Dipendenza affettiva

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La dipendenza affettiva è un tipo di dipendenza relativa al comportamento. Nel Dizionario di psicologia di Umberto Galimberti, è definita come

«modalità relazionale in cui un soggetto si rivolge continuamente agli altri per essere aiutato, guidato e sostenuto. L'individuo dipendente, avendo una scarsa fiducia in se stesso, fonda la propria autostima sulla rassicurazione, sull'approvazione altrui ed è incapace di prendere decisioni senza un incoraggiamento esterno»

Storia del concetto[modifica | modifica wikitesto]

Il termine dipendenza affettiva è la traduzione dell'inglese love addiction ed è stato introdotto in Italia negli anni ottanta a seguito della traduzione del libro di Robin Norwood Donne che amano troppo[2][3][4].

Tipologia[modifica | modifica wikitesto]

Esistono diversi tipi di dipendenza affettiva, che dipendono dal tipo di personalità dei due partner.

Narcisismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Narcisismo.

La persona narcisista tipicamente instaura una relazione di dipendenza ricorrendo a strategie seduttive e manipolatorie, fino ad arrivare alla violenza nei casi più gravi. Un tipo caratteristico di dipendenza affettiva è quella che segue le tre fasi "love bombing", "gaslighting" e abbandono[5][6]:

  • 1. love bombing ("bombardamento d'amore"): fase di corteggiamento in cui la persona narcisista brucia le tappe, per esempio proponendo un matrimonio dopo pochi giorni di conoscenza reciproca;
  • 2. isolamento, gaslighting e "triangolazione": la persona impone al partner un progressivo isolamento da amici e famigliari come condizione per mantenere viva la relazione con lei/lui[7]. Nello stesso tempo inizia ad avere comportamenti abusanti: può svalutare, sminuire, ridicolizzare, picchiare il partner. In qualche caso, può farsi vedere in atteggiamenti poco consoni con altre donne/altri uomini (triangolazione), per poi accusare il partner di "inventarsi" le cose (gaslighting);
  • 3. abbandono: la persona narcisista abbandona il partner quando questi ha perso completamente la sua autostima ed è diventato poco interessante; la sostituisce quindi rapidamente con qualcun altro. Se però il partner ha un sussulto di autostima e decide di interrompere la relazione, allora può ricominciare il ciclo daccapo con un corteggiamento serrato.

Codipendenza[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Codipendenza.

La codipendenza è un tipo di dipendenza affettiva dove una persona non riesce a prendersi cura di sé stessa e cerca di cambiare o salvare le persone attorno a sé[8][9][10].

La tendenza a farsi carico di un'altra persona si instaura con ogni probabilità nell'infanzia, a causa di una relazione disfunzionale con uno o entrambi i genitori. Con il tempo, la persona ha imparato a pensare di non avere valore per sé stessa e a mettere avanti le esigenze degli altri anziché le proprie. Diventa così una facile preda della manipolazione affettiva[9][10]. La persona codipendente è particolarmente "attratta" dalle personalità narcisiste: i codipendenti di un narcisista vengono anche chiamati "co-narcisisti"[11].

Un segno importante di un comportamento codipendente si ha quando la persona accetta comportamenti aggressivi, manipolatori e abusanti da parte del partner, pur di mantenere in piedi la relazione. Il codipendente può anche provare rabbia o tristezza per questi comportamenti, tuttavia non rompe la relazione e diventa colluso con il partner abusante. Nei casi più gravi può mettere a rischio la sua sicurezza e la sua vita[12].

Maltrattamento e violenza[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Violenza domestica.

Spesso il fenomeno della dipendenza affettiva è associato a forme di maltrattamento: questo può essere fisico, psicologico, economico o sessuale, o tutte e quattro insieme. Si osserva in queste dinamiche il cosiddetto ciclo dell'abuso. Quando il narcisista vede messo a rischio il legame simbiotico che desidera con l'altra persona, può ricorrere alla manipolazione e nei casi più gravi alla violenza. Alcuni casi di omicidio[13] e soprattutto di omicidio-suicidio sono direttamente collegati a dinamiche di dipendenza affettiva[7].

Nelle dinamiche di coppia, la prospettiva cross-culturale è importante, perché più la vittima del maltrattamento è socialmente isolata, meno ha possibilità di uscire dalla relazione tossica[7]: questo significa per esempio che per una donna il fatto di non lavorare fuori casa, di non poter uscire di casa ecc. sono altrettanti fattori che la espongono al rischio di violenza domestica. Invece il fatto di avere dei figli potrebbe diventare un fattore di protezione rispetto all'isolamento, in quanto la donna è comunque in situazione di entrare in contatto con gli insegnanti, gli altri genitori ecc.; al tempo stesso, in caso di separazione avvenuta, i figli possono diventare un terreno fertile per mantenere in piedi la relazione anche quando uno dei due vorrebbe lasciare l'altro[7].

La dipendenza affettiva non si instaura solo in una coppia, ma può caratterizzare anche il legame fra genitori e figli. Salvador Minuchin ha parlato di invischiamento famigliare per indicare una tendenza a occuparsi "troppo" gli uni degli altri e dove i confini tra i membri sono confusi[14].

««Ascolta: dal punto di vista giuridico egli non mi deve nulla. Ma dal punto di vista morale, egli è in debito nei miei confronti, è vero o no? Infatti lui ha cominciato con i ventottomila rubli di mia madre e ne ha accumulati centomila. Che mi dia solo tremila di quei ventottomila, solo tremila, salverà la mia anima dall'inferno e con questa azione espierà molti suoi peccati! Con questi tremila rubli ho chiuso, ti do la mia parola d'onore, e non sentirà mai più parlare di me. Gli darò l'ultima occasione di comportarsi da padre. Digli che è Dio stesso a concedergli quest'ultima occasione».»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cesare Guerreschi, La dipendenza affettiva. Ma si può morire anche d'amore?, Milano, FrancoAngeli, 9788856864595, pag. 44, su books.google.at.
  2. ^ Donne che amano troppo, la dipendenza affettiva secondo Robin Norwood, su lafenicepsicologia.it.
  3. ^ Dipendenza affettiva: donne che amano troppo, su tentazionedonna.it.
  4. ^ Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo, su libri.robadadonne.it.
  5. ^ Ramani Durvasula, "Don't You Know Who I Am?": How to Stay Sane in an Era of Narcissism, p. 165
  6. ^ Io scelgo me, la mental coach Serena Fumaria racconta il metodo, su ansa.it. URL consultato il 20 settembre 2019 (archiviato il 20 settembre 2019).
  7. ^ a b c d Manuel Marco Mancini, Narcisismo e Femminicidio: Uno strumento per comprendere se si è in una relazione pericolosa, Sovera Edizioni, 2017
  8. ^ Mi manca la mia ex: cosa fare per riconquistarla, su obiettivoriconquista.it, 5 dicembre 2023. URL consultato il 5 dicembre 2023.
  9. ^ a b V. Love Candace, Basta narcisisti! Come smettere di scegliere uomini egocentrici e trovare l'amore che meriti, Edizioni Centro Studi Erikson, 2019
  10. ^ a b Gloria Noriega Gayol, Il copione della codipendenza nella relazione di coppia. Diagnosi e piano di intervento, tard. Antonella Fornaro, Alpes Italia, 2015
  11. ^ Rapport, Alan, Ph. D.Co-Narcissism: How We Adapt to Narcissistic Parents. The Therapist, 2005 Archiviato l'11 agosto 2015 in Internet Archive.
  12. ^ Chiara Ajelli, Dipendente Affettivo-Codipendente, Psicocultura
  13. ^ Narcisismo, una patologia sottovalutata", intervista a Domenico De Berardis, psichiatra e psicoterapeuta in servizio nell’ASL di Teramo, su sanitainformazione.it. URL consultato il 20 settembre 2019 (archiviato il 20 settembre 2019).
  14. ^ LE IDEE, LA TEORIA E LA TECNICA TERAPEUTICA DI SALVADOR MINUCHIN, LucaniArt Magazine, luglio 2016

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]