Demetrio (scultore)

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Demetrio (in greco antico: Δημήτριος?; Atene, 425 a.C.Atene, 355 a.C.) è stato uno scultore greco antico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Demetrio, scultore di bronzi, si dedicò prevalentemente ai ritratti, come menziona Marco Fabio Quintiliano, cercando più la somiglianza che la bellezza.[1]

Realizzò, tra gli altri, quelli dell'Ipparco Simone, contemporareno di Aristofane, e di Lisimache, una vecchia sacerdotessa di Atena.[1][2]

Lo storici dell'arte hanno creduto di riconoscere la testa di quest'ultima statua, ricordata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia XXXIV, 76, in una testa marmorea, cinta dalla benda sacerdotale, del British Museum di Londra che, per i caratteri artistici, è contemporanea agli anni di attività di Demetrio.[1]

Considerazioni stilistiche hanno poi fatto collegare al presunto riratto di Lisimache altre sculture, tra cui il ritratto del Re Archidamo del Museo archeologico nazionale di Napoli e la statua di un pugile del Museo Nazionale Romano.[1]

Plinio menziona anche un'altra opera di Demetrio: l'Atena con i serpentelli del Gorgoneio sull'egida.[2]

Un'altra opera, di Pellico stratego corinzio, è descritta con entusiasmo da Luciano di Samosata: caratterizzata dalla figura calvo e grassa, con le vene sporgenti, la barba disordinata a causa del vento, seminudo e, coperto solamente da un mantello dalle anche in giù, secondo un modello statuario in voga nel V secolo a. C.[2]

Anche se non sono numerose le opere sopravvissute e giunte fino ai nostri tempi, le sculture di Demetrio ebbero una certa influenza sulle innovazioni che caratterizzarono i ritratti del IV secolo a. C.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Ritratto di Ipparco Simone;
  • Ritratto della Sacerdotessa Lisimache;
  • Ritratto del Re Archidamo, Museo archeologico nazionale di Napoli;
  • Ritratto di un Pugile, Museo Nazionale Romano;
  • Ritratto di Atena con i serpentelli del Gorgoneio sull'egida;
  • Ritratto di Pellico stratego corinzio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Demetrio, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 146.
  2. ^ a b c d Demetrio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ranuccio Bianchi Bandinelli, Enrico Paribeni, L'arte dell'antichità classica. Grecia, Torino, UTET Libreria, 1986, ISBN 88-7750-183-9.
  • Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, Milano, Bompiani, 1999, ISBN 88-451-7107-8.
  • W. Fuchs, Storia della scultura greca, Milano, Rusconi, 1982.
  • (EN) Michael Gagarin, Elaine Fantham, The Oxford encyclopedia of ancient Greece and Rome, Oxford, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-517072-6.
  • Antonio Giuliano, Storia dell'arte greca, Roma, Carocci, 1988, ISBN 88-430-1096-4.
  • Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987.
  • (EN) Ian Jenkins, Greek Architecture and Its Sculpture, Cambridge, Harvard University Press, 2006.
  • (EN) Stuart Jones, Category of ancient sculptures in the Municipal collection Rome, Oxford, 1912, pp. 274-277.
  • (DE) W. Klein, Vom antiken Rococo, Lipsia, 1921, p. 109.
  • (EN) G. M. Muskett, Greek Sculpture, Londra, Bristol Classical Press, 2012.
  • (EN) Jerry Jordan Pollitt, The art of ancient Greece : sources and documents, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 120, ISBN 0-521-27366-8.

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