Classe Sleipner

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Classe Sleipner
La Sleipner in navigazione nel 1937
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere, poi fregata
Numero unità4
Proprietà Kongelige Norske Sjøforsvaret
CantiereKristiansand, Oslo
Entrata in servizio7 marzo 1936 la capoclasse
Caratteristiche generali
Dislocamento735 t a pieno carico
Lunghezza74,3 m
Larghezza7,8 m
Pescaggio4,15 m
Propulsione12,500 shp (9.3 MW) con turbine De Laval ad olio combustibile
Velocità32 nodi (59,26 km/h)
Equipaggio75
Armamento
Armamento
  • 3 cannoni da 100 mm
  • 1 cannone antiaereo da 40 mm
  • 2 mitragliere antiaeree 12.7 mm Colt
  • 2 tubi lanciasiluri da 533 mm
  • 4 lanciabombe di profondità
fonti citate nel corpo del testo
voci di classi di cacciatorpediniere presenti su Wikipedia

La classe Sleipner era composta da sei cacciatorpediniere della Reale Marina Norvegese costruite a cavallo della seconda guerra mondiale.

Costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene definiti dei cacciatorpediniere, le unità stazzavano sole 735 tonnellate, tanto che i tedeschi classificarono le unità catturate come torpediniere[1][2]. Il loro armamento variava da due cannoni da 100 mm per la capoclasse, a tre cannoni da 100 mm ed un assortimento di tubi lanciasiluri e mitragliere da 20mm.

Servizio[modifica | modifica wikitesto]

La capoclasse Sleipner riuscì a fuggire durante l'invasione tedesca della Norvegia, combatté per tutto il conflitto e rimase in servizio fino al 1959. la Æger venne bombardata ed affondata il 9 aprile 1940 con perdita di parte degli uomini dell'equipaggio. Delle unità catturate ai norvegesi le più moderne erano i 4 cacciatorpediniere della classe catturati a Kristiansand nel 1940 ed immesse in servizio come Torpedoboote Ausland[3]. Di queste, Balder e Tor catturati mentre erano in costruzione vennero ultimati dai tedeschi e rinominati rispettivamente Leopard e Tiger e vennero restituiti alla Norvegia nel 1949[3]. Il Balder venne demolito nel 1952, il Tor nel 1959. Gyller e Odin ribattezzati rispettivamente Löwe e Panther ritornarono alla Norvegia immediatamente dopo la fine della guerra e riclassificati fregate rimasero in servizio fino al 1959. Nel 1945 il Löwe era una delle navi della scorta alla Wilhelm Gustloff nel suo ultimo viaggio. La Wilhelm Gustloff venne silurata affondando con una grande perdita di vite umane. Durante l'affondamento il Löwe mise in salvo 472 naufraghi tra passeggeri e componenti dell'equipaggio[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roger Chesneau (ed.), Conway's All the World's Fighting Ships 1922-1946, London, 1992, ISBN 0-85177-146-7, p. 379
  2. ^ (RU) A.V. Dashyan: Korabli Vtoroy mirovoy voyny – VMS Polshy i stran Skandinavii (Danii, Norwegii, Shvecyi i Finlandii) [WW2 ships - Navies of Poland and Scandinavia (Denmark, Norway, Sweden and Finland)], Morskaya Kollekcya nr. 3/2005
  3. ^ a b Michael Emmerich, Torpedoboote Ausland, su German Naval History. URL consultato il 4 marzo 2009.
  4. ^ The sinking of the M.S. Wilhelm Gustloff, su wilhelmgustloff.com, 2007. URL consultato il 15 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2019).

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