Chiesa di San Nicolò alla Kalsa

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Chiesa di San Nicolò alla Kalsa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàPalermo
Religionecattolica
TitolareSan Nicola di Mira
Arcidiocesi Palermo
Inizio costruzione1306
Demolizione1823 e seguenti

La chiesa di San Nicolò alla Kalsa o «dei Latini» era un luogo di culto ubicato in Piazza Santo Spirito, presso Porta Felice, nel centro storico della città di Palermo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di San Nicolò alla Kalsa o «dei Latini» o «dei Franchi» si distingueva dalla remota chiesa di San Nicolò la Carruba o «dei Greci», luogo di culto rito greco.[2]

Epoca aragonese[modifica | modifica wikitesto]

Epoca spagnola[modifica | modifica wikitesto]

Tommaso Fazello fornisce una delle prime descrizioni del tempio.[6]

Nel 1581, nell'ottica di prolungare la strada del Cassaro dalla chiesa di Santa Maria di Porto Salvo fino a Porta Felice si rese necessario atterrare diversi fabbricati.[9]

Epoca borbonica[modifica | modifica wikitesto]

L'interno era ripartito in tre navate per mezzo di sedici colonne e sedici archi, vanta un cappellone nella zona absidale con altare maggiore e coro.[7] Nelle navate laterali erano addossate otto cappelle, quattro per parete:[10]

  • Cappella della Madonna con Bambino. Ultimo manufatto prossimo al cornu evangelii recante bassorilievi.[10]
  • Cappella del Crocifisso. Manufatto collocato sulla navata destra vicino al cappellone.[10]
  • Cappella di Sant'Andrea. Manufatto collocato sulla navata destra adiacente al precedente, ambiente adibito ad oratorio.[10]

La chiesa è altrimenti documentata come Cappella Regia e Cappella degli Inquisitori.[10]

Compagnia del Santissimo Sacramento di San Nicolò alla Kalsa[modifica | modifica wikitesto]

  • 1520 - 1590, Sono documentati la cappella e l'oratorio di Sant'Andrea. Tra le finalità del sodalizio quella di accompagnare il Santissimo Viatico per impartire la comunione agli infermi. La compagnia è attestata presso la primitiva Cappella di Sant'Andrea.[11]

Oratorio[modifica | modifica wikitesto]

L'oratorio fu perfezionato e abbellito nel XVII secolo.[13]

Ospedale di San Bartolomeo[modifica | modifica wikitesto]

Fontana del «Cavallo Marino»[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il terremoto di Pollina del 5 marzo 1823 le macerie del tempio ingombrarono la spianata per decenni. Abbattuti i ruderi, nell'area fu riassemblata una scultura di Ignazio Marabitti: la Fontana del Cavallo Marino, manufatto proveniente dal giardino di palazzo Ajutamicristo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 3.
  2. ^ a b Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 6.
  3. ^ Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 5.
  4. ^ Pagina 173, Agostino Inveges, "La Cartagine Siciliana" [1], Libri uno, due e tre, Palermo, Giuseppe Bisagni, 1651.
  5. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 554.
  6. ^ a b c Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 7.
  7. ^ a b c Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 9.
  8. ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 97.
  9. ^ Gaspare Palermo Volume primo, pp. 97 e 98.
  10. ^ a b c d e Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 10.
  11. ^ Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 12.
  12. ^ Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 15.
  13. ^ Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 13.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Nicolò la Carruba o «dei Greci»