Filippovia knipovitchi

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Filippovia knipovitchi
Immagine di Filippovia knipovitchi mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Mollusca
Classe Cephalopoda
Ordine Oegopsida
Famiglia Onychoteuthidae
Genere Filippovia
Bolstad, 2010
Specie F. knipovitchi
Nomenclatura binomiale
Filippovia knipovitchi
(Filippova, 1972)
Sinonimi

Moroteuthis knipovitchi
Filippova, 1972

Filippovia knipovitchi (Filippova, 1972) è una specie di calamaro della famiglia degli Onicoteutidi originaria delle acque antartiche[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La specie, che raggiunge una lunghezza massima del mantello di 45 cm, è caratterizzata da un mantello moderatamente largo e tozzo che non termina con una coda affusolata. Le clave tentacolari sono lunghe ed esili e dotate ciascuna di 20-30 stretti uncini disposti in due serie mediali. Come molti altri calamari, anch'essa incorpora ioni ammonio nel tessuto muscolare; pertanto, seppur presente in gran numero, è del tutto priva di interesse commerciale[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie ha una distribuzione circumantartica e si incontra a sud della convergenza antartica. La sua presenza è stata accertata nel mare di Scotia, nel bacino argentino, nel canale di Drake e nelle acque attorno alla Georgia del Sud e alle isole Kerguelen, Crozet e del Principe Edoardo[2].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

F. knipovitchi è una specie oceanica mesopelagica e batiale. Ciascuna femmina è in grado di produrre fino a 100 000 oociti. Durante l'inverno australe esemplari di tutte le età si spingono nei pressi della superficie, dove subiscono un'intensa predazione da parte di pinguini reali, albatri urlatori e sopraccigli neri e altri uccelli pelagici. Gli esemplari di maggiori dimensioni (intorno ai 55 cm) vivono invece in acque profonde, dove vengono catturati da otarie orsine, elefanti di mare del sud (F. knipovitchi costituisce fino al 31% della biomassa predata da questa specie), foche di Ross e leoni marini sudamericani. Anche i cetacei, specialmente iperodonti australi, mesoplodonti di Layard, altri piccoli odontoceti e capodogli, predano un gran numero di questi cefalopodi[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Barratt, I. & Allcock, L., Filippovia knipovitchi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d C. F. E. Roper, M. J. Sweeney e C. E. Nauen, 1984. Cephalopods of the world. Food and Agriculture Organization, Roma, Italia.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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