Giuseppe Veronesi (aviatore)

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Giuseppe Veronesi
NascitaBologna, 1º gennaio 1895
MorteMilano, 14 gennaio 1964
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaServizio Aeronautico
SpecialitàOsservatore d'aeroplano
Reparto8º Reggimento Artiglieria da fortezza
39ª Squadriglia
GradoTenente
GuerrePrima guerra mondiale
Comandante di31ª Squadriglia
Decorazioniqui
Dati tratti da I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999
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Giuseppe Veronesi (Bologna, 1º gennaio 1895Milano, 14 gennaio 1964) è stato un aviatore italiano. Tenente del Servizio Aeronautico del Regio Esercito combatté durante la prima guerra mondiale venendo insignito due volte della Medaglia d'argento al valor militare e due volte della Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il primo corso Allievi Ufficiali di artiglieria viene assegnato alla Batteria Autonoma da 42 m/m dell'8º Reggimento Artiglieria da fortezza e dall'8 gennaio 1916 alla 168ª Batteria Assedio di mortai da 210 dimostrando coraggio e fermezza. Dopo il 19 febbraio 1917 si offre volontario per la Scuola Allievi Osservatori d'Aeroplani di Centocelle e dal 13 maggio inizia i voli di guerra con la 39ª Squadriglia di Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli inquadrata V Gruppo per la 3ª Armata per il servizio di artiglieria di Corpo d'armata con i Savoia-Pomilio SP.2 ed i Savoia-Pomilio SP.3. Il 1º ottobre successivo, durante una missione fotografica su Novello (Merna-Castagnevizza), colpito dall'antiaerea nemica e ferito al fianco destro proseguiva nella missione con il Sergente Maggiore pilota Umberto Tagliabue. Dopo la Battaglia di Caporetto ripiega il 28 ottobre sull'Aeroporto di Aviano, il 3 novembre all'Aeroporto di Brescia-Ghedi prima di tornare a Marcon e l'11 novembre a Tessera (Venezia) (nella zona dell'attuale parcheggio dell'Aeroporto di Venezia-Tessera). Il 19 marzo 1918 mentre esegue su velivolo SAML una osservazione di tiro sul basso Piave con l'aiutante di battaglia pilota Giuseppe Bin viene colpito e ferito dall'antiaerea ma rimane per due ore sull'obiettivo mitragliando poi la batteria antiaerea. Il 14 maggio il reparto si sposta a Malcontenta per il XXVIII Corpo d'Armata volando con i SAML. Il 29 settembre assume il comando della 31ª Squadriglia sui Pomilio PE fino alla fine del 1919 quando cede il comando al Cap. Ferruccio Capuzzo.[1]

Gli verrà poi intitolato l'Aeroporto di Poggio Renatico.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Osservatore dall'aeroplano ardito e intelligente assolse difficilissimi incarichi volando spesso a bassa quota sul territorio occupato dal nemico ed offrendosi volontariamente dove il pericolo era maggiore. Mirabile esempio di eroismo il I ottobre 1917 rientrava per ben tre volte nelle linee nemiche nonostante il vivissimo e ben aggiustato tiro avversario e quantunque ferito al fianco destro da scheggia di granata, continuava la ricognizione fotografica finchè le forze gli venivano meno
— Cielo di Novelo, 1º ottobre 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Arditissimo e provetto osservatore diede prova di grande perizia e sprezzo del pericolo cooperando per trarre dal tiro di contrabatteria i più efficaci risultati. Durante la osservazione di un tiro si mantenne per oltre due ore a bassa quota nonostante il vivacissimo fuoco antiaereo. Con l'aeroplano due volte colpito da scheggia, ferito egli stesso lievemente, volle rimanere sul bersaglio fino a tiro ultimato, abbassandosi poi a mitragliare la batteria antiaerea che in quelle due ore più aveva molestato. Cielo del Basso Piave, I marzo 1918
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Arditissimo osservatore dall'aeroplano dette sempre prova di grande coraggio ed elevate virtù militari offrendosi volontariamente per le imprese più arrischiate. Incaricato di eseguire una serie di importanti fotografie riusciva splendidamente nel mandato trattenendosi a bassa quota sul territorio nemico, nonostante l'infuriare delle artiglierie antiaeree. Per completare la serie ritornava sullo stesso obiettivo quota ancora più bassa ed eseguiva nuove fotografie che fornivano preziose informazioni. Cielo di Nebresina, 2-4 agosto 1917.»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Osservatore d'aeroplano di mirabile ardire ed infaticabile tempra, dando tutto se stesso con immutabile fede ed ardente passione all'aviazione per l'artiglieria, ad essa consacrava il prezioso contributo della sua capacità e del suo valore. Con l'apparecchio gravemente colpito da tiri antiaerei, in eroiche persistenti incursioni aggiustava sui bersagli nemici, con infallibile occhio di osservatore e di artigliere, il fuoco delle nostre batterie. Cielo del Piave e del Trentino, giugno-ottobre 1918.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pag. 487

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999