994. La prima edizione originale del saggio è del 1927.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN179901213 · LCCN (ENn91082360 · GND (DE4127178-6 · BNF (FRcb11998331r (data) · J9U (ENHE987007308746105171
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