C'è un fantasma nel castello

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C'è un fantasma nel castello
Titolo originaleC'è un fantasma nel castello
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1942
Durata75 min
Dati tecniciB/N
Generecommedia
RegiaGiorgio Simonelli
SoggettoVittorio Metz
SceneggiaturaVittorio Metz, Giorgio Simonelli, Steno
ProduttoreAlberto Manca dell'Asinara, Augusto Turati
Casa di produzioneInvicta Film, Stella Film
Distribuzione in italianoRex Film
FotografiaEdoardo Lamberti
MontaggioGiorgio Simonelli
MusicheGiovanni Militello
ScenografiaArnaldo Foresti
Interpreti e personaggi

C'è un fantasma nel castello è un film del 1942, diretto da Giorgio Simonelli.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il colonnello Bassotta, titolare di un'agenzia di investigazioni, viene chiamato dal barone Sanguignoni, proprietario di un castello, a indagare su fatti strani che accadono da diverso tempo e dei quali soltanto il maggiordomo ne è testimone; ogni notte appare il fantasma di un suo antenato, di nome Rolando. Del caso viene incaricato l'agente Birinozzi ma, a causa di un equivoco, la missiva capita tra le mani di Virgilio, l'usciere di una casa editrice appassionato di letteratura gialla il quale si presenta al posto del vero agente per cercare di risolvere il mistero. Le cose si complicano quando la graziosa figlia del barone, Nicoletta, si innamora di Maurizio, un giovane intraprendente che ogni notte, per poterla incontrare, impersona il fantasma di Rolando rischiando di finire nei guai poiché la sua famiglia, i Cattivagli, è da tempo in rotta con quella dei Sanguignoni per un misterioso omicidio compiuto quattro secoli prima da un suo lontano discendente. Dopo diverse peripezie, quando il colonnello, nel frattempo impegnato in un'avventura galante, si accorge che un falso investigatore indaga al posto di Birinozzi, si precipita al luogo insieme a quest'ultimo e scoprono che nei sotterranei del castello una banda di falsari opera indisturbata sfruttando la storia del fantasma per far circolare banconote false in città. Chiarito ogni equivoco, la polizia arresta i malfattori e Maurizio e Nicoletta possono finalmente sposarsi portando la pace nelle due famiglie.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne girato negli studi della Titanus alla Farnesina.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film ebbe il visto censura n. 31.569 del 28 marzo 1942 per una lunghezza dichiarata di 2.300 metri[1]. Venne distribuito nuovamente nel giugno del 1947 con lunghezza effettiva di 1.755 metri[2] per poi scomparire dalla circolazione. Attualmente, tranne sette fotografie di scena[3][4][5][6][7][8][9], è invedibile come diversi altri del periodo.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La canzone omonima, lo swing C'è un fantasma nel castello, composta da Giovanni Militello e Age, cantata da Silvana Fioresi con il Trio Aurora, con la direzione orchestrale di Pippo Barzizza, venne pubblicata su 78 giri Cetra con il numero di catalogo DD 10044[10].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Ben tornato, Giorgio Simonelli. Ogni tuo film è grazioso e rapido. Questo mi ha fatto passare un'ora molto allegra [...] Ogni cosa fila, tutte le valvole e le ruote agiscono a meraviglia. [...] Il raccontino, comunque, non vuole essere che una farsa. Riento ci dà dentro con tutto l'impeto della sua comicità come si scaricano i barili di balistite [...]»

Recensioni[modifica | modifica wikitesto]

In diverse critiche dell'epoca il titolo del film è C'è un fantasma al castello. Adolfo Franci, nella sua recensione, intitola un film di René Clair Il fantasma al castello quando invece il titolo esatto della pellicola del regista francese è Il fantasma galante, al quale la commedia si ispira vagamente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C'è un fantasma nel castello – Documento originale del visto di censura (PDF), su italiataglia.it. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  2. ^ C'è un fantasma nel castello – Documento originale del visto di riedizione (PDF), su italiataglia.it. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  3. ^ Set del film "C'è un fantasma nel castello" - Regia Giorgio Simonelli - 1941 - L'attore Virgilio Riento, il produttore Alberto Manca Dell'Asinara, l'attore Osvaldo Genazzani e un operatore, su lombardiabeniculturali.it, 21 ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  4. ^ Scena del film "C'è un fantasma nel castello" - Regia Giorgio Simonelli - 1941 - Gli attori Romolo Costa, Vanna Martines (con il cane Tosca al guinzaglio) e Silvana Jachino, su lombardiabeniculturali.it, 21 ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  5. ^ Scena del film "C'è un fantasma nel castello" - Regia Giorgio Simonelli - 1941 - Gli attori Silvana Jachino e Osvaldo Genazzani, su lombardiabeniculturali.it, 21 ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  6. ^ Scena del film "C'è un fantasma nel castello" - Regia Giorgio Simonelli - 1941 - Un'attrice non identificata e gli attori Nando Tamberlani e Silvana Jachino, su lombardiabeniculturali.it, 21 ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  7. ^ Set del film "C'è un fantasma nel castello" - Regia Giorgio Simonelli - 1941 - Gli attori Silvio Bagolini, Ennio Cerlesi (in visita sul set) e Vanna Martines, su lombardiabeniculturali.it, 21 ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  8. ^ Set del film "C'è un fantasma nel castello" - Regia Giorgio Simonelli - 1941 - L'attrice Vanna Martines al trucco, su lombardiabeniculturali.it, 21 ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  9. ^ Set del film "C'è un fantasma nel castello" - Regia Giorgio Simonelli - 1941 - L'attrice Vanna Martines al trucco, su lombardiabeniculturali.it, 21 ottobre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  10. ^ Museo virtuale del disco – Silvana Fioresi e Trio Aurora, "C'è un fantasma nel castello", canzone swing dal film omonimo, su ildiscobolo.net. URL consultato il 3 ottobre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Savio, Ma l'amore no. Realismo, formalismo, propaganda e telefoni bianchi nel cinema italiano di regime (1930-1943), Editore Sonzogno, Milano, 1975

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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