Brinsley Schwarz

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Brinsley Schwarz
Paese d'origineBandiera dell'Inghilterra Inghilterra
GenerePub rock
Periodo di attività musicale1969 – 1975
EtichettaCapitol Records, United Artists
Album pubblicati14
Studio6
Raccolte8

I Brinsley Schwarz sono stati tra i primi gruppi pub rock inglesi.

Storia del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

Nacquero nel 1969 come progetto alternativo psichedelico del gruppo pop dei Kippington Lodge, formati nel 1967, con alle spalle solo una manciata di singoli senza successo commerciale. La formazione originaria era composta dal chitarrista Brinsley Ernst Pieter Schwarz che diede al gruppo il nome, dal bassista Nick Lowe, da Bob Andrews alle tastiere e Billy Rankin alla batteria.[1]

Firmarono con il manager Dave Robinson che procurò loro un contratto e la possibilità di suonare di spalla a Van Morrison ed ai Quicksilver Messenger Service al Fillmore East di New York City, il 3 e 4 aprile 1970. A causa di un problema di visto dovettero atterrare in Canada ed entrare negli Stati Uniti solo poco prima del concerto e dovettero suonare con una strumentazione in affitto e senza provare. Nelle successive settimane le performance ricevettero critiche negative come anche il loro eponimo album di debutto pubblicato sempre in aprile appena tornati in patria.

Il secondo album Despite It All uscito entro la fine dell'anno dalla forte impronta country era influenzato dagli Eggs over Easy gruppo statunitense che avevano visto suonare a Kentish Town ed apprezzato per il loro stile rilassato e per il ricco repertorio.[1]

Nel 1971 si aggiunse un secondo chitarrista, Ian Gomm, poco prima delle registrazione del terzo album Silver Pistol. In risposta alle attese della stampa scelsero di stare lontano dal pubblico e passarono buona parte dell'anno a provare anche se fecero un tour con Help Yourself & Ernie Graham che erano sotto contratto con lo stesso loro manager, fecero da backing band alla realizzazione dell'album d'esordio di Graham[2].

Suonarono alla seconda edizione del Glastonbury Festival, il loro brano venne selezionato per la tripla raccolta dal vivo Glastonbury Fayre.

Con il tempo e grazie ai concerti si creò un buon gruppo di fan e i giornalisti coniarono per il loro stile come per altri come gli Eggs over Easy il termine di pub rock. Il loro suono all'epoca ricordava da vicino quello della Band, soprattutto nello stile chitarristico di Robbie Robertson. Nel febbraio 1972 fecero da supporto agli Hawkwind ed ai Man al Greasy Truckers Party, dove registrarono un album dal vivo doppio unico ufficiale della loro carriera.

Nel 1972 uscì un album Nervous on the Road che sebbene non ebbe un elevato successo permise loro di fare da supporto a Paul McCartney con i Wings. Succedette Please Don't Ever Change del 1973. Parteciparono al The Old Grey Whistle Test ed al programma radiofonico di John Peel. Nel 1974 Dave Edmunds produsse il loro ultimo album The New Favourites of.. Brinsley Schwarz dal suono più levigato dei precedenti e che ricevette migliori recensioni rispetto agli ultimi lavori. Apparvero nelle tracce dal vivo dell'album Subtle as a Flying Mallet di Edmunds e realizzarono alcuni singoli sotto vari pseudonimi per poi sciogliersi nel 1975.

Schwarz e Andrews si unirono a Graham Parker & the Rumour, Rankin ai Terraplane mentre Lowe ed Edmunds diedero vita ai Rockpile.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio
Raccolte
Con artisti vari
Come gruppo di supporto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Will Birch, No Sleep Till Canvey Island – The Great Pub Rock Revolution, 1st, London, Virgin Books Ltd, 2003, pp. 33–60, ISBN 0-7535-0740-4.
  2. ^ Colin Larkin (a cura di), 5th Concise Edition. The Encyclopedia of Popular Music, Omnibus Press, 2007, ISBN 978-0-85712-595-8.
  3. ^ Brinsley Schwarz unreleased album "It's All Over Now" | Steve Hoffman Music Forums, su forums.stevehoffman.tv. URL consultato il 22 febbraio 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Colin Larkin (a cura di), 5th Concise Edition. The Encyclopedia of Popular Music, Omnibus Press, 2007, ISBN 978-0-85712-595-8.
  • Nick Logan e Bob Woffinden, Enciclopedia del rock, Milano, Fratelli Fabbri Editore, 1977.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN140338226 · ISNI (EN0000 0001 2271 2728 · WorldCat Identities (ENlccn-n95108049
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