Elezioni parlamentari in Finlandia del 2011

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Elezioni parlamentari in Finlandia del 2011
Stato Bandiera della Finlandia Finlandia
Data
17 aprile
Legislatura 36ª
Assemblea Eduskunta
Jyrki Katainen A4.jpeg
Jutta Urpilainen A4.jpeg
Timo Soini A4.jpeg
Leader
Liste
Voti
598.369
20,4%
561.049
19,1%
559.342
19,0%
Seggi
44 / 200
42 / 200
39 / 200
Distribuzione del voto per circoscrizione
Ministro capo
Jyrki Katainen (2011-2014)
Alexander Stubb (2014-2015)
2007 2015

Le elezioni parlamentari in Finlandia del 2011 si tennero il 17 aprile per il rinnovo dell'Eduskunta.

Gli elettori ebbero facoltà di esprimere il proprio voto alcuni giorni prima dell'apertura dei seggi, segnatamente tra il 6 e il 12 aprile[1][2].

Questa fu la prima elezione dalla promulgazione nel maggio del 2009 della legge sul finanziamento delle campagne elettorali dei candidati[3], assieme ai 2010 emendamenti alla legge sui partiti politici. I candidati non possono ricevere più di 1500 da contributori anonimi[4]

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Quadro politico[modifica | modifica wikitesto]

L'importanza delle elezioni erano date dal fatto che la Finlandia sia capace di influenzare la decisione dell'Unione europea sul bailout del Portogallo attraverso l'European Financial Stability Facility, come parte del supporto finanziario per gli Stati europei in crisi e della caduta del governo portoghese guidato da José Sócrates. Piccole differenze nei sondaggi d'opinione tra i tre partiti più grandi (Partito di Coalizione Nazionale, Partito di Centro e Partito Socialdemocratico) e la sorprendente ascesa del partito dei Veri Finlandesi hanno reso elettrizzante l'atmosfera in attesa delle elezioni[5].

Nel giugno 2010, l'allora Primo ministro e leader del Partito di Centro Matti Vanhanen disse che avrebbe fatto un passo indietro da entrambe le posizioni. In una conferenza del partito tenuta tra l'11 e il 13 giugno, l'allora ministro dell'Amministrazione Pubblica e del Governo Locale Mari Kiviniemi è stata eletta come nuovo leader del partito. Vanhanen si dimise dalla posizione di Primo ministro pochi giorni dopo e fu sostituito dalla Kiviniemi, che divenne la seconda Primo ministro femmina nella storia della Repubblica[6].

Esito[modifica | modifica wikitesto]

I risultati dell'elezione mostrarono un boom per i populisti Veri Finlandesi, che fu il terzo partito più votato, mentre gli altri partiti persero popolarità, ad eccezione delle Isole Åland. Il Partito di Coalizione Nazionale (Kok.) è risultato essere il partito più grande per la prima volta nella storia[7]. La partecipazione alle elezioni salì dal 67,9% delle precedenti elezioni al 70,5% e gli scandali di corruzione si sono trasformati in un voto anti-incumbent: la coalizione guidata dal partito di Centro, che include il Partito di Coalizione Nazionale, la Lega Verde e il Partito Popolare Svedese di Finlandia, ha perso così la maggioranza per due posti e il Primo Ministro Mari Kiviniemi del Partito di Centro ha segnalato che il suo partito sarebbe passato all'opposizione.

Il 17 giugno, i sei partiti giunsero ad un accordo per formare una coalizione di governo, condotto da Katainen e consistente di 19 ministeri. Il portafoglio ministeriale venne diviso tra Partito di Coalizione Nazionale e Partito Socialdemocratico, entrambi con sei ministeri, mentre l'Alleanza di Sinistra, i Verdi e il Partito Popolare Svedese avrebbero avuto due ministeri a testa e i Cristiani Democratici uno. I sei partiti hanno annunciato i loro ministeri tra il 17 e il 20 giugno. Il 22 giugno il nuovo parlamento elesse Jyrki Katainen come Primo ministro[8].

Sistema elettorale[modifica | modifica wikitesto]

I 200 membri dell'eduskunta sono eletti usando il metodo D'Hondt, attraverso il quale i votanti eleggono un candidato all'interno di una lista di partito. Alleanze elettorali tra partiti sono permessi ma sono state meno comuni per i partiti parlamentari in questa tornata elettorale in quanto i partiti si stavano preparando per la prossima riforma elettorale che non prevederebbe alleanze elettorali[9][10][11].

La Finlandia è divisa in 15 circoscrizioni elettorali.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Liste
Voti % Seggi
598 369 20,37 44
561 049 19,10 42
559 342 19,04 39
463 160 15,77 35
238 473 8,12 14
212 837 7,25 10
125 865 4,29 9
118 514 4,04 6
Altri
59 477 2,03
Totale
2 937 086
100
200
Riepilogo dei seggi (+/- elezioni 2007)

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     Vasemmisto
14
▼ 3
     Vihreät
10
▼ 5
     SDP
42
▼ 3
     ÅS
1
     Keskusta
35
▼ 16
     SFP/RKP
9
     KD
6
▼ 1
     Kokoomus
44
▼ 6
     PS
39
▲ 34

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Election dates, su vaalit.fi, Ministero della Giustizia. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
  2. ^ (FI) Perussuomalaiset hyötymässä miesten äänestysinnosta, su mtv3.fi, MTV3, 13 aprile 2011. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2011).
  3. ^ (EN) Act on a Candidate's Election Funding (PDF), su finlex.fi, Ministero della giustizia. URL consultato il 12 luglio 2011.
  4. ^ (FI) Vaalirahauudistus eduskunnassa, kiristyksiä tulossa, su mtv3.fi, MTV3, 9 giugno 2010. URL consultato il 12 luglio 2011.
  5. ^ (EN) Peter Spiegel, Anger begins to infect Europe's prosperous core, su ft.com, Financial Times, 11 aprile 2011. URL consultato il 12 luglio 2011.
  6. ^ (FI) Mari Kiviniemi Wins Centre Chair, Taking Over as PM, su yle.fi, Yleisradio, 12 giugno 2010. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  7. ^ (FI) Katainen villitsi kokoomusväen, su hs.fi, Sanoma News, 17 aprile 2011. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2011).
  8. ^ (FI) Uusi hallitus nimitettiin, su hs.fi, Suomen Tietotoimisto, 22 giugno 2011. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2011).
  9. ^ (FI) Uusi vaalilaki rokottaa suuria, su lapinkansa.fi, Lapin Kansa, 4 marzo 2011. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2011).
  10. ^ (FI) Joonas Laitinen e Miska Rantanen, Ehdokasasettelua vuoden 2011 eduskuntavaaleihin käydään jo täyttä häkää, su hs.fi, Sanoma News, 16 giugno 2010. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2011).
  11. ^ (FI) Kristillisdemokraatit rakentavat avioliittovaaleja, su hs.fi, Suomen Tietotoimisto, 27 novembre 2010. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2011).

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