Ex convento delle Clarisse (La Spezia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ex monastero delle Clarisse
Il monastero nel 1884 circa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàLa Spezia
IndirizzoVia XX Settembre
Religionecattolica di Rito romano
OrdineOrdine di Santa Chiara
Inizio costruzione1593
Completamento1648
Demolizione1943

L'ex monastero delle Clarisse era un edificio situato poco al di sotto del castello di San Giorgio, nell'area del "Poggio", nel centro storico della Spezia; distrutto durante i bombardamenti del 1943, in tre secoli e mezzo di storia venne utilizzato come convento, lazzaretto, manicomio, ospedale, scuola e museo civico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 settembre 1593 iniziò la costruzione della struttura monastica femminile, finanziata col permesso della Repubblica attraverso la vendita delle ziffre (simili ai polder olandesi, erano terre strappate al mare che, diventate produttive, il demanio alienava a favore di privati) della struttura monastica femminile, che andò ad affiancare le quattro maschili all’epoca già esistenti; tuttavia, durante i lavori, nel 1616, venne sollevata la questione dell’opportunità di alloggiare le monache in mezzo a due strutture abitate da soli uomini (il castello San Giorgio e il convento degli Agostiniani), proponendo di sistemarle invece nell’oratorio di San Carlo, posto nell’omonima via (oggi Via Sapri), dove allora si estendeva il lato meridionale delle mura cittadine: in realtà la questione venne sollevata unicamente come scusa, visto che al Poggio si voleva trasferire l’ospedale di Sant’Andrea, posto dagli inizi del XV secolo in uno stabile di via Biassa; nonostante i numerosi progetti presentati la cosa non andò in porto e nel 1648 le monache di Santa Chiara si stabilirono nella struttura, rimanendovi per 150 anni, durante i quali ampliarono l'edificio realizzando la chiesa di Santa Cecilia a sud ed altre due ali ad est e ad ovest: i tre corpi di fabbrica aggiunti al nucleo primitivo vennero così a formare un chiostro chiuso su tre lati ed aperto a nord, verso monte. L'accessibilità al complesso era garantita da un percorso che collegava la via del Poggio con la salita al castello.

La soppressione degli ordini religiosi, sopraggiunta con l'arrivo in Italia di Napoleone Bonaparte nel 1798, portò anche alla confisca dei beni a favore dello Stato: le monache vennero trasferite nel monastero di Albaro e il convento venne destinato a scuola pubblica fino al 1880, quando divenne sede distaccata dell'Ospedale Sant'Andrea (la cui sede centrale si trovava in un altro ex convento, quello dei Frati Minori di San Francesco da Paola in Via Prione, oggi sede del Museo Lia) e manicomio intitolato a Giuseppe Mazzini. Nel 1884, durante l'epidemia di colera che colpì la città, l'edificio ospitò gli ammalati, prendendo il nome di “Lazzaretto”.

All'inizio del Novecento venne ribattezzato “Ospizio di Mendicità”, fungendo da ricovero per poveri ed anziani.

La costruzione, tra il 1917 e il 1925, di Via XX Settembre portò alla demolizione di una parte dell'ala sud e all’innalzamento del piano di campagna prospiciente il capannone, utilizzato in seguito come magazzino seminterrato.

Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l'edificio mutò ancora destinazione d'uso e fu ristrutturato per divenire sede del Museo Civico: i locali ospitarono la collezione archeologica, ma con le bombe che nel 1943 distrussero completamente il complesso, venne seppellita gran parte dei reperti archeologici. L'area dove sorgeva l'ex convento venne dimenticata ed ancora oggi, nonostante alcune proposte ed un recente progetto di ricostruzione, i reperti ed i ruderi architettonici attendono un adeguato recupero.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L’edificio originale comprendeva la chiesa a tre navate con facciata ornata da quadriportico e, sul lato destro, un campanile a cupola semisferica. Alla chiesa si collegavano vari locali posti dietro l’abside ed un chiostro a tre bracci. Questo si estendeva su due piani, innalzato di uno durante il secolo successivo.

I tre nuclei principali del fabbricato erano fondati su tre livelli diversi del terreno. In basso, a sinistra dell’entrata della chiesa, si trovava il braccio denominato capannone. Poi la chiesa, che occupava il livello intermedio, ed infine il cortile interno che si trovava alla quota maggiore; al piano superiore rimanevano due sale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CONVENTO DELLE CLARISSE - wikiSpedia, su www.wikispedia.it. URL consultato il 15 aprile 2023.
  2. ^ Il convento delle clarisse: i suoi usi e la sua storia, su Citta della Spezia, 15 marzo 2015. URL consultato il 15 aprile 2023.