Federico Moncada

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Federico Moncada Moncada
Barone di Tortorici
Barone di Bauso, Calvaruso, Mauroianni, Monforte, Rocca, Samperi e Saponara
Stemma
Stemma
In carica1534-1561
PredecessoreAgnese Pollicino
SuccessoreGirolamo Moncada Pollicino
Morte1561
DinastiaMoncada di Sicilia
PadreGuglielmo Raimondo Moncada Ventimiglia
MadreContissella Moncada Esfar
ConiugiAgnese Pollicino
Caterina Beccadelli di Bologna
Eufrosina Lombarda
Figli
  • Guglielmo (I)
  • Girolamo (I)
  • Ferrante (II)
  • Arcangela (II)
  • Carlo (III)
  • Giovanni Antonio (III)
  • Ugo Raimondo (III)
ReligioneCattolicesimo

Federico Moncada Moncada, barone di Tortorici (... – 1561), è stato un nobile e militare italiano del XVI secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio quartogenito di Guglielmo Raimondo, conte di Adernò, e di Contessella Moncada Esfar dei conti di Caltanissetta, nel 1513 sposò la nobildonna Agnese Pollicino, baronessa di Bauso, Calvaruso, Mauroianni, Monforte, Rocca, Samperi, Saponara e Tortorici[1][2], da cui ebbe i figli Guglielmo († 1542) e Girolamo († 1593).[3]

Nel 1516, fu a Palermo con il fratello maggiore Antonio dove sedò le rivolte contro il viceré Ugo di Moncada, scoppiate in quell'anno in Sicilia[4], rivolte che interessarono anche i suoi feudi, a cominciare da Tortorici.[5] In quello stesso periodo, guerreggiò in Calabria e a Napoli nelle guerre tra Francesi e Spagnoli per il dominio sulla penisola, al servizio dei secondi.[6] Nel 1527, il Moncada fu eletto capitano di cinquanta soldati di cavalleria leggera, e nel 1531 in qualità di capitano d'armi nel Val Demone, si occupò dell'edificazione del Castello di Milazzo.[7]

Nel 1534, alla morte della consorte, ereditò tutti i suoi feudi e titoli, divenendone titolare.[8] Morì nel 1561.

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Federico Moncada, barone di Tortorici, si unì in matrimonio per tre volte ed ebbe robusta discendenza. Dalla prima moglie Agnese Pollicino Castagna ebbe due figli, Guglielmo e Girolamo; dalla seconda moglie Laura Beccadelli di Bologna ebbe due figli, Ferrante e Arcangela; dalla terza moglie Eufrosina Lombarda ebbe i figli Carlo, Giovanni Antonio e Ugo Raimondo.[3]

Linee derivate dal Barone di Tortorici[modifica | modifica wikitesto]

Attraverso i discendenti di Federico Moncada si formarono, in ordine cronologico, i rami principeschi di Calvaruso (1628), di Monforte (1628), di Larderia (1690) e di Castelbianco (1744), dei quali attualmente soltanto uno è ancora fiorente, quello di Monforte.

 Federico, XI barone di Tortorici († 1561)
I Agnese Pollicino, baronessa di Tortorici, II Laura Beccadelli di Bologna, III Eufrosina Lombarda
 
       
 I Guglielmo († 1542)
Fiordiligi Imbarbaro dei baroni dell'Alia
I Girolamo, XII barone di Tortorici († 1593)
Vincenza Scirotta dei baroni di Montevago
II Ferrante († 1611)
Caterina Beccadelli di Bologna
II Arcangela, monaca († 1604)
III Carlo (1545-?)
III Giovanni Antonio (1548-?)
III Ugo Raimondo († 1688)
Melchiorra Speciale
   
   
 Federico, XIII barone di Tortorici (1547-1611)
Eufrosina Settimo dei baroni di Giarratana
Laura
 (con discendenza)
 
          
Girolamo, canonico (1571-1649)
Pietro, XIV barone di Tortorici (?-?)
Vittoria Saccano dei baroni di Monforte
Giacomo (1572-1605 ca.)
Gaspare (1573-?)
Tommaso (1574-1577)
Francesco, barone di Calvaruso (1575-1604)
Eleonora Gaetani dei baroni di Sortino
Giovanni Vincenzo (1576-1626)
Mariano (1578-1591)
Vincenza († 1598)
Anna Maria, monaca († 1642)
  
   
 Rami dei principi di Calvaruso, di Monforte, di Larderia e di Castelbianco
 Vincenza (1591-?)
Giuseppe Antonio Spadafora, barone di Venetico
Girolamo (1592-?)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lengueglia, p. 198.
  2. ^ G. Scoglio, Monforte San Giorgio e il suo territorio nel Medioevo, UNI Service, 2007, p. 99.
  3. ^ a b LINEE GENERALI MONCADA DI MONFORTE, su mariomoncadadimonforte.it. URL consultato il 10 luglio 2018.
  4. ^ Lengueglia, p. 184.
  5. ^ C. Trasselli, Da Ferdinando il Cattolico a Carlo V: l'esperienza siciliana, 1475-1525, Rubbettino, 1982, p. 684.
  6. ^ Lengueglia, p. 181.
  7. ^ A. Baldoni, Nuova raccolta di opuscoli di autori siciliani, vol. 5, Solli, 1792, nota a, p. IV.
  8. ^ D. Ligresti, Feudatari e patrizi nella Sicilia moderna: (secoli XVI-XVII), CUECM, 1982, p. 136.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. A. della Lengueglia, Ritratti della prosapia et heroi Moncadi nella Sicilia, vol. 1, Valenza, Sacco, 1657.

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