Crocidura lea

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Crocidura lea
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Ordine Soricomorpha
Famiglia Soricidae
Sottofamiglia Crocidurinae
Genere Crocidura
Specie C.lea
Nomenclatura binomiale
Crocidura lea
Miller & Hollister, 1921
Areale

Crocidura lea (Miller & Hollister, 1921) è un toporagno della famiglia dei Soricidi endemico di Sulawesi.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Toporagno di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 60 e 62,7 mm, la lunghezza della coda tra 51 e 55 mm, la lunghezza del piede tra 12,5 e 14 mm e un peso fino a 5,5 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Le parti superiori sono nerastre, mentre le parti inferiori sono più chiare. I piedi sono finemente ricoperti di peli, le dita sono rosate. La coda è poco più corta della testa e del corpo, è ricoperta di peli bruno-nerastre e con alcuni peli più chiari e più lunghi alla base.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie notturna.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di piccoli invertebrati.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nella parte settentrionale e centrale dell'isola indonesiana di Sulawesi.

Vive nelle foreste pluviali tropicali fino a 1.000 metri di altitudine.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica C.lea come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Chiozza, F. 2016., Crocidura lea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Crocidura lea, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Ruedi, 1995.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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