Castronovo (famiglia)

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Castronovo
Parcere subiectis et debellare superbos
Inquartato, I d'oro alla torre d'azzurro merlata ed aperta d'oro, sormontata da una stella a sei punte rossa; II d'azzurro al cane di razza bassotto tedesco d'argento collarinato d'oro e sormontato da un sole d'oro; IIl d'argento all'aquila di nero, rostrata, linguata, membrata e armata di rosso; IV palato d'oro e rosso.
StatoRegno di Sicilia

Bandiera delle Due SicilieRegno delle Due Sicilie

Regno d'Italia

Bandiera dell'Italia Italia

Titoli
  • Principi di Sant'Anna dal 1690 al 1691, con Luisa Arrighetti Castronovo
  • Marchesi di Flores dal 1690 al 1691, con Luisa Arrighetti Castronovo
  • Baroni di Sant'Anna dal 1638 al 1641, con Caterina Castronovo
  • Baroni di Pettineo dal 1648 al 1651, con Giovanna Arrighetti Castronovo
  • Baroni di Magaido dal 1648 al 1651, con Giovanna Arrighetti Castronovo
FondatoreMattheus (Matteo)
Attuale capoBruno Castronovo
Data di fondazioneXII secolo
EtniaItaliana

I Castronovo sono un'antica famiglia siciliana il cui cognome trae origine dalla città di Castronovo, l'odierna Castronovo di Sicilia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Castronovo è attestata in Sicilia per la prima volta nel 1195 in una bolla dell'Imperatore Enrico VI dove viene citato Mattheus[1] in relazione alla Cappella Palatina in Palermo, sebbene le proprie origini siano riconducibili nell'odierno territorio di Castronovo di Sicilia come testimoniato da alcune registrazioni conservate nel Tabulario della Magione di Palermo [2].

I Castronovo saranno coinvolti nelle guerre dei Vespri siciliani tra le file aragonesi e dove Guglielmo sarà menzionato tra i sottoscrittori del mai avvenuto duello tra Pietro III di Aragona e Carlo I d'Angiò. Il legame tra Pietro III e Guglielmo è attestato già nel 1279 dove lo stesso Guglielmo è menzionato tra i testimoni del re in occasione della firma di alcune concessioni ai mercanti di Barcellona nonché in altri atti inerenti all'attività dello stesso re.[3] Nel 1316 Dalmucius viene nominato cavaliere da Federico III d'Aragona.

Tra il 1400 e il 1500 la famiglia raggiungerà il massimo splendore[4] con Gerardo, che nel 1432 è menzionato quale castellano in Milazzo mentre un altro Gerardo[5] nel 1555-1556 rivestirà la carica di senatore in Palermo, Rettore Mercator dell'Ospedale di San Bartolomeo e dell’Ospedale Grande nonché Giurato della Conceria[6]. Gerardo ebbe quattro figli, Isabella, Ippolita, Porzia e Giuseppe Agamennone; quest'ultimo sarà nominato suo erede nel 1562.

Giuseppe Agamennone sposò Eleonora Valguarnera dalla quale ebbe Giuseppe, Belisario e Caterina, Caterina fu nominata erede universale e portò l'eredità della famiglia in dote al secondo marito Fortunio Arrighetti membro di una nobile famiglia senese. L'Arrighetti morì il 24 febbraio 1650 nominando la moglie Caterina suo erede universale.

Caterina ebbe dall'Arrighetti qiuattro figlie Vittoria, Dorotea, Luisa e Giovanna, Luisa sposerà Giuseppe Strozzi dell'omonima nobile casata fiorentina, alla morte di Caterina avvenuta il 21 febbraio 1650 il patrimonio dei Castronovo passerà allo Strozzi per via della moglie Luisa e tra i beni acquisiti vi è la Baronia di Sant'Anna, situata nel Vallo di Mazara composta dai feudi del Gurgo, del Celso e metà del feudo della Scala[7].

Belisario, figlio di Giuseppe Agamennone e fratello di Caterina sposò Giovanna Valguarnera dalla quale ebbe Isabella che non proseguì la discendenza.

Giuseppe, fratello di Belisario e Caterina continuò la sua discendenza e non fu destinatario di alcuna parte del patrimonio di famiglia[8] .

Dalla seconda metà del XVII secolo i Castronovo spostarono il centro dei loro interessi economici nell'interno dell'isola, luoghi ai quali furono sempre legati data anche la collocazione dei propri possedimenti.

Rocco Castronovo inizi 1900

Nel 1787 Arcangelo fu nominato con patente regia Intendente generale di campagna e fu coinvolto attivamente nel processo di modernizzazione delle campagne siciliane [9] .Nella prima metà del 1800 Antonio lascia Favara per trasferirsi a Riesi dove sposò nel 1844 Stefania Puzzanghera dell'omonima famiglia che diede i natali a Rosario Puzzanghera uno dei fondatori della Società segreta “La Giovane Italia” facente capo a Giuseppe Mazzini [10] .

I figli di Rocco lasceranno definitivamente la Sicilia nella prima metà del 1900 per trasferirsi a Torino, Roma e Cagliari. Il ramo romano e cagliaritano si sono estinti mentre è ancora attivo il ramo torinese.

Arma dei Castronovo[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei Castronovo proveniente dal fondo Gesù Castronovo

Le fonti non ci hanno restituito lo stemma originario della famiglia, Gesù ( o Giosuè) figlio minore di Rocco , tenore e storico, conservava nel suo studio romano uno stemma la cui arma era d'oro alla torre d'azzurro merlata ed aperta d'oro, sormontata da una stella a sei punte rossa tale stemma non trova alcun riscontro nelle fonti.

L'attuale stemma in uso è stato concesso dal Cronista de Armas de Castilla y León il Marqués de la Floresta Alfonso de Ceballos-Escalera y Gila al ramo torinese della famiglia.

Arma :Inquartato, I d'oro alla torre d'azzurro merlata ed aperta d'oro, sormontata da una stella a sei punte rossa; II d'azzurro al cane di razza bassotto tedesco d'argento collarinato d'oro e sormontato da un sole d'oro; III d'argento all'aquila di nero, rostrata, linguata, membrata e armata di rosso; IV palato d'oro e rosso.[11]

Motto : Parcere subiectis et debellare superbos[12]

Baronie, titoli e dimore[modifica | modifica wikitesto]

La Baronia di Sant'Anna, il Marchesato di Flores, la Baronia di Pettineo e di Magaido.[modifica | modifica wikitesto]

La Baronia di Sant' Anna dal 1622 al 1643.[modifica | modifica wikitesto]

La Baronia di Sant'Anna fu fondata nel 1622 dal Francesco Alliata Principe di Villanova, membro dell'omonima famiglia degli Alliata, essa includeva i feudi di Gurgio, Celso, Manco e Scala, territori oggi ricadenti nel territorio comunale di Caltabellotta e più precisamente nella frazione di Sant'Anna. Il feudo fu trasferito a Fortunio Arrighetti, marito di Caterina Castronovo. Con la morte dell'Arrighetti la Baronia fu trasferita alla moglie Caterina [13], la quale a sua volta la trasferì nel 1641[14] alla figlia Luisa Arrighetti Castronovo quale dote in occasione del matrimonio con Giuseppe Strozzi.

Il Principato di Sant'Anna dal 1643 al 1764.[modifica | modifica wikitesto]

Con decreto del re Filippo IV di Spagna, nel 1643 la Baronia di Sant'Anna fu elevata a principato e Giuseppe Strozzi nominato primo principe di Sant' Anna. Alla morte dello Strozzi i titoli e le proprietà furono ereditate dalla moglie, Luisa Arrighetti Castronovo la quale divenne marchesa di Flores e principessa di Sant'Anna nel 1690.

Alla morte di Luisa Arrighetti Castronovo, avvenuta nel 1691[15] il titolo di marchese di Flores fu trasferito al nipote Giuseppe Naselli Gisulfo e Strozzi[16], mentre quello di Principessa di Sant'Anna passò alla nipote Eleonora Ferreri Arrighetti, figlia della sorella di Luisa, Giovanna Arrighetti Castronovo e di Giovanni Francesco II Ferreri, barone di Pettineo e di Magaido. Eleonora sposò Marco Mancini, terzo marchese dell'Ogliastro,dell'omonima famiglia dei Mancini, e non avendo avuto figli al titolo di principe di Sant'Anna successe Fortunio Valguarnera e Arrighetti, Marchese di Regiovanni . Fortunio era il figlio di Giuseppe Valguarnera e Vittoria Arrighetti Castronovo[17] .

Il 6 maggio 1764 il titolo di principe di Sant'Anna fu venduto a Michele Asmundo e Landolina, Barone di Gisira dell'omonima famiglia degli Asmundo il quale fece commutare il titolo di principe di Sant'Anna in principe di Gisira.

Marchesi di Flores (1690 -1691)[modifica | modifica wikitesto]

Con la morte di Giuseppe Strozzi, nel 1690 la moglie, Luisa Arrighetti Castronovo successe al titolo di Marchesa di Flores fino al 1691, anno della sua morte, alla quale le successe a sua volta il nipote Giuseppe Naselli Gisulfo e Strozzi. La famiglia Naselli mantenne la titolarietà del titolo fino. all'entrata in vigore della costituzione repubblicana.

Baroni di Pettineo e di Magaido (1648 - 1651)[modifica | modifica wikitesto]

Le baronie di Pettineo e di Magaido sono situate nell'attuale Provincia di Messina, il titolo di baronessa di Pettineo e di Magaido pervenne nel 1648 a Giovanna Arrighetti Castronovo a seguito della morte del marito, Giovanni Francesco II Ferreri[18] . Alla sua morte Il titolo di Barone di Pettineo e di Magaido fu trasferito al figlio Alessandro nel 1651.

Alla morte prematura di Alessandro succedette la sorella Eleonora, moglie di Marco Mancini, terzo Marchese dell'Ogliastro, e alla morte di questa, non avendo discendenti diretti, il titolo passò, nel 1702, alla famiglia dei Valguarnera, nello specifico a Fortunio Valguarnera e Arrighetti, Marchese di Regiovanni. La famiglia Valguarnera risulta imparentata con i Castronovo sia dal matrimonio tra Giuseppe Agamennone Castronovo ed Eleonora Valguarnera sia con il matrimonio tra Vittoria Arrighetti Castronovo e Giuseppe Valguarnera.

Relativamente i titoli di Marchese di Regiovanni, Barone di Pettineo e Barone di Magaido, alla morte di Fortunio Valguarnera essi passarono alla figlia Vittoria che sposò Carlo Ventimiglia dell'omonima famiglia dei Ventimiglia .

Attualmente i titoli fanno parte del patrimonio dinastico della famiglia Paternò Ventimiglia di Spedalotto di cui Silvia Paternò di Spedalotto dei Marchesi di Regiovanni, moglie di Amedeo di Savoia-Aosta, duca d'Aosta.

Castronovo illustri[modifica | modifica wikitesto]

Questa sezione contiene un elenco indicativo e non esaustivo dei personaggi celebri aventi come cognome Castronovo. I membri della casata sono debitamente segnalati.

  • Guglielmo (de) Castronovo (Guillaume de Chateauneuf), Gran maestro dell'Ordine di Malta dal 1242 al 1258.
  • Guglielmo (de) Castronovo, membro della casata, menzionato quale giurato di Pietro III di Aragona nel 1279.
  • Gerardo Castronovo, membro della casata, castellano in Milazzo nel 1432.
  • Gerardo Castronovo, membro della casata, senatore in Palermo nel 1555-1556.
  • Ettore Castronovo, scienziato italiano (1894 -1954).
  • Giuseppe Vito Castronovo, storico (1814 -1893).
  • Gesù (Giosuè) Castronovo, membro della casata, storico e tenore.
  • Valerio Castronovo, storico.
  • Simone Castronovo, membro della casata, storico e giurista.
  • Antonio (detto Andò), 1996, rampollo della casata, giurista in divenire presso l’Università di Pavia, ex-allievo del prestigioso Collegio F.lli Cairoli

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mattheus è menzionato quale Precentore del coro della Cappella Palatina in Palermo. Citato in Johann Georg Graevius, 1723, Volumen tertium scriptores, historiam sacram & ecclesiasticam Siciliae illustrantes, continens: quorum series post prefationem voluminis primi reperitur.
  2. ^ Tra i frammenti più significativi vi è la definizione della controversia avvenuta il 25 dicembre 1256 tra Tiphania de Castronovo e Andrea Castronovo la quale rivendica diritti su un giardino sito in Castronovo e venduto da suo padre, Guglielmo, ad Andrea Castronovo. TM n.66. Altro interessante frammento è quello relativo alla risoluzione della controversia, avvenuta il 31 maggio 1285 tra Roderto procuratore del monastero di Casamari in relazione ad una vigna sita nel territorio di Castronovo e di proprietà di Matteo e di suo figlio Domenico Castronovo. TM n.167 Per ultimo Multamatus Castronovo rivestì l'ufficio di Notaio in Castronovo alla fine del XIII secolo.
  3. ^ In relazione alla sottoscrizione di alcune concessioni a favore dei mercanti di Barcellona del 1279 . Antonio Capmany y de Montpalau,1779, Memorias históricas sobre la marina, comercio y artes de la antigua ciudad de Barcelona. È palusibile che il rapporto tra Pietro III e Guglielmo si sia instaurato prima delle guerre del Vespro, nonché è plausibile che lo stesso Guglielmo precedentemente a quella data facesse parte dell'entourage del Re d'Aragona. Capmany y de Montpalau cita anche i Castronovo tra le famiglie catalane con specifico riferimento a quella di Guglielmo, tale informazione farebbe ricondurre le origini della famiglia Castronovo alla Catalogna sebbene lo stesso Guglielmo nonché altri ascendenti della sua famiglia siano attestati in Sicilia prima della dominazione catalana.
  4. ^ Di questa famiglia troviamo un Gerardo con la carica di castellano di Milazzo nel 1417 ed un altro Gerardo con la carica di senatore di Palermo nel 1555-56 , da A. Mango di Casalgerardo, 1912-15 , Nobiliario di Sicilia .
  5. ^ Per approfondimenti sulla figura di Gerardo Castronovo vedi V.Vigiano, 2014, L'esercizio della politica: la città di Palermo nel Cinquecento , pagg. 145-146
  6. ^ Il quartiere della Conceria fu uno dei 5 storici quartieri di Palermo, già attestato nel 1287 e la cui demolizione iniziò nel 1820 per poi essere portata a termine negli anni 30 lasciando a posto al quartiere razionalista che si estende tra le vie Venezia, Napoli e Bari.
  7. ^ "sono i suoi fuochi 131 e le anime 409. Resta provveduta di tre chiese insieme con la parrochhiale. E' dioc. di Girgenti" così viene descritta la baronia di Sant'Anna da Francesco Maria Emanuele e Gaetani nel 1757 in Della Sicilia nobile.
  8. ^ I testamenti, gli inventari e gli alberi genealogici della famiglia Castronovo fino a Caterina sono conservati presso gli Archivi Pallavicini - Carte Centurione Becchignone.
  9. ^ Per approfondimenti in materia : F. Renda, 1974, Bernardo Tanucci e i beni dei gesuiti in Sicilia. F.Renda, 1974, Baroni e riformatori in Sicilia sotto il ministero Caracciolo, (1786-1789).
  10. ^ "Alcuni di essi laureati nel 1840 fondarono la Società segreta “La Giovane Italia” a cui faceva capo il grande pensatore genovese Giuseppe Mazzini, l’apostolo della libertà italiana. I primi furono: il Dott. Don Giuseppe Matera, il Dott. Don Gaetano Giuliuna, l’avv. Don Calogero Accardi, il farmacista Don Salvatore Bartoli, il negoziante DOn Salvatore Di Lorenzo, mastro Rosario Puzzanghera, lo zolfataio Leopoldo Turco il falegname Michelangelo Mazzapica e i contadini Calogero Chiolo, Rocco Scimeca e un certo Santo Balbo." tratto da S. Ferro, La storia di Riesi.
  11. ^ L'arma è concessa a favore del Dott. Simone Castronovo
  12. ^ Motto in uso ma non riportato nella certificazione del Marqués de la Floresta.
  13. ^ Testamento di Fortunio Arrighetti del 01 settembre 1631 eseguito il 28 gennaio 1638 a seguito della sua morte.
  14. ^ Atto del Notaio Mariano Zamparrata di Palermo del 11 maggio 1641.
  15. ^ Testamento del 28 luglio 1691, decesso avvenuto il 7 agosto 1691.
  16. ^ Relativamente alla trasmissione del titolo a favore di Giuseppe Naselli Gisulfo e Strozzi, vi è discordanza nelle fonti in quanto il testamento riportato nei carteggi degli Archivi Pallavicini di Genova riporta come data di testamento della Arrighetti Castronovo il 28 luglio 1691, e di morte della stessa il 7 agosto 1691 ( si veda Archivi Pallavicini, Archivi Aggregati,Genova 1995 pag.401), mentre Castelli di Torremuzza sostiene che l'investitura del Naselli Gisulfo e Strozzi avvenne nel 1692, un anno dopo la morte della zia ( si veda Vincenzo Castelli di Torremuzza, Fasti di Sicilia, Volume II, Palermo 1820, pag. 249).
  17. ^ Si veda : Stato dell'asse ereditario di Fortunio Arrighetti, della moglie Caterina Castronovo q.Giuseppe Agamennone: fedi di dote, testamenti, inventari di beni e investimenti finanziari. 161 1 - 17 1 1 (cc. 1 - 1 80). Reg. di 256 cc., mm. 335x230, con indici individuali.
  18. ^ Testamento 16 settembre 1648 con nomina della moglie quale erede universale.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]