Ella Negruzzi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ella L. Negruzzi (Hermeziu, 11 settembre 1876Bucarest, 19 dicembre 1949) è stata una giurista rumena, figura di spicco del movimento femminista in Romania nel periodo interbellico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlia dello scrittore e politico di Iași Leon C. Negruzzi (1840-1890), nipote di Iacob Negruzzi (1893-1894, docente all'Università di Iași, membro fondatore della società letteraria Junimea e presidente dell'Accademia Rumena) e sorella minore del generale Mihai Negruzzi (1873-1958). Sposò Nicolae Beldiman, dal quale divorziò dopo un breve periodo[1].

Frequentò la scuola elementare, la scuola secondaria femminile (l'attuale il Collegio "Mihai Eminescu" di Iași) e la Facoltà di giurisprudenza di Iași, con la specializzazione in giurisprudenza, filosofia e storia. Dopo la laurea ottenuta ad aprile 1913[2], chiese di essere ammessa nell'ordine degli avvocati di Iași nel 1914, ma la sua domanda fu respinta in quanto non aveva il diritto di voto (essendo una donna[3]). Dopo diverse cause legali che durarono quasi sei anni, Ella Negruzzi divenne la prima avvocata in Romania[4], lavorando come avvocata nel Collegio Covurlui - Galați e dal 1919 in quello di Bucarest.

Tra il 1914 e 1918, durante la prima guerra mondiale lavorò come infermiera negli ospedali di Iași e partecipò nella prima linea[1]. Nel 1917, insieme ad altri attivisti, inviò una lettera al parlamento rumeno chiedendo diritti politici per le donne[5]. Nel periodo interbellico continuò la sua militanza per i diritti delle donne, ponendo insieme a Maria Baiulescu e Elena Meissner[2], le basi dell'Associazione per l'emancipazione civile e politica delle donne in Romania (Asociatia pentru Emanciparea Civila si Politica a Femeilor din Romania (AECPFR)), di cui divenne presidente. L'associazione da lei fondata ebbe come obiettivo l'emancipazione delle donne in tutti i campi e l'occupazione di quelle posizioni sociali e politiche corrispondenti alla formazione e alla capacità di ciascuna. Sostenitrice della corrente che vedevano le donne come membri attivi dei partiti politici (per ottenere seggi nelle amministrazioni centrali e locali), fu lei stessa componente del Partidul Naţional Ţărănesc (PNT), con un seggio nel Consiglio comunale di Iași ottenuto dopo le elezioni del 1929[6]. Focalizzò la sua attenzione sulle donne dei villaggi, avviando circoli culturali e fondando case della cultura dove mostrò agli abitanti come organizzare la propria famiglia e come educare i propri figli. Una condizione sine qua non del progetto era quello di dare alle donne il diritto di voto. Alla domanda Perché una donna chiede il diritto di voto?, l'avvocata Ella Negruzzi rispose:

(RO)

«Pentru că femeile muncesc, pentru că plătesc impozite, pentru că este nedrept ca într-o ţară democratică, unde toţi cetăţenii iau parte la alegerea guvernului, femeile să nu exercite acest drept»

(IT)

«Perché le donne lavorano, perché pagano le tasse, perché è ingiusto che in un paese democratico, dove tutti i cittadini prendono parte alle elezioni del governo, le donne non dovrebbero esercitare questo diritto»

Dopo l'istituzione del fascismo in Germania, Ella Negruzzi divenne una combattente contro la guerra, facendo parte dell'organizzazione "Gruppo di avvocati democratici", fondata nel 1935. Nel 1936 fondò anche il "Fronte delle donne", con il quale organizzò numerosi incontri e conferenze indirizzate al coinvolgimento delle donne nelle azioni di difesa dei loro diritti economici, politici, sociali e culturali[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bucur, p. 363.
  2. ^ a b (RO) Doamne de poveste. Elena Negruzzi- prima femeie avocat din Romania, in Magazin National.
  3. ^ (RO) Elisabeth Bouleanu, Lupta Ellei Negruzzi, prima femeie avocat din România admisă în Barou. A militat pentru emancipare: „Bărbaţii sunt galanţi cu damele doar în tramvai“, in Adevărul, 30 septembrie 2015.
  4. ^ (RO) Feminism românesc: Sexul tare frumos, in Cotidianul, 20 marzo 2008. URL consultato il 31 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2008).
  5. ^ (EN) Bonnie G. Smith, The Oxford Encyclopedia of Women in World History, Volume 1, Oxford University Press, 2008, p. 191.
  6. ^ a b (RO) George Marcu, Românce care ne fac cinste: Ella Negruzzi, su reteaualiterara.ning.com. URL consultato il 31 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2014).
  7. ^ (RO) Jurista Ella Negruzzi, 125 de ani de la naștere, in Evenimentul, 15 agosto 2001. URL consultato il 2 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Maria Bucur, Negruzzi, Ella, in Francisca de Haan, Krasimira Daskalova e Anna Loutfi (a cura di), Biographical Dictionary of Women's Movements and Feminisms in Central, Eastern, and South Eastern Europe: 19th and 20th Centuries, Central European University Press, 2006, pp. 363-365, ISBN 9637326391.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN78465785 · ISNI (EN0000 0000 4503 4969 · LCCN (ENno2003044179