Guido Manzo

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Guido Manzo
NascitaDuronia, 12 giugno 1915
MorteBrlenic Cresanic, 30 gennaio 1943
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto51º Reggimento fanteria "Alpi"
Anni di servizio1936-1943
GradoSergente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959)[1]
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Guido Manzo (Duronia, 12 giugno 1915Brlenic Cresanic, 30 gennaio 1943) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Duronia, provincia di Campobasso, il 12 giugno 1915, figlio di Antonio e Angela di Salvo.[2] Di professione agricoltore, fu arruolato nel Regio Esercito prestando servizio militare di leva dall'aprile 1936 all'agosto 1937 presso il 56º Reggimento fanteria "Marche".[2] Posto in congedo con il grado di caporale maggiore, fu richiamato in servizio attivo l'8 dicembre 1940, in piena seconda guerra mondiale. Presentatosi presso il deposito del 13º Reggimento fanteria "Pinerolo" di stanza a L'Aquila, dal 1º febbraio 1941 fu trasferito al 51º Reggimento fanteria "Alpi" con il quale partì, quindici giorni dopo, per l'Albania.[2] Prese parte alle operazioni di guerra svoltesi sul fronte greco-albanese dal febbraio all’aprile 1941 e promosso sergente, partecipò alle successive operazioni svoltesi nei territori occupati della ex Jugoslavia.[2] Cadde in combattimento a Brlenic Cresanic, Croazia, il 30 gennaio 1943, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Già decorato al valore, dava nuova e più luminosa prova di alte virtù militari combattendo da solo contro numerosi assalitori. Riusciva ad abbatterne due con bombe a mano e affrontandone un terzo, veniva ferito. Noncurante del male, al sopraggiungere di altri avversari, continuava a combattere sino a quando colpito una seconda volta cadeva da prode sul posto. Brlenic Cresanic (Croazia), 30 gennaio 1943. .[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 1957.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una squadra fucilieri, durante un'azione contro forti nuclei di ribelli trincerati in un'abitazione, si lanciava primo fra tutti; all'assalto guidando con l'esempio la propria squadra. Ferito ad una mano' persisteva nell'azione e non cessava dall'incitare i suoi uomini; ferito una seconda volta a una gamba, non desisteva dalla lotta e solo dopo aver messo in fuga i ribelli ed occupata la casa, si recava al posto di medicazione. Malo Brdo (Montenegro), 21 agosto 1941

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.218.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Manzo, Guido, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana. URL consultato il 19 luglio 2020.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 31 agosto 1957, Esercito registro n.37, foglio 204.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 218.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]