Disperato amore

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Disperato amore
Titolo originaleDeep Valley
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1947
Durata104 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico
RegiaJean Negulesco
SoggettoDan Totheroh
SceneggiaturaSalka Viertel, Stephen Morehouse Avery, William Faulkner
ProduttoreHenry Blanke
Produttore esecutivoJack L. Warner
Casa di produzioneWarner Bros.
FotografiaTed D. McCord
MontaggioOwen Marks
Effetti specialiHans F. Koenekamp, William C. McGann
MusicheMax Steiner
ScenografiaFrank Durlauf, Max Parker (art director)
Howard Winterbottom (set decorator)
CostumiBernard Newman
Interpreti e personaggi

Disperato amore (Deep Valley) è un film del 1947 diretto da Jean Negulesco.

È un film drammatico statunitense con Ida Lupino, Dane Clark e Wayne Morris. È basato sul romanzo del 1942 Deep Valley di Dan Totheroh.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, diretto da Jean Negulesco su una sceneggiatura di Salka Viertel, Stephen Morehouse Avery e William Faulkner (quest'ultimo non accreditato) e un soggetto di Dan Totheroh (autore del romanzo), fu prodotto da Henry Blanke per la Warner Bros. e girato a Big Bear Lake, nella Big Bear Valley, a Palos Verdes e a Hermosa Beach, in California, da fine settembre 1946 a fine gennaio 1947. Il film doveva originariamente essere interpretato da Ann Sheridan, Humphrey Bogart e John Garfield.[1]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu distribuito con il titolo Deep Valley negli Stati Uniti dal 30 luglio 1947 al cinema dalla Warner Bros.

Altre distribuzioni:

  • in Svezia il 2 febbraio 1948 (Den djupa dalen)
  • in Finlandia il 27 febbraio 1948 (Syvän laakson salaisuus)
  • in Portogallo il 15 marzo 1949 (O Vale das Sombras)
  • in Germania Ovest il 2 gennaio 1965 (Das tiefe Tal, in TV)
  • in Italia (Disperato amore)
  • in Jugoslavia (Duboka dolina)
  • in Belgio (Het hol van de galeiboef e Le repaire du forçat)
  • in Grecia (I koilas tis siopis)
  • in Brasile (O Vale do Destino)

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Leonard Maltin è un "film strano con pretese artistiche" in cui Ida Lupino si dimostra fuori ruolo.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) American Film Institute, su afi.com. URL consultato il 20 giugno 2013.
  2. ^ Leonard Maltin, Guida ai film 2009[collegamento interrotto], Dalai editore, 2008, p. 596, ISBN 8860181631. URL consultato il 20 giugno 2013.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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