Chiesa di San Vittore (Missaglia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di San Vittore Martire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMissaglia
IndirizzoPiazza Libertà
Coordinate45°42′31.44″N 9°20′08.85″E / 45.708734°N 9.335793°E45.708734; 9.335793
Religionecattolica di rito ambrosiano
TitolareVittore il Moro
Arcidiocesi Milano
ArchitettoGiacomo Moraglia
Inizio costruzione1844
Completamento1846

La chiesa prepositurale[1] di San Vittore, o basilica di San Vittore, è la parrocchiale di Missaglia, in provincia di Lecco ed arcidiocesi di Milano; fa parte del decanato di Missaglia, mentre precedentemente era a capo della pieve missagliese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima citazione, seppur indiretta, di una chiesa a Missaglia risale all'anno 835,[2] data riportata su un documento in cui è menzionata la presenza di un arciprete.[3]
Nel 1129 fu menzionato un certo Iohanne presbitero et preposito hecclesie Massalie, mentre del Liber Notitiae Sanctorum Mediolani s'apprende che aveva come filiali le altre cappelle situate a Missaglia e le chiese di Barriano, Barzago, Barzanò, Bernaga, Bestetto, Bulciago, Sirtori, Colle Brianza, Brianzola, Cagliano, Casatenovo, Casatevecchio, Cassago, Cernusco Lombardone, Contra, Cremella, Crippa, Fumagalla, Galgiana, Vizzago, Lomagna, Verdegò, Missagliola, Maresso, Montevecchia, Monte Brianza, Monticello, Nava, Giovenzana, Hoè Superiore, Tremonte di Hoè, Osnago, Perego, Poenzano, Puteo Frigido, Dosso di Velate, Tegnone, Torre Villa, Vallaperta, Viganò e Villa di Missaglia[2].

Nel 1398 risultava che il capitolo fosse composto da undici canonici e che la pieve esercitasse la sua influenza su ventidue cappelle[2]; nel XV secolo i canonici erano undici e le chiese dipendenti erano ventisei, alle quali s'aggiungevano i monasteri di Bernaga, Brianzola, Casatevecchio e Pocuzano[2].

Nel XVI secolo i canonicati scesero a otto[2] e verso la fine del secolo la chiesa plebana subi un intervento di rifacimento, voluto dal prevosto don Giovanni Tettamanzi;[4] in questo periodo venne costituito il vicariato di Missaglia, in cui confluirono, oltre a quella capopieve, anche le parrocchie di Barzago, Barzanò, Bulciago, Casatenovo, Cassago, Castello di Brianza, Cernusco Lombardone, Cremella, Galgiana, Giovenzana, Lomagna, Lomaniga, Maresso, Montevecchia, Monticello, Nava, Osnago, Perego, Rovagnate, Sirtori, Torre Villa e Viganò[5].

Nel 1757 l'arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobonelli, compiendo la sua visita pastorale, annotò che la pieve, nella quale avevano sede le confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario, aveva alle sue dirette dipendenze gli oratori di Santa Maria in Villa, di San Carlo in località Mornata, di Sant'Antonio da Padova di Rengione, di San Zenone nel borgo di Missagliola, di San Francesco d'Assisi e di San Bartolomeo Apostolo a Contra, dei Santi Fermo e Rustico di Lomaniga, della Beata Vergine Maria nella borgata di Pianeta, di Sant'Elena a Valle Santa Croce e della Beata Vergine Maria a Lagazino, e che i fedeli erano 1637[6]. L'anno successivo si realizzò il campanile[7] tardogotico.[3]

Nel 1844, siccome l'antica pieve era insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli, l'allora parroco don Francesco Garavaglia decise di farla demolire per far sorgere al nuovo posto la nuova parrocchiale, la prima pietra fu posta il 1º maggio di quel medesimo anno[4]; l'edificio, disegnato da Giacomo Moraglia[8][9][3], venne aperto al culto il 1º novembre 1846[4].

Il pronao timpanato che introduce la facciata fu costruito tra il 1881 e il 1882.[3]

Dalla relazione della visita pastorale del 1896 dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari s'apprende che nella parrocchiale, la quale aveva come filiali circa una decina di oratori, aveva sede la confraternita del Santissimo Sacramento, che i fedeli erano 3800 e che il clero a servizio della cura d'anime era costituito dal parroco e da tre coadiutori[6].
Il 30 luglio 1946 papa Pio XII conferì alla pieve il titolo di basilica minore[4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della basilica è anticipata da un pronao tetrastilo, le cui colonne, d'ordine ionico, sorreggono il timpano, il quale è di forma triangolare; ai lati del portale d'ingresso s'aprono due portali laterali, mentre sopra il portico vi è una finestra.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa, che ha la forme d'una croce latina e al centro s'innalza la cupola[10].
Opere di pregio qui conservate sono gli affreschi eseguiti all'inizio del XX secolo da Luigi Morgari[10][7], la tela raffigurante San Vittore Martire, eseguita nel primo Seicento da Stefano Danedi[4], e la statua avente come soggetto la Beata Vergine Assunta, che è oggetto di venerazione[4]. Quest'ultima, risalente al 1590, venne incoronata in modo solenne a partire dal 1646.[3] L'affresco di una Madonna col Bambino era invece presente in chiesa già prima della costruzione della struttura del Moraglia.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Prepositura di San Vittore, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 17 novembre 2020.
  2. ^ a b c d e Pieve di San Vittore, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 17 novembre 2020.
  3. ^ a b c d e f AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 108.
  4. ^ a b c d e f Parrocchia Prepositurale "San Vittore Martire - Missaglia", su chiesadimissaglia.it. URL consultato il 17 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2018).
  5. ^ Vicariato foraneo di Missaglia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 17 novembre 2020.
  6. ^ a b Parrocchia di San Vittore, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 17 novembre 2020.
  7. ^ a b Borghese, pp. 306-307.
  8. ^ Basilica di S. Vittore - complesso, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 17 novembre 2020.
  9. ^ Annalisa Borghese, Missaglia, in Il territorio lariano e i suoi comuni, vol. 21, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 306-307.
  10. ^ a b BASILICA R. MINORE S. VITTORE, su marcatorestauri.it. URL consultato il 17 novembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annalisa Borghese, Missaglia, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992.
  • AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne - A Giovanni Paolo II, Como-Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1996.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]