Concattedrale di Cariati

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Concattedrale di San Michele Arcangelo
La concattedrale svetta tra gli edifici del centro storico
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCalabria
LocalitàCariati
IndirizzoVia XX Settembre, 87062 Cariati CS
Coordinate39°29′45.24″N 16°56′46.32″E / 39.4959°N 16.9462°E39.4959; 16.9462
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Michele Arcangelo
Consacrazione1857
ArchitettoOrazio Dentice
Stile architettoniconeoclassico

La concattedrale di San Michele Arcangelo è il principale luogo di culto cattolico di Cariati, in Calabria.

Cattedrale fino al 1986 della diocesi di Cariati, oggi è concattedrale dell'arcidiocesi di Rossano-Cariati. Sorge nella parte alta del centro storico, a 82 metri sul livello del mare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Di origine medievale, la cattedrale di Cariati era originariamente intitolata a San Pietro. La struttura, costruita nel V secolo d.C., ha subito nel corso del XVIII secolo lavori di ampliamento e ristrutturazione. Fu il vescovo di Cariati Nicola Golia (1839-1873) a volerne la trasformazione in stile neoclassico, confermando la devozione a San Michele Arcangelo sancita nel 1741 dal vescovo Carlo Ronchi. Monsignor Golia inaugurò nel 1857 l'edificio, realizzato dal maestro Carmine Ruggero, su disegno dell'architetto napoletano Orazio Dentice[1].

Il 30 settembre 1986 con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi le due sedi di Rossano e di Cariati, già unite aeque principaliter dal 1979, furono unite con la formula plena unione e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale. Contestualmente la cattedrale di Cariati ha assunto il titolo di concattedrale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata è preceduta da un porticato, dal quale si erge il campanile, costruito nel 1649. La cupola, rivestita con mattonelle di maiolica policrome, è stata restaurata nel 2012.

L'interno presenta tre navate separate da colonne ioniche disposte in coppia. In ciascuna navata laterale si trovano tre altari. Di particolare interesse sono le cappelle dedicate a San Cataldo e al Santissimo Sacramento, quest'ultima dotata di un altare marmoreo barocco, opera di scuola napoletana del '700. Sull'altare maggiore è posta una tela raffigurante l'Assunzione di Maria Vergine, opera del pittore calabrese Raffaele Aloisio. Ai lati del presbiterio si trova un coro ligneo in stile barocco, intagliato e decorato da Gerolamo Franceschini di Serra San Bruno e realizzato tra il 1755 ed il 1759. Sulla volta della navata centrale è raffigurato San Michele Arcangelo che scaccia Lucifero e gli angeli ribelli dal Paradiso, opera eseguita nel 1912 dal pittore napoletano Luigi Taglialatela.[2]

La Concattedrale è stato restaurata, dopo un decennio di lavori, mentre era Arciprete don Renzo Bagarolo. Il 25 dicembre 2000 è stata solennemente riaperta da mons. Andrea Cassone, Arcivescovo di Rossano-Cariati, in occasione del Grande Giubileo,

Note[modifica | modifica wikitesto]

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