Charles Canning, I conte Canning

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Charles Canning
Charles Canning, I conte Canning, in una stampa d'epoca

Viceré d'India
Durata mandato1º novembre 1858 –
21 marzo 1862
MonarcaVittoria
PredecessoreTitolo inesistente
SuccessoreJames Bruce, VIII conte di Elgin

Governatore generale dell'India
Durata mandato28 febbraio 1854 –
1º novembre 1858
MonarcaVittoria
PredecessoreJames Broun-Ramsay, I marchese di Dalhousie
SuccessoreTitolo elevato a viceré

Dati generali
Suffisso onorificoConte Canning
Partito politicoPartito Conservatore

Charles John Canning, I conte Canning (Brompton, 14 dicembre 1812Londra, 17 giugno 1862), è stato un politico e nobile britannico. Fu governatore generale e poi primo viceré d'India. Si guadagnò il soprannome di Clemency Canning ("Clemenza Canning") durante la ribellione indiana del 1857 che gestì durante il periodo in cui era governatore generale dello stato asiatico[1] e fu il primo viceré d'India dopo il trasferimento dei poteri dalla Compagnia britannica delle Indie orientali alla Corona d'Inghilterra nel 1858, proprio dopo la soppressione della rivolta.[2]

Anche durante i momenti più aspri della ribellione, si prodigò a favore del popolo aprendo le prime tre università moderne dell'India, quella di Calcutta, quella di Madras e quella di Bombay.[3][4][5] Canning passò a legge il Hindu Widows' Remarriage Act, 1856, già abbozzato dal suo predecessore Lord Dalhousie prima della ribellione.[6][7] Passò a legge anche il The General Service Enlistment Act Of 1856.

Dopo la rivolta presiedette al trasferimento ed alla riorganizzazione del governo dalla Compagnia britannica delle Indie orientali alla Corona inglese,[8] rivedendo il codice penale indiano già abbozzato nel 1860 sulla base del codice di Macaulay e lo approvò definitivamente nel 1862.[9] Canning fronteggiò i momenti della rivolta '"con fermeza, confidenza, magnanimità e calma" come ebbe a dire il suo biografo.[10] Canning si dimostrò fermo nelle sue posizioni durante la rivolta ma si focalizzò in seguito sul tema della riconciliazione e della ricostruzione comune anziché sulla vendetta.[11][12][13]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Canning in un dagherrotipo nel 1845 circa

Nato a Gloucester Lodge, Brompton, presso Londra,[14] Canning era il figlio minore di George Canning e di Joan, figlia del maggiore generale John Scott. Venne educato al Christ Church di Oxford, dove ottenne il baccellierato delle arti nel 1833, specializzandosi poi in lettere classiche e poi in matematica.

La carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1836 entrò in parlamento per la costituente di Warwick nelle file dei Conservatori. Ad ogni modo alla morte di sua madre nel 1837, gli succedette nella parìa della sua famiglia ed entrò pertanto nella Camera dei Lords. La sua prima nomina politica fu quella di sottosegretario agli affari esteri durante l'amministrazione presieduta da Sir Robert Peel nel 1841. Mantenne tale incarico sino al gennaio del 1846; ricoprendo poi sino a luglio di quello stesso anno l'incarico di First Commissioner of Woods and Forests.

A Simla, con la moglie e Lord Clyde, comandante in capo, nel 1860

Prestò servizio nella Royal Commission on the British Museum (1847–1849).[15] Declinò l'offerta che gli venne fatta dal conte di Derby per divenire Postmaster General, ma accettò la medesima carica nel ministero formato dal conte di Aberdeen nel gennaio del 1853. Con questo nuovo incarico, non solo mostrò una notevole capacità e una straordinaria propensione al lavoro, ma anche una certa abilità amministrativa che finì per migliorare il settore affidatogli. Mantenne tale incarico sotto il governo di Lord Palmerston sino al luglio del 1855, quando, come conseguenza della morte di Lord Dalhousie e la vacanza del governatorato generale d'India, venne prescelto da lord Palmerston a succedere a quella posizione. Il nuovo governatore salpò dall'Inghilterra nel dicembre del 1855 ed entrò in carica alla fine di febbraio del 1856 quando giunse in India.

L'anno successivo al suo arrivo, la popolazione indiana scoppiò in quella che divenne nota come rivolta indiana del 1857. Sebbene in molti temessero che l'Inghilterra avrebbe finito per perdere il controllo dei suoi territori nel subcontinente indiano, Canning mantenne un certo sangue freddo nella gestione della questione, trattando con tatto ma con fermezza le animosità del momento al punto da guadagnarsi il soprannome di "Clemency Canning" ("Clemenza Canning"). Egli si dimostrò comprensivo in particolare con i reggimenti dei sepoy che si erano ammutinati ed avevano ucciso i loro ufficiali dando inizio alla ribellione, come pure nei confronti dei soldati indiani che avevano disertato l'esercito britannico senza venire coinvolti nelle violenze. Per quanto in tempi successivi gli venne riconosciuta la grande umanità dimostrata nella gestione della crisi, le risoluzioni prese da Canning all'epoca del suo governatorato furono molto mal viste dall'opinione pubblica inglese, portando a delle rappresaglie locali.[12][16]

Canning in India nel 1860
L'arrivo di lord Canning a Lahore

Ricevette anche un dispaccio segreto, con termini offensivi, da Lord Ellenborough, all'epoca membro dell'amministrazione del marchese di Derby, che richiese al governatore generale le sue immediate dimissioni. Malgrado ciò, Canning continuò a rimanere al suo posto e, anzi, nel 1858 venne ricompensato dalla regina Vittoria con la nomina a primo viceré nella storia dell'India.

Charles Canning in una fotografia di Henry Hering
Charlotte Canning mentre dipinge a Calcutta, 1861. Fotografia di Henry Hering

Nell'aprile del 1859, ricevette i complimenti di entrambe le camere del parlamento inglese per il comportamento dimostrato durante la ribellione, ottenne la gran croce dell'Ordine del Bagno e venne elevato alla dignità di conte Canning. Malgrado ciò quelli non furono anni felici per Canning: la sua estrema operosità compromise la sua salute con stati frequenti d'ansia, a cui si aggiunse la morte della moglie; nella speranza che l'aria dell'Inghilterra potesse riportarlo in salute, lasciò l'India raggiungendo la Gran Bretagna nell'aprile del 1862. Morì a Londra il 17 giugno di quello stesso anno Circa un mese prima della sua morte la regina Vittoria lo incluse nel novero dei cavalieri dell'Ordine della Giarrettiera. Morì senza eredi e i suoi titoli nobiliari si estinsero con lui.

Prima della ribellione, Canning e la moglie si erano impegnati in un progetto con l'intento di usare la fotografia per documentare alcuni aspetti della vita del popolo indiano. Questo progetto venne trasformato in uno studio ufficiale condotto dal governo inglese dopo la ribellione, ed ancora oggi rappresenta uno straordinario documento dell'India vista dagli occhi degli inglesi a metà Ottocento. L'opera venne pubblicata in otto volumi dal titolo The People of India tra il 1868 ed il 1875.[17]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Stratford Canning George Canning  
 
Abigail Stratford  
George Canning  
Letitia Newburgh Obadiah Newburgh  
 
Mary  
George Canning  
Jordan Costello Charles Costello  
 
Mary French  
Mary Ann Costello  
Mary Guy Dickens Melchior Guy Dickens  
 
Mariane Oiseau  
Charles Canning, I conte Canning  
David Scott James Scott  
 
Elisabeth Eleis  
David Scott  
Nicola Grierson John Grierson  
 
Isobel Boyd  
Joan Scott, I viscontessa Canning  
Robert Gordon, III baronetto Ludovick Gordon, II baronetto  
 
Elizabeth Farquhar  
Lucy Gordon  
Elizabeth Dunbar William Dunbar  
 
Margaret Sinclair  
 


Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Bagno - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere Gran Commendatore dell'Ordine della Stella d'India - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Praveen Raman, Canning, Praveenraman, 2017.
  2. ^ Proclamation by the Queen in Council to the Princes, Chiefs and people of India, su bl.uk, British Library, 1º novembre 1858. URL consultato il 9 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2021).
  3. ^ Edward Thompson e Edward T. & G.T. Garratt, History of British Rule in India, Atlantic Publishers & Dist, 1999, pp. 472–, ISBN 978-81-7156-804-8. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  4. ^ Sheshalatha Reddy, Mapping the Nation: An Anthology of Indian Poetry in English, 18701920, Anthem Press, 15 ottobre 2013, pp. 28–, ISBN 978-1-78308-075-5. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  5. ^ Augustine Kanjamala, The Future of Christian Mission in India: Toward a New Paradigm for the Third Millennium, Wipf and Stock Publishers, 21 agosto 2014, pp. 76–, ISBN 978-1-62032-315-1. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  6. ^ Mohammad Arshad e Hafiz Habibur Rahman, History of Indo-Pakistan, Ideal Publications, 1966, p. 316. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  7. ^ Nusantara, Dewan Bahasa dan Pustaka., 1972, p. 233. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  8. ^ The New Encyclopaedia Britannica: Micropaedia (10 v.), Encyclopaedia Britannica, 1983, p. 512, ISBN 978-0-85229-400-0. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  9. ^ O. P. Singh Bhatia, History of India, 1857 to 1916, S. Amardeep Publishers, 1968, pp. 27–28. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  10. ^ Sir George Dunbar, A History of India from the Earliest Times to the Present Day, Nicholson & Watson, limited, 1939, p. 528. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  11. ^ Deborah Cherry, The Afterlives of Monuments, Taylor & Francis, 7 settembre 2015, pp. 60–, ISBN 978-1-317-70450-8. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  12. ^ a b Helen Rappaport, Queen Victoria: A Biographical Companion, ABC-CLIO, 2003, pp. 201–, ISBN 978-1-85109-355-7. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  13. ^ James Stuart Olson e Robert Shadle, Historical Dictionary of the British Empire, Greenwood Publishing Group, 1996, pp. 245–, ISBN 978-0-313-29366-5. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  14. ^ Charles John Canning, Earl Canning, in Community Trees. URL consultato il 9 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2014).
  15. ^ The Life of Sir Anthony Panizzi, Volume 1, by Louis Alexander Fagan, p. 257
  16. ^ Michael Maclagan, "Clemency" Canning: Charles John, 1st Earl Canning, Governor-General and Viceroy of India, 1856-1862, Macmillan, 1962. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  17. ^ Thomas R. Metcalf, Ideologies of the Raj, Cambridge, Cambridge University Press, 1997, p. 117, ISBN 978-0-521-58937-6. URL consultato il 26 novembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Deputato al Parlamento del Regno Unito per Warwick Successore
Edward Bolton King
Sir Charles John Greville
1836-1837
con Edward Bolton King
Edward Bolton King
William Collins
Predecessore Sottosegretario agli Affari Esteri Successore
Granville Leveson-Gower, visconte Leveson 1841-1846 George Smythe
Predecessore First Commissioner of Woods and Forests Successore
Henry Pelham-Clinton, conte di Lincoln 1846 George Howard, visconte Morpeth
Predecessore Postmaster General Successore
Charles Yorke, IV conte di Hardwicke 1853-1855 George Campbell, VIII duca di Argyll
Predecessore Governatore generale dell'India Successore
James Broun-Ramsay, conte di Dalhousie 1856-1858 Titolo elevato a viceré
Predecessore Viceré dell'India Successore
Titolo elevato da governatore generale 1858-1862 James Bruce, VIII conte di Elgin
Predecessore Visconte Canning Successore
Joan Canning, I viscontessa Canning 1837-1862 Titolo estinto
Predecessore Conte Canning Successore
Titolo inesistente 1859-1862 Titolo estinto
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