Broletto

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Disambiguazione – "Arengario" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Broletto (disambigua).
Il Broletto Nuovo di piazza Mercanti, oggi noto come Palazzo della Ragione, che fu sede del municipio di Milano dal 1251 al 1786
Il Broletto di Lodi
Cortile del broletto di Brescia (lato nord)

Il broletto (dal latino brolo, cortile o campo recintato) o arengario, a partire dall'XI secolo, identifica nelle città lombarde l'area recintata dove si solevano svolgere le assemblee cittadine e l'amministrazione della giustizia. In seguito il termine venne usato per indicare il palazzo dei consoli, del podestà e genericamente il palazzo municipale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il broletto era costruito con il piano terra aperto a portico per consentire la presenza dei cittadini e per amministrare la giustizia davanti a numerose persone, mentre al piano superiore si trovava una grande sala per le riunioni del Consiglio Generale.

Di solito parliamo di una struttura trecentesca, con archi a tutto sesto o a sesto acuto (dipende dal periodo), costruita in pietra o mattone a seconda della regione. È costituito da due piani: quello inferiore che spesso è un porticato aperto, dove si tenevano assemblee del popolo o il mercato, e uno superiore dove ci sono estese stanze, dove si svolgevano riunioni delle giunte o dove facevano udienze i giudici, con aperture (le finestre) abbastanza grandi. Spesso queste strutture si trovano vicino alle chiese principali della città, per la stretta relazione che si crea fra il mondo laico ed ecclesiastico in questo periodo.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Si trovano degli esempi pregevoli di broletto nelle seguenti città:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palazzo Reale dai Visconti agli Sforza, su storiadimilano.it. URL consultato il 7 marzo 2020.
  2. ^ Il Palazzo della Ragione, su palazzodellaragionefotografia.it. URL consultato il 18 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2018).
  3. ^ Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, p. 49, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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