Hesperiphona abeillei

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Frosone dal cappuccio
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Fringillidae
Sottofamiglia Carduelinae
Tribù Coccothraustini
Genere Hesperiphona
Specie H. abeillei
Nomenclatura binomiale
Hesperiphona abeillei
(Lesson, 1839)
Sinonimi

Coccothraustes abeillei

Il frosone dal cappuccio (Hesperiphona abeillei (Lesson, 1839)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In passato la specie era ascritta al genere Coccothraustes, che condivideva col frosone eurasiarico con il nome di Coccothraustes abeillei: pur continuando ad essere ritenuta ad esso affine, attualmente essa viene classificata in un genere a sé stante assieme all'affine frosone vespertino (Hesperiphona vespertina)[2]. Recenti studi filogenetici hanno dimostrato che questi uccelli abbiano una stretta affinità coi frosoni asiatici dei generi Mycerobas e Eophona[3].

Se ne distinguono quattro sottospecie, che si differenziano fra loro principalmente per l'estensione del nero sulla testa e per la tonalità del colore del corpo[2]:

  • Hesperiphona abeillei abeillei (Lesson, 1839), la sottospecie nominale, diffusa in Messico centrale e meridionale;
  • Hesperiphona abeillei cobanensis (Nelson, 1928), diffusa in Messico meridionale e Guatemala;
  • Hesperiphona abeillei pallida (Nelson, 1928), diffusa nella porzione nord-occidentale dell'areale occupato dalla specie;
  • Hesperiphona abeillei saturata (Sutton & Burleigh, 1939), diffusa lungo il versante costiero nord-orientale del Messico.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il frosone dal cappuccio vive in America centrale, occupando un areale che si estende grossomodo dalla Sierra Madre Occidentale al versante costiero orientale del Messico, e a sud fino al Guatemala.

Il suo habitat è rappresentato dalle foreste miste e dalle foreste di conifere, con predilezione per aree di vegetazione densa e con presenza di una fonte d'acqua permanente nelle vicinanze.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura fra i 16 e i 18 cm di lunghezza, per un'apertura alare di circa 20–25 cm ed un peso inferiore ai 40 g[4].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Illustrazione raffigurante una femmina.

L'aspetto è massiccio, con grossa testa e coda piuttosto corta. Il becco è robusto e conico.
La specie presenta un dicromatismo sessuale piuttosto netto, al punto che in passato la femmina è stata addirittura classificata come specie a sé stante col nome di Coccothraustes maculipennis. Nel maschio, infatti, la colorazione è di un bel giallo uniforme su tutto il corpo con tendenza a sfumare ne verdastro sul dorso (nella sottospecie pallida tuttavia il giallo è sostituito da un caldo grigio-brunastro), mentre il bordo delle ali e la parte superiore della coda sono neri, così come nera è la testa, sicché sembra che l'animale indossi un cappuccio (da cui il nome comune della specie), e le copritrici secondarie sono bianche come anche nell'affine frosone vespertino: la sottospecie cobanensis il nero della testa si riduce a una mascherina attorno a occhi e becco ed alla calotta cranica, mentre il petto ed il ventre sono grigio-argentei. Nella femmina, invece, il corpo è uniformemente di colore grigio-brunastro, più vivido nella zona ventrale, ed il nero della testa è quasi completamente assente, riducendosi ad una mascherina attorno a occhi e becco e ad una piccola calotta sulla fronte e la parte superiore del cranio. In ambedue i sessi il becco è di color grigio con sfumature giallastre, gli occhi grandi e rotondi sono di colore bruno, le zampe di colore carnicino scuro con quattro dita, di cui tre rivolte in avanti ed uno rivolto all'indietro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli diurni, stanziali, tendenzialmente solitari, che tuttavia non hanno problemi a riunirsi in gruppetti anche di qualche decina d'individui, specialmente attorno alle fonti di cibo quando questo viene a scarseggiare (come ad esempio succede durante la stagione fredda nelle zone settentrionali dell'areale). Durante il periodo riproduttivo, tuttavia, le coppie mostrano una spiccata territorialità e non esitano ad attaccare eventuali intrusi conspecifici.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La dieta di questi uccelli è essenzialmente granivora: essi si nutrono infatti di semi di ogni tipo, del cui involucro riescono ad avere facilmente ragione grazie al grosso becco e alla poderosa muscolatura che ad esso si associa. Più raramente, il frosone dal cappuccio può essere osservato nutrirsi anche di altro materiale vegetale (come bacche e frutti), o addirittura invertebrati: questo avviene soprattutto durante la stagione degli amori, quando questi uccelli necessitano di cibo molto nutriente per affrontare gli sforzi riproduttivi e per nutrire la prole.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Le coppie si formano coi primi caldi, col maschio che insegue incessantemente la femmina fino a quando essa non acconsente all'accoppiamento.

Il nido è a forma di coppa e viene costruito dalla femmina con ramoscelli intrecciati foderati all'interno da fili d'erba e pelo animale. Al suo interno, la femmina depone solitamente 4 uova, che vengono covate per circa due settimane. I nidiacei vengono nutriti da entrambi i genitori e sono in grado di involarsi a 20 giorni dalla schiusa: tuttavia, essi tendono a rimanere coi genitori per almeno altri 10 giorni[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Birdlife International 2012, Coccothraustes abeillei, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'11 maggio 2014.
  3. ^ Zuccon D, Prys-Jones R, Rasmussen PC and Ericson PGP, The phylogenetic relationships and generic limits of finches (Fringillidae) (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 62, 2012, pp. 581-596. URL consultato l'8 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2021).
  4. ^ Dunning, J. B. Jr., CRC Handbook of Avian Body Masses, CRC Press, 1992, ISBN 978-0-8493-4258-5.
  5. ^ Clement P., Harris A., Davis J., Finches and Sparrows, Helm Identification Guides, 1993/1999, ISBN 0-7136-5203-9.

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