Germain-François Poullain de Saint-Foix

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Germain-François Poullain de Saint-Foix

Germain-François Poullain de Saint-Foix (Rennes, 5 febbraio 169825 agosto 1776) è stato uno scrittore e drammaturgo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Poullain prestò servizio fino a trentasei anni nei moschettieri, distinguendosi a Guastalla nel 1734, poi lasciò l'esercito e acquisì la carica di "maître des eaux et forêts" (Maître delle acque e delle foreste) a Rennes.

Ha fatto rappresentare a teatro nel 1721 una prima commedia, Pandore. Nel 1740, decide di dedicarsi alla letteratura e si trasferisce a Parigi dove diventa un autore di moda. Scrive una ventina di commedie, tutte piacevoli e leggere.

Di carattere rissoso, Poullain de Saint-Foix è anche noto per le sue pronte e provocanti repliche e duelli oltre che per le sue produzioni letterarie. Così un giorno, nel café Procope, una guardia del re è venuto e ha chiesto una tazza di caffè con latte e un po' di pane. Saint-Foix ha esclamato: « Ecco una cena schifosa ! », e lo ripete più volte, così ottiene che la guardia alla fine si arrabbi e provochi il duello. Combatterono, Saint-Foix fu ferito e fece questo commento: « Vorrei che mi aveste ucciso, voi almeno non avreste fatto una cena cattiva. »

Gli è successa un'altra avventura, questa volta le risate non sono state dello spadaccino: un giorno in cui egli è stato coinvolto in una lite con un provinciale che non conosceva, al ridotto dell'Opéra, Saint-Foix gli fissa un appuntamento. « Quando si ha a che fare con me, ha detto il provinciale, si viene a trovarmi: è mia abitudine. ». Il giorno successivo, Saint-Foix si presenta dallo sconosciuto, che lo invita a pranzo. « — Gli chiede spiegazioni per questo. Usciamo! — Io non esco mai senza aver pranzato: è mia abitudine. » Lo sconosciuto, sempre accompagnato da Saint-Foix, entra in un caffè, gioca una partita di scacchi e va a fare una passeggiata alle Tuileries, ripetendo ad ogni cosa: è mia abitudine. Infine, al limite della pazienza, Saint-Foix gli propone di andare ai Avenue des Champs-Élysées. « — Per fare cosa? — Bella domanda! per batterci. — Batterci noi! esclama l'altro. Ci pensa, Signore? Conviene a un tesoriere della Francia, a un magistrato, di metter mano alla spada? Ci prenderanno per dei pazzi! » La storia correva in città.

In una delle prove di l'Oracle, l'attrice mademoiselle de Lamotte recita la fata con il tono di una harengère (pescivendola[1]), l'autore le strappa la bacchetta che teneva in mano e le dice: « Ho bisogno di una fata, non di una strega. » L'attrice ha voluto insistere e urlare, ma Saint-Foix le rispose: « Voi non avete voce qui: noi siamo al teatro e non a un sabbat[2]. »

Fu nominato, nel 1764, storiografo dell'Ordine dello Spirito Santo. Era fratello del giurista Auguste-Marie Poullain-Duparc.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Pandore (Pandora, in teatro 1721)
  • Lettres d'une Turque à Paris (Lettere di un Turco a Parigi, in letteratura 1730), imitazione di Lettres persanes di Montesquieu e ripubblicato con il titolo Lettres de Nedim Koggia (Lettere di Nedim Koggia, in letteratura 1732) poi da Lettres turques (Lettere turche, in letteratura 1760)
  • L'Oracle (L'Oracolo, in teatro 1740)
  • Deucalion et Pyrrha (Deucalione e Pirra, in teatro 1741)
  • L'Île sauvage (L'isola selvaggia, in teatro 1743)
  • Le Sylphe (Sylphe[3], in teatro 1743)
  • Les Grâces (Le Grazie, in teatro 1744)
  • Julie (Giulie, in teatro 1746)
  • Egérie (Egeria, in teatro 1747)
  • Zéloïde (Zeloide[4], in teatro 1747), tragedia in prosa e in 1 atto
  • Les Veuves turques (Le vedove turche, 1747)
  • Les Métaphores (Le metafore, in teatro 1748)
  • La Colonie (La Colonia, in teatro 1749)
  • Le Rival supposé (Il presunto Rivale 1749)
  • Les Hommes (Uomini, in teatro 1753)
  • Essais historiques sur Paris, 5 vol. (Saggi storici su Parigi, Londra, in letteratura 1754-, in letteratura 1757)
  • Le Financier (Il Finanziere, in letteratura 1761)
  • Origine de la Maison de France (Origine della Casa Reale di Francia, in letteratura 1761)
  • Histoire de l'Ordre du Saint-Esprit (Storia dell'Ordine dello Spirito Santo, in letteratura 1767)
  • Lettres au sujet de l'homme au masque de fer (Lettere sull'uomo con la maschera di ferro, in letteratura 1768)

Il suo libro Essais historiques sur Paris mira a « far conoscere con i fatti e aneddoti il carattere, usi e costumi » della Francia. Si tratta di una serie di osservazioni e aneddoti pensati per dimostrare, al di là delle differenze di utilizzo, l'unità della specie umana. Tuttavia, l'autore è ben lontano dallo spirito filosofico del suo tempo, non esitando a difendere, ad esempio, l'immortalità dell'anima.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ lett. venditrice di harenge (aringhe).
  2. ^ Riunione di streghe.
  3. ^ Spirito mitologico soprannaturale delle leggende celtiche e germaniche.
  4. ^ Personaggi delle fiabe indiane, vedi "Les Aventures de Zeloïde et d'Amanzarifdine", racconti indiani, 1715 di François-Augustin de Paradis de Moncrif.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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